Home 9 Focus 9 Pochi ma buoni, l’NCAA ai Mondiali in Cina

Pochi ma buoni, l’NCAA ai Mondiali in Cina

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 6 Set, 2019

Si è archiviata la prima fase del Mondiale di basket in Cina. Una prima fase non avara di sorprese, come la sconfitta della Grecia di Giannis Antetokounmpo contro il Brasile dei vecchietti o l’eliminazione della Turchia, capace di sfiorare la vittoria con Team USA, ma anche di crollare contro la Repubblica Ceca. Abbiamo visto una solida Italia che, però, si è schiantata contro la fisicità della Serbia di un meraviglioso Bogdan Bogadnovic. È il Mondiale di tanti ex giocatori Ncaa, ma anche di alcuni che saranno protagonisti nella prossima stagione di college basketball.

Nwora e la delusione Nigeria

Le gerarchie del Gruppo B erano chiare: l’Argentina di Facundo Campazzo e dell’immarcescibile Luis Scola era la favorita, la Corea del Sud la squadra materasso, Russia e Nigeria si giocavano il passaggio del turno. La selezione nigeriana è già nella storia, ancora prima di iniziare a giocare: è la prima spedizione ad avere padre e figlio nella stessa squadra. Coach Alex Nwora ha deciso di portare il figlio Jordan, ala di Louisville, una delle migliori squadre della prossima stagione.

Jordan Nwora col padre Alexander

Jordan Nwora si è conquistato il quintetto a forza di ottime prestazioni nella fase di preparazione (su tutti, i 20 punti contro il Canada). Come detto, la Nigeria si giocava tanto contro i russi e la partita di Nwora è stata ambivalente: nei ventisette minuti giocati, insieme a Josh Okogie, è stato uno dei più positivi in un attacco molto egalitario. Fin troppo egalitario. Coach Nwora ha quasi dato più possessi e responsabilità al figlio che al leader tecnico e miglior realizzatore della squadra Okogie. Hanno giocato gli stessi minuti, Nwora ha preso anche più tiri e non è sembrato pronto a fungere da prima opzione offensiva.

La partita con la Russia è finita con un mezzo suicidio nigeriano, che ha dilapidato un vantaggio di 8 punti negli ultimi minuti e contro l’Argentina sono entrati molli nel secondo tempo, prendendo il parziale decisivo per la sconfitta. Nella vittoria sulla Corea del Sud, Nwora non ha giocato per un problema alla caviglia. Vittoria che i nigeriani pensavano valesse la qualificazione all’Olimpiade come migliore africana del lotto. È arrivata pronta la smentita della Fiba: non essendo passata alla fase successiva, la qualificazione olimpica si giocherà negli spareggi dal 17° al 32° posto. Un’altra delusione per la Nigeria. 

Poco spazio per Olejniczak

L’Argentina e la Russia si scontreranno nella seconda fase a gironi contro la Polonia, a punteggio pieno, dominando il Girone B composto da Venezuela, Cina (divertentissima la partita contro i polacchi finita all’overtime) e Costa d’Avorio . Nella selezione polacca è stato convocato Dominik Olejniczak, graduate transfer di Florida State. Il baricentro della squadra è stato palesemente spostato verso gli esterni, con Slaughter e Markus Pontika sugli scudi. Il reparto lunghi, orfano di Marcin Gortat, è stato diviso dai più esperti e solidi Adam Hrycaniuk e Aleksander Balcerowski.

Dominik Olejniczak da il cinque a Damian Kulig

Il lungo ex Ole Miss ha avuto spazio solo nel garbage time dell’ultima partita contro la Costa d’Avorio, ma la sua presenza fa capire che sarà il futuro dei polacