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MM 2022 | #14 Montana State Bobcats

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 14 Mar, 2021

Tre anni fa Danny Sprinkle, al primo incarico da head coach, aveva raccolto la sfida di riportare la propria alma mater al Torneo NCAA. Ora la sfida è vinta. La sua Montana State (davvero sua, perché questo era il primo anno con un roster fatto esclusivamente di giocatori reclutati da lui) torna a ballare per la prima volta dal 1996 – quando Sprinkle era un freshman in quella squadra – e lo fa in gran stile, ovvero con una doppietta stagione regolare più torneo di conference. Che sarebbe notevole a prescindere e lo è ancora di più quando è conseguita proprio in una stagione in cui le squadre della Big Sky hanno mostrato un livello di competitività particolarmente alto top to bottom.

Record 27-7, due sole sconfitte nel 2022: i Bobcats arrivano a metà marzo in una forma straordinaria. Non hanno l’attacco più efficiente o prolifico che si possa desiderare, ma possono prendere fuoco da un momento all’altro grazie a diversi interpreti nei reparti guardie e ali capaci di colpire da lontano, magari approfittando di spazi lasciati scoperti dall’attenzione in area che uno come Jubrile Belo riesce facilmente ad attirare (e occhio anche al freshman Great Osobor, perché proprio di recente si fa rispettare parecchio intorno al canestro). Il meglio di MSU proviene comunque dalla difesa e le performance messe insieme nelle tre gare del torneo di conference sono incoraggianti: avversari sempre tenuti sotto al punto per possesso e costretti a prendere tiri non buonissimi, con risultati facili notare nelle percentuali dall’arco.

Giocatori chiave

  • JUBRILE BELO – Sr. – C – 206 cm, 109 kg

Il più importante di tutti perché è quello che fornisce il contributo più sfaccettato fra le due metà campo. Centro classico che raramente si avventura in soluzioni fuori dall’area, sotto canestro ha uso del perno e gioco spalle a canestro altamente indigesti per gli avversari. Da tre anni è stabilmente primo nella Big Sky per falli subiti e viaggi in lunetta, che ha sempre trasformato stando sopra il 70%. In difesa usa il corpo in modo sapiente, è migliorato di anno in anno come rim protector e nel non spendere falli inutili. Chiave fondamentale per i sogni di upset, perché può tenere testa ai pari ruolo delle high-major.

  • AMIN ADAMU – Sr. – SG/SF – 196 cm, 86 kg

Super senior e altro inglese che pesa sul fatturato offensivo. Uno dei tre Bobcat a viaggiare in doppia cifra realizzativa di media (11.3 punti), il prodotto dei JUCO si è sempre distinto come slasher e tiratore dalla media di particolare valore e, in questa stagione, ha finalmente messo insieme percentuali da tre più che rispettabili (39.1%) anche se sempre con un basso volume di tentativi (2.0).

  • XAVIER BISHOP – Sr. – PG – 173 cm, 75 kg

Nano razzente e classico giocatore che fa il playmaker più perché costretto dalla taglia che non per vocazione, benché sia un passatore sveglio e guidi la squadra anche in assist (4.3) oltre che per punti di media (13.9). Più facile comunque che lo notiate come realizzatore dal pick and roll e dalla linea dei tre punti: il suo 34.4% non vi impressionerà, ma può tranquillamente mettersi in proprio e colpire da lontano quando l’attacco non gira.

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