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Nba draft – L’analisi del secondo giro

Autore: Sergio Vivaldi
Data: 26 Giu, 2017

Secondo round del draft 2017. Avevamo già fatto una breve analisi delle prime 30 scelte, che trovate a questo link. La seconda parte del draft è quella in cui le squadre prendono i rischi maggiori, e dove si trovano i talenti più inaspettati. Storicamente, il 90% dei giocatori scelti nelle seconda parte si trovano fuori dalla lega in pochissimo tempo. C’è molta meno pazienza per le seconde scelte, i cui contratti, nella maggior parte dei casi, non sono garantiti. Alcuni di questi li rivedremo in presto Europa.

Frank Mason, scelto alla #34 dai Sacramento Kings.

1) New Orleans Pelicans: Frank Jackson. I Pelicans hanno fame di talento per evitare che Anthony Davis porti i suoi numeri altrove e non hanno lo spazio salariale per comprarlo. Ma erano ancora disponibili giocatori migliori di Frank Jackson.

2) Phoenix Suns: Davon Reed. Quasi il 40% da 3 e apertura alare di 210cm. Magari funziona, molto più probabilmente no.

3) Orlando Magic: Wesley Iwundu. I ruoli in ala dovrebbero essere definiti per gli Orlando Magic, ma se mette a posto il tiro, Iwundu ha il fisico (2 metri per 95 kg) per contribuire in una squadra da playoff.

4) Sacramento Kings: Frank Mason III. Ennesima buona scelta dei Kings in questo draft. Mason avrà una lunga carriera in Nba.

5) Memphis Grizzlies: Ivan Rabb. Scelto per proteggersi dalla possibile partenza di JaMychal Green in free agency e, se tutto va per il meglio, per creare la coppia del futuro con Deyonta Davis.

Jonah Bolden, andrà a Philadelphia con la scelta #36

6) Philadelphia 76ers: Jonah Bolden. Classico sleeper che avrà un ottimo futuro in Nba, anche se Philadelphia è decisamente coperta nel ruolo. Potrebbe restare un altro anno in Europa (a Belgrado quest’anno), ma il talento è da primo round.

7) Boston Celtics: Semi Ojeleye. Se ne era parlato qualche settimana fa, ha i mezzi per restare in Nba. Adesso sta a lui riuscirci ma sarà dura trovare spazio in una squadra che punta al trono di LeBron James a est.

8) Golden State Warriors: Jordan Bell. Avete presente come tutti si lamentino della superiorità degli Warriors e di come manchi la competizione? Ecco, un buon modo per metterli in difficoltà sarebbe stato non cedere esattamente il giocatore che gli serve, soprattutto per metterlo sotto contratto a una paga ridicola. Lo rivedremo alle prossime finali, a giocare minuti decisivi in un quarto quarto.

9) Los Angeles Clippers: Jawun Evans. Ottima scelta. Peccato che Doc Rivers odi i rookie. L’unica speranza è che Jerry West obblighi Doc a schierarlo.

10) Charlotte Hornets: Dwayne Bacon. Volume shooter dalla bassa efficienza. Se non cambia, sarà fuori dalla lega in fretta. Ma c’è anche la possibilità che diventi Dwayne Wade. Il suo GM ne sembra convinto.

11) Atlanta Hawks: Tyler Dorsey. Gli Hawks stanno per entrare in modalità ricostruzione, e Dorsey potrebbe trovare minuti.

12) Los Angeles Lakers: Thomas Bryant. Centro con zero capacità difensive. Ma sicuramente i Lakers, una delle peggiori difese della lega, non ne risentirà troppo.

13) Houston Rockets: Isaiah Hartenstein. Stash.

14) New York Knicks: Damyean Dotson. Il 44% da tre su quasi 8 tentativi a partita è incoraggiante, ma farà parte dei New York Knicks, e questo non è positivo. Inoltre, Phil Jackson odia il tiro da tre.

15) Memphis Grizzlies: Dillon Brooks. I Grizzlies hanno bisogno di tiratori, e Brooks è stato un ottimo tiratore a Oregon. Dubbi sul suo atletismo, ma è in un’ottima situazione. Sulla carta.

Ike Anigbogu, ora agli Indiana Pacers con la scelta #47

16) Milwaukee Bucks: Sterling Brown. Il fratello di Shannon Brown finirà in Wisconsin. Come ogni giocatore dei Bucks ha braccia lunghissime, e potrebbe anche trovare minuti, soprattutto se la squadra perderà Tony Snell in free agency.

17) Indiana Pacers: Ike Anigbogu. Scelta probabilmente buttata per un giocatore molto grezzo il cui unico punto di forza è l’atletismo, ma su cui ci sono voci di una sindrome degenerativa al ginocchio.

18) Los Angeles Clippers: Sindarius Thornwell. Vedi Evans, Jawun.

19) Denver Nuggets: Vlatko Cancar. Stash.

20) Philadelphia 76ers: Mathias Lessort. Stash.

Monte Morris, scelta #51 per i Denver Nuggets

21) Denver Nuggets: Monte Morris. L’esperimento Mudiay non ha funzionato e i Nuggets avevano una necessità nel ruolo. La possibilità di avere Jameer Nelson come mentore è da non perdere.

22) Indiana Pacers: Edmond Sumner. La ricostruzione inizierà presto, senza Jeff Teague e Paul George. In attesa del pieno recupero dall’infortunio. Sperando che non si faccia influenzare troppo da Monta Ellis e Lance Stephenson.

23) Boston Celtics: Kadeem Allen. Difende, sa tirare e può giocare in più ruoli. Dovrà dimostrarlo in G League e accontentarsi di uno dei nuovi two-way contract.

24) Phoenix Suns: Alec Peters. Altra difesa solidissima, quasi quanto quella dei Lakers, che sceglie un giocatore il cui punto di forza è far segnare qualunque giocatore della squadra avversaria.

25) Utah Jazz: Nigel Williams-Goss. I Jazz si stanno preparando a una vita senza George Hill e potenzialmente Gordon Hayward. E NWG è giocatore intelligente, ma che avrà problemi con la velocità e fisicità del gioco Nba.

Jaron Blossomgame, nuova aggiunta al roster dei San Antonio Spurs.

26) Boston Celtics: Jabari Bird. Vedi Allen, Kadeem.

27) Brooklyn Nets: Alexander Vezenkov. Ricordate quando, nel 2011, vennero selezionati Chukwudiebere Maduabum, Tanguy Ngombo, Ater Majok e Ádám Hanga con le scelte #56, #57, #58 e #59, rispettivamente? Appunto. La scelta #60 fu Isaiah Thomas. Scorrete più sotto e guardate chi è stato scelto alla #59 nel 2017. Troverete strane somiglianze.

28) New York Knicks: Ognjen Jaramaz. Vedi il punto precedente.

29) San Antonio Spurs: Jaron Blossomgame. Perché ovviamente quando ci sono giocatori che possono davvero contribuire a una squadra Nba è preferibile che siano gli Spurs a selezionarli.

30) Atlanta Hawks: Alpha Kaba. Stash. O forse mai.

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