Due sole partite nella notte di March Madness, entrambe vinte dalle squadre favorite cioè Purdue su Vermont (80-70) e Iowa State su Nevada (84-73). Molto combattuto fino ai minuti finali il primo match, un po’ meno equilibrato il secondo. Ecco i punti salienti
L’orgoglio di Vermont
Volete l’mvp della gara Purdue-Vermont? È un freshman e si chiama Anthony Lamb, fuori dal Torneo dopo una prova maiuscola contro l’imponente front line dei Boliermakers (20 punti, 5/6 2pt 3/6 3pt, 9 rb, 3 ast, 1 blk e 3 rec). In una power conference si parlerebbe di lui in ottica Nba. È stato l’emblema dell’orgoglio di Vermont, che non ha mai mollato sino alla fine. La prima sconfitta dei Catamounts nel 2017.
Alti e grossi
Purdue nel secondo tempo ha scelto di giocare con 3 lunghi, Caleb Swanigan (205), Isaac Haas (218) e Vincent Edwards (203) ed è stato quest’ultimo la chiave per i Boilermakers grazie alle sue incursioni e al tiro dalla media (21 punti con 9/14 da 2). In più nel secondo tempo Purdue ha tirato molto bene da 3 (5/10), chiudendo la gara. Per Swanigan la “solita” doppia-doppia 16+14 con anche 4 ast e 3 stoppate. Routine.
Mister efficienza
Se vi chiedete perché la Nba ha messo gli occhi su Monte Morris guardatevi la partita contro Nevada, che la guardia di Iowa State ha trasformato in un clinic offensivo e difensivo, 19 punti tirando il giusto, andando spesso in lunetta, con 8 rimbalzi e 8 assist. La sua leadership unita all’esperienza dei compagni e alla distribuzione dei punti (sei giocatori con almeno 8 punti a referto) non hanno lasciato speranze a Nevada. Cameron Oliver e Jordan Caroline ci hanno provato, ma per mettere punti a referto (22 e 20) hanno dovuto tirare il triplo.