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Le nuove Saint Peter’s: cinque Mid Major da scoprire

UAB - Walker - Mid Major
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 21 Ott, 2022

Ci sono diverse Mid Major che popolano la Top 25 – da San Diego State a Dayton – ma ormai molte sono dei volti noti a livello nazionale da diversi anni. Quali sono quindi le migliori squadre del sommerso Ncaa? Quelle che si rivelano a marzo prendendo prepotentemente i riflettori come la Saint Peter’s dello scorso anno? Ve ne presentiamo cinque.

UAB Blazers

Coach Andy Kennedy, da quando è tornato alla sua alma mater, ha un incredibile record: 49-15 in due stagioni, 27 vittorie nell’ultima con annesso viaggio al torneo. UAB si ripresenta ai nastri di partenza di una carica C-USA (occhio anche a North Texas e alla Western Kentucky di Jamarion Sharpe) con una squadra esperta e carica di talento. La strategia dell’ex coach di Ole Miss è stata chiara: saccheggiare i talenti inesplosi o scontenti della SEC dal transfer portal. Ce n’erano tre lo scorso anno, ce ne sono altrettanti in questo.

Il leader indiscusso viene da Tulane però ed è Jelly Walker, play-nano con un range da tre illimitato (secondo per triple segnate lo scorso anno) capace di far impazzire le difese. Attorno a lui c’è una pletora di two-way players utilissimi alla causa, a partire dai fratelli Ledarrius e Ty Brewer, oltre 2000 punti il primo, gran difensore il secondo. L’ex Mississippi KJ Buffen e l’ex play di LSU Eric Gaines sono perfetti per un sistema difensivo rischioso e ambizioso che punta a distruggere i possessi avversari (35° per Stl% lo scorso anno). Javian Davis, Tavin Lovan e Trey Jemison sono tutti pezzi cruciali della rotazione della scorsa vincente stagione. C’è tutto il materiale per dominare la conference. Upset alert per le due sfide tra novembre e dicembre contro West Virginia e South Carolina.

Toledo Rockets

Sono tredici anni che coach Tod Kowalczyk è sulla panchina di Toledo e non è mai riuscito a centrare il torneo Ncaa, nonostante ben sei titoli di regular season della MAC messi in bacheca. C’è tutto affinché possa essere l’anno buono. I Rockets sono da anni uno degli attacchi più efficaci ed esteticamente appaganti della Division I: cinque-fuori con i giocatori incastrati in una motion offense che regala tiri aperti da 3 a chiunque e layup gratis visto che le difese cercano di negare la prima opzione.

A.J Edu è una delle storie dell’anno: non gioca dal 2019 per diversi infortuni alle ginocchia. In quell’anno fu un grandissimo stoppatore.

Toledo fa dello small ball il suo credo, visto che la coppia di lunghi sono in realtà due ali. JT Shumate arriva a malapena ai due metri, tira con il 48% da tre ma è anche un gran stoppatore. L’altro “lungo” Setric Milner è praticamente identico. Sono gli unici senior, insieme al play titolare RayJ Dennis, di un roster molto giovane che vede la guardia Ra’heim Ross a sostituire Ryan Rollins, ora a Golden State. Lo scorso anno i Rockets sono stati la quarta squadra della nazione per minuti dati ai propri titolari e per questo hanno pescato dal portal un trio di innesti come Tyler Cochran, Andre Lorentsson e Dante Maddox per allungare le rotazioni.

Drake Bulldogs

La Missouri Valley Conference è un grande trampolino per mid major ambiziosi. Negli ultimi dieci anni hanno prima dominato e poi emigrato altrove squadre come Creighton, Wichita State e ora anche Loyola Chicago. Una delle ultime superstiti è Drake, autentica favorita di una lega che può contare la presenza anche di Northern Iowa e da quest’anno di Belmont e Murray State. Nel 2020-21 ha conquistato addirittura un at-large-bid per il torneo dopo esser entrata nel ranking a febbraio.

La chiave del sistema di gioco di coach Darian DeVries sono le guardie: aggressive e fisiche in difesa, autentici floor general in attacco. Roman Penn, senior al quinto anno, è l’estensione del coach in campo con Garrett Sturz a creare scompiglio con il suo gioco lontano dalla palla. Ma a fare la differenza sono le ali: non c’è più l’atletismo di Murphy, ma c’è ancora il 3&D DJ Wilkins e si spera nella crescita del Freshmen of the Year e figlio del coach Tucker DeVries, un all-around di oltre due metri che fa dell’intelligenza e della pulizia dei movimenti il suo mantra. I transfer Sardaar Calhoun (ex Texas Tech e Florida State) e Eric Northweather aiuteranno ad allungare delle rotazioni sempre ristrette. L’obiettivo principale è alzare quel 30% da tre che li ha azzoppati nella finale della MVC contro Loyola.

Liberty Flames 

Negli ultimi cinque anni solo sei squadre hanno vinto più partite di Liberty. In questo lasso di tempo, i Flames hanno dominato l’Atlantic Sun Conference e vinto una partita a marzo. Il mentore di coach Ritchie McKay è Tony Bennett e si potrebbe definire Liberty come la Virginia delle Mid Major. In attacco, i Flames possono contare su un talento che ha vinto gli ultimi due premi di Player of the Year dell’Atlantic Sun: la guardia di 175 cm Darius McGhee.

I suoi numeri sono impressionanti: il 40% dei tiri di Liberty li ha presi lui e li ha convertiti per diventare il secondo miglior scorer della D-I. La pack-line defense (la migliore delle ultime tre edizioni dell’ASUN) lo supporta e lui domina in un attacco che si muove e gli crea spazi. Attorno a sé ha una serie di tiratori funzionali al suo one-man show, come il compagno di merende in pick&pop Shiloh Robinson, il tiratore Kyle Rode e l’ala atletica Joseph Venzant. L’obiettivo di coach McKay è diminuire il sovraccarico di possessi in mano a McGhee con la  speranza che il freshmen Colin Porter lo possa fare.

Iona Gaels

Rick Pitino, signore e signori. Due anni fa, Iona ha sorpreso andando alla March Madness e lo scorso anno si è confermata come una delle migliori Mid Major battendo Alabama, facendo sudare Kansas e Florida, dominando due volte in conference Saint Peter’s ma senza centrare il torneo nonostante le tre sconfitte in MAAC. In soli due anni Pitino ha reso l’università dello stato di New York una delle più ambite del mondo Mid Major.

La ricetta è quella che l’ex coach di Kentucky e Louisville ha applicato da una vita: tutto parte da una difesa asfissiante, a volte anche su tutto il campo, capace di negare il tiro da tre punti, forzare turnover e volare in transizione. Ha il materiale per mettere su un’altra difesa di alto livello. Nelly Junior Joseph è uno dei two-way player più interessanti della D-I, un bullo di 208 cm che blocca tutto e domina in area. Potrebbe essere affiancato stavolta da un centro puro, il rientrante Osborn Shema. Pitino dovrà fondere i returning players come l’eccellente difensore Berrick JeanLouis all’interessante classe di reclutamento – per molti la migliore della storia di Iona – che porta in doti un difensore come Sadiku Ayo e Cruz Davis che doveva andare ad Oregon State. Manca un playmaker a questa squadra, Pitino confida in Walter Clayton Jr.

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