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Mondiale U19, Hannes Steinbach dominante

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 7 Lug, 2025

È stato un Mondiale U19 diverso rispetto al solito, sebbene non nell’esito conclusivo. Team USA ha portato a casa il titolo per la sesta volta nelle ultime nove edizioni battendo la Germania in finale. La novità consiste piuttosto dalla forte influenza della NCAA con l’enorme attrattiva dei NIL, regalandoci un torneo pieno di giocatori di college al presente e al futuro. Ecco i migliori international universitari.

 

Che Germania

I vicecampioni del mondo hanno mostrato una pallacanestro innovativa, dove tutti in grado di mettere in pericolo le difese avversarie e alzare la pressione nella propria metà campo, vietando facili canestri e proteggendo con successo la propria area. Il motore dei tedeschi lo ha azionato Christian Anderson: al primo anno a Texas Tech si è subito imposto come un floor general interessante e al Mondiale ha messo in luce il proprio talento. Tiratore mortifero, una velocità fuori dal comune nel guidare la transizione offensiva, nessuna paura nelle penetrazioni e nelle conclusioni al ferro, più che discrete doti di playmaking – pur con qualche leziosità di troppo – e tanta fiducia in se stesso che gli ha permesso di chiudere il torneo a quota 17.3 punti e 6.5 assist di media.

Dopo il titolo Under 18 dello scorso anno e l’incoronazione come MVP, Hannes Steinbach ha confermato il suo bagaglio di alto livello. Alto “solamente” 205 centimetri, il futuro lungo di Washington ha però un telaio che gli consente di fare a sportellate contro qualsiasi pari ruolo e ha anche una buona capacità di palleggio per attaccare frontalmente, oltre a flash interessanti come passatore. Il suo punto di forza però è l’efficienza sotto canestro, utile per completare il mondiale con il 68.7% dalla media e 13.0 rimbalzi. Coach Danny Sprinkle sembra aver trovato il perno su cui costruire la nuova versione degli Huskies.

L’interessante assetto della Germania proviene proprio dall’utilizzo della coppia dei lunghi, Steinbach e Eric Reibe, quest’ultimo recruit 5 stelle di UConn. Il centro nativo di Hannover ha messo in mostra i pezzi pregiati del suo repertorio, con tiri da dietro l’arco presi in totale sicurezza e fornendo un aiuto non trascurabile sotto il canestro. C’è tanto da sgrezzare e, da freshman, partirà dalla panchina come cambio di Tarris Reed. Gli Huskies, inoltre, potranno fregiarsi della presenza di Jacob Furphy, intrigante combo guard australiana a cui non si può lasciare spazio per un tiro.

La Big Ten sorride

Prendete due scorer micidiali e catapultateli nella Big Ten con l’obiettivo di vederli fronteggiarsi in territorio NCAA dopo aver mancato una sfida tra loro al mondiale. Stiamo parlando di Tyler Kropp e Omer Mayer – rispettivamente promessi a Northwestern e Purdue, usciti un attimo prima delle fasi calde.

L’argentino, miglior realizzatore della competizione, è un’ala forte di 2.04 metri, ha il fisico di chi può sia scherzare gli esterni che fronteggiare i lunghi senza dover patire troppo i mismatch, mostrandosi al mondo come un three-level scorer capace anche di lucrare 6.6 tiri liberi a partita. Gli manca qualche fondamentale difensivo che lo porta a commettere qualche fallo di troppo, ma parliamo pur sempre di un ragazzo che ha compiuto 18 anni a marzo.

Spostiamoci in Indiana per parlare del futuro playmaker dei Boilermakers. Omer Mayer è una guardia che ha tutte le carte in regola per spaccare in due una partita. É stato il faro della selezione israeliana, prendendosi ogni tipo di responsabilità offensiva grazie ad un skillset già maturo e affinato. Mano destra, mano sinistra, step back e mid-range, Mayer offre a Purdue, già per molti la migliore squadra della prossima stagione, una valida alternativa nei momenti in cui Braden Smith riposerà e una spalla, che può giocare anche off-the-ball, più forte di Fletcher Loyer.

Gli altri

Non tutti probabilmente andranno a rimpolpare i roster NBA, non tutti faranno la differenza a livello collegiale come poteva accadere in Europa, ma siamo certi che con il passare degli anni vedremo sempre più profili di questo tipo fare avanti e indietro per capitalizzare il proprio talento. Uno di questi è Andrej Kostic, passato dalla Stella Rossa a Kansas State (si parla di un accordo NIL da circa 2.5 milioni di dollari) con il compito d’infoltire il reparto esterni. La sua abilità nel tiro da tre punti e il suo comportamento “kamikaze” che gli consente di andare costantemente in lunetta sono ad oggi le uniche armi a disposizione, il resto è un progetto interessante su cui lavorare.

Dall’altra parte del mondo, nello specifico in Nuova Zelanda, si sta sviluppando una fervida cultura cestistica con i Tall Blacks e le squadre della NBL alla costante ricerca di futuri campioni. Lo storico quarto posto al mondiale ha messo ufficialmente sulla mappa i ragazzi di coach Lacey, molti dei quali stanno ricevendo in questo momento offerte dai college a stelle e strisce più prestigiosi, altri invece hanno già fatto la loro scelta. Le twin towers Oscar Goodman e Julius Halaifonua hanno mosso i primi passi con Michigan e Georgetown, mentre le due firme più grandi a livello mediatico per i Kiwi sono senza dubbio quelle di Hayden Jones e Jackson Ball , entrambi promessi sposi dei Wisconsin Badgers rispettivamente per il 2025 e il 2026.

L’articolo è stato scritto da Edoardo Pollero 

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