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NBA Playoff: Eastern Conference preview

Autore: Sergio Vivaldi
Data: 13 Apr, 2019

Seconda parte della preview degli Nba Playoff. Protagonista ieri la Western Conference, oggi si passa sull’altra costa, dove le serie sembrano più scontate ma proprio per questo lasciano spazio a risultati inaspettati. No, non prevediamo upset straordinari, ma la differenza tra superare agilmente una squadra inferiore o trovarsi in difficoltà e allungare inutilmente una serie – vedi i Toronto Raptors di DeMar DeRozan – dirà molto sulle presunte superpotenze della Eastern Conference. Succederà. La domanda è a chi.

 

Milwaukee Bucks vs Detroit Pistons

60 vittorie e miglior record della lega, numeri che mancavano dai tempi di Kareem Abdul-Jabar. L’arrivo di coach Budenholzer ha dato un deciso sprint al processo di crescita della franchigia e del suo uomo simbolo Antetokounmpo. I Bucks hanno cambiato in maniera decisa il loro modo di giocare: hanno finito la regular season come seconda squadra per tentativi dall’arco, quando l’anno scorso erano solo la venticinquesima. Il roster, poi, è stato migliorato durante la stagione, con l’innesto di due pedine importanti come George Hill e Nikola Mirotic e di un veterano come Gasol la cui esperienza potrebbe giovare a uno spogliatoio che non ha mai superato il primo turno di postseason. Aiuterà quantomeno a gestire la pressione per una Milwaukee che, dopo una stagione del genere, è obbligata a passare (almeno) un turno di playoff, come annunciato anche dal Gm Jon Horst. Approdo al secondo turno che sembra inevitabile, data la pochezza dell’avversario. Tuttavia, i Bucks non devono sottovalutare l’ostacolo: la presenza di Drummond potrebbe (per quel che è possibile a un essere umano) limitare le scorribande al ferro di Giannis, soprattutto se coach Casey decidesse di adottare la tattica ormai abbastanza comune di impiegare il centro in marcatura sul greco, approfittando delle sue scarse percentuali da oltre l’arco.

Blake Griffin

Se la presenza di Drummond potrebbe creare dei problemi ai Bucks, le possibilità per i Pistons di vincere una o due partite nella serie passano tutte dalle mani dell’All-Star da Oklahoma. Griffin ha giocato una delle migliori stagioni in carriera, soprattuto in fase di creazione di gioco. Si mette più a disposizione della squadra e ha acquisito una capacità di prendere triple dal palleggio che amplia le sue opzioni offensive. L’unica incognita è la sua condizione fisica visto il problema al ginocchio. Un altro ostacolo per i Bucks potrà essere proprio quello degli infortuni, con Brogdon e Mirotic su tutti. Detto questo, la serie sembra segnata, anche vedendo i risultati in regular season: quattro vittorie per Giannis e compagni con scarto medio di 15 punti e una sola partita combattuta fino alla sirena.

 

Toronto Raptors vs Orlando Magic

I Toronto Raptors hanno vissuto una stagione impeccabile dal punto di vista dei risultati, ma l’aspetto più interessante emerso in questi mesi è la versatilità – una scelta in parte forzata dalle continue assenze di Kyle Lowry per problemi fisici e di Kawhi Leonard per prevenire affaticamenti al muscolo che lo ha fermato lo scorso anno. La costante è stata Pascal Siakam, mentre i quintetti di sola panchina o di Lowry più panchina non hanno brillato come in passato. Eppure il record stagionale non mente, ed è difficile immaginare un’unità difensiva migliore di Lowry-Green-Leonard-Siakam-Gasol (o Ibaka al posto di quest’ultimo). La serie potrebbe sembrare un facile 4 a 0 per i canadesi, e probabilmente lo sarà, ma gli Orlando Magic hanno l’ottava migliore difesa della lega (108.4 punti concessi per 100 possessi, Raptors quinti a 107.4), forzano gli avversari a tirare dalla media molto più di quanto sia desiderabile e presentano matchup interessanti per Siakam e Leonard. La presenza di Gasol dovrebbe mettere in difficoltà Nikola Vucevic, miglior stagione in carriera per lui, e nessuno è riuscito a fermare il gioco a due con Evan Fournier, unica vera opzione offensiva per coach Clifford. Ma non dovrebbero esserci sorprese. Sarà una serie più competitiva di quanto il risultato finale non dirà.

Terrance Ross

Se i Magic vinceranno una gara sarà per merito di Ross, ottimo in uscita dalla panchina e meritevole di più considerazione per il premio di Miglior Sesto Uomo se non fosse per la panchina dei Clippers. Troverà un momento per vendicarsi della sua ex squadra, sparacchiando tiri improbabili da fuori, fermandosi intorno ai 40 punti e guadagnando una vittoria. Sul lato opposto del campo, Jonathan Isaac potrebbe avere un impatto simile. Nelle quattro sfide stagionali tra Magic e Raptors l’ala ha fatto benissmo in difesa contro Siakam

e altrettanto Aaron Gordon su Kawhi.

