La squadra
Esperta, solida, con una star assoluta e un allenatore che sa come si vince. Gli ingredienti per arrivare fino in fondo ci sono tutti e quindi meglio inserire Kansas tra le finaliste perché non ci sono tante altre squadre complete come i Jayhawks. Non ha funzionato benissimo l’inserimento dei due transfer che dovevano dare un altro volto al backcourt perchè Remy Martin è stato condizionato dalla sua precaria forma fisica e Joseph Yesufu non ha mai inciso davvero, ma Bill Self ha trovato alternative grazie all’ottima continuità di Dajuan Harris e alla fine i conti sono tornati comunque.
L’attacco funziona grazie al trio composto da Ochai Agbaji, Christian Braun e Jalen Wilson e soprattutto quest’ultimo ha fatto un altro passo verso la consacrazione, mentre Agbaji è semplicemente uno dei migliori giocatori del college basket: Kansas è settima per adjusted efifciency in tutta la Division I con oltre 78 punti segnati a partita, giocando a ritmo alto ma senza confusione. Sull’arco i tiratori ci sono e in mezzo all’area David McCormack non è l’ira di dio dell’anno scorso, ma rimane un lungo solido e ingombrante che può prendere anche iniziative personali e non solo vivere di scarichi e rimbalzi offensivi. Che peraltro è un’altra voce in cui Kansas eccelle, perché ha esterni con fisico e atletismo che vanno sempre tagliati fuori.
Ci sono alternative in panchina e anche i freshman sono stati utilizzati da Self più del previsto grazie al loro rendimento tutt’altro che disprezzabile. Nel corso della stagione ci sono state anche brutte sconfitte, contro Kentucky per esempio, ma ha vinto a pari merito con Baylor la regular season di una Big12 super competitiva. E’ l’ultimo giro per molti di loro e il titolo Ncaa manca dal 2008 quindi un paio di motivazioni le hanno, così come tutta la voglia del mondo di arrivare fino in fondo.

David McCormack – Kansas
I giocatori chiave
Ochai Agbaji – Sr – G – 195 cm – 93 kg
Arrivato al suo quarto anno a Kansas, è ormai uno di quei giocatori che devi fermare se vuoi battere Kansas. Quasi 20 punti a partita con il 41% abbondante da 3, ha migliorato ancora il suo gioco attaccando di più il ferro e dimostrandosi go to guy assoluto quando la palla scotta. Più completo, quindi, con ancora più fiducia nei suoi mezzi e più che deciso a occupare un posto al primo giro del draft. A 22 anni, ha capito come usare al meglio il talento e il fisico che madre natura gli ha dato: il tiro è fluido e composto, la penetrazione potente e decisa, la testa funziona e non trema quando deve risolvere le partite. Ecco perché è tra i più attesi alla March Madness, ed ecco perché Kansas è tra le favorite.
Jalen Wilson – So – F – 204 cm – 102 kg
Scegliamo lui come seconda stella di Kansas perché è senza dubbio il giocatore con maggior impatto in tutti i settori del gioco: primo rimbalzista della squadra con 7.3 a partita, difensore che ha limato le giocate da pollo dell’anno scorso, attaccante affidabile sempre in doppia cifra, anche se il tiro da 3 non sempre funziona. Ma è ormai un punto fermo di Bill Self e il suo contributo è fondamentale per il cammino dei Jayhawks. Quando si fa sentire e incide sulle partite anche con il tiro da fuori, allora Kansas diventa davvero una macchina difficile da fermare.