Norfolk State torna al torneo dopo 9 anni. Nel 2012 era arrivata, infatti, l’unica apparizione degli Spartans al torneo NCAA. In quell’occasione storica è arrivato anche l’upset da seed #15 su Missouri (#2) grazie anche all’ex giocatore NBA Kyle O’Quinn.
La squadra è uscita poi al secondo turno, lasciando però un marchio indelebile nella storia dell’ateneo. Quest’anno sarà ancora più difficile fare lo stesso. Nel caso in cui arrivasse una vittoria contro Appalachian State alla First Four, l’avversario successivo sarà Gonzaga, impresa proibitiva.
In attacco la squadra di Robert Jones non è troppo versatile ma, quando inizia a segnare, non si ferma più. Il 37,4% cumulativo da tre punti li rende la 33esima minaccia della Division I, mentre da due punti il 46,1% è uno dei peggiori dati nella nazione.
Jones ha impostato un sistema che prevede un ritmo bassissimo per tenere sotto controllo le palle perse e non subire troppo in transizione. Ciononostante, Norfolk State prende troppi canestri a inizio azione. Uno dei problemi è la mancanza di fisicità, che si ripercuote a rimbalzo.
Certo, bisogna stare attenti quando le triple iniziano ad entrare, ma gli Spartans non dovrebbero risultare una minaccia per i Bulldogs, ben più preparati in ogni aspetto del gioco.
Quintetto
G – Devante Carter
15.5 PTS, 5.3 REB, 4.0 AST
G – Kyonze Chavis
7.6PTS, 4.0 REB, 1.9 AST
F – Joe Bryant Jr.
11.6 PTS, 4.3 REB, 1.9 AST
F – Kashaun Hicks
8.2 PTS, 3.8 REB, 0.5 AST
F – J.J. Matthews
8.4 PTS, 4.8 REB, 0.5 BLK
Giocatori chiave
- DEVANTE CARTER – Sr. – SG – 191 cm, 95 kg
Il peso della costruzione di gioco in attacco poggia tutto sulle spalle di Devante Carter: è lui a gestire il ritmo, fornire assist per i compagni e mettere ordine quando necessario. In una squadra di tiratori, lui è l’unico in grado di arrivare al ferro e segnare con costanza. Il punto debole principale è proprio l’aspetto migliore dei compagni, il tiro da tre. Da lontano infatti, il 25,6% non mette paura alle difese.