Isaac ha superato i test per la concussione che lo ha costretto a saltare l’ultima gara stagionale e dovrebbe essere regolarmente in campo. Limitare Siakam e Leonard, ammesso che sia possibile, è l’unico modo per rendere questa serie divertente, ma in fondo i Magic non hanno niente da perdere. I playoff sono già un successo.

 

Philadelphia 76ers vs Brooklyn Nets

Il grande interrogativo sarà Joel Embiid. Nelle varie incarnazioni dei Philadelphia 76ers di questa stagione – pre Jimmy Butler, pre Tobias Harris – la squadra ha sempre fatto malissimo senza il congolese. L’attacco passa da un OffRtg di 111.3 con lui a 105.9 senza di lui. Simile il gap difensivo, dove si passa da 103.3 a 109.1 in DefRtg. E i numeri non riescono comunque a rendere quanto faccia la differenza per Philadelphia.

I problemi al ginocchio, fonte di preoccupazione di per se, gli sono costate tante assenze che hanno impedito al nuovo quintetto con Simmons, Butler, Harris e Redick di trovare la giusta intesa in campo. Devastanti nelle poche gare che hanno giocato, ma è mancato il tempo per far emergere i problemi che sicuramente ci saranno, e che potrebbero far deragliare una serie.

Si aggiungano i problemi strutturali di una difesa che non ha un vero difensore per i piccoli avversari e che ha sofferto tutte le guardie capaci di creare gioco, inclusi D’Angelo Russell e Spencer Dinwiddie, e la ricetta per una serie interessante è servita. La salute di Embiid sarà determinante: se non avesse problemi metterebbe l’afro di Jarrett Allen direttamente dentro al ferro insieme al pallone e subirebbe fallo. I Nets potrebbero accettare possessi spalle a canestro di Butler e Harris e vivere con le conseguenze, Embiid rende la situazione ingestibile.

 

D’Angelo Russell

Il successo di Russell in stagione è arrivato soprattutto contro difese tradizionali, che non usano cambi difensivi sistematici ma lasciano il lungo a contenere la penetrazione, come i Pacers nella clip poco sopra e i 76ers, mentre il compagno in uscita dalla panchina, Spencer Dinwiddie, ha avuto più successo contro cambi difensivi e situazioni di uno contro uno, letale nell’attacare i mismatch contro i centri avversari.

Il problema per entrambi sarà in difesa, dove non ci saranno posti per nascondersi. Russell soprattutto è un malus, rendendolo quindi la variabile che può spostare una gara in entrambe le direzioni. Troppo talento a disposizione per i 76ers per pensare a una sconfitta, ma la serie potrebbe essere lunga. Soprattutto con un Embiid a mezzo servizio.

 

Boston Celtics vs Indiana Pacers

Due delle maggiori sorprese dell’anno, anche se di segno opposto, si affrontano in questo turno di playoff. Boston era attesa da una stagione ai vertici, con il recupero di Hayward e la crescita dei suoi giovani talenti. Invece, la squadra di coach Stevens non è mai riuscita a trovare continuità e non sono mancate tensioni all’interno dello spogliatoio, soprattuto con Irving, il leader della squadra. Indiana, d’altro canto, è stata una delle rivelazioni della lega, soprattutto dopo l’infortunio di Oladipo di fine gennaio. Nonostante questo, la serie sembra segnata. I punti di forza dei Pacers non preoccupano il gioco dei Celtics. Indiana fonda la propria difesa sulla protezione del ferro (quarta per punti concessi in vernice in stagione), quando i Celtics al ferro ci vanno molto poco (23° con una media di 44 punti). I Pacers sono secondi per palle perse provocate e non fanno mai fallo (settimi per tiri liberi concessi), Boston è terzultima in palle perse e penultima in tiri liberi tentati. Sarà una serie giocata a ritmi bassi e dominata dalle difese, con Irving e compagni favoriti vista la differenza di talento tra le due squadre. Ma attenzione a dare morta Indiana, una squadra sempre dura a morire che vive ogni possesso con la fisicità di un incontro di boxe.

Bojan Bogdanovic

Con l’assenza di Oladipo, il talento croato è diventato il leader dell’attacco di Indiana. Carrer high in ogni voce statistica, ha condotto la squadra ad un inaspettato quinto posto in stagione. In quanto arma principale di un attacco non stellare, serviranno i suoi punti ad Indiana per cercare di allungare la serie. L’assenza di Smart, suo principale marcatore, sarà un vantaggio da questo punto di vista. Nelle quattro sfide stagionali (3-1 Celtics) per due volte è rimasto sotto la doppia cifra (anche se a fine marzo ne ha messi 27 al Td garden). Se il rendimento sarà questo, lo sweep è molto probabile.

In generale, la possibilità di una serie competitiva e combattuta dipende da Boston: se si presentasse il volto buono dei Celtics non ci sono molte speranze per i ragazzi di coach Mcmillan. In caso contrario, le cose si farebbero interessanti.

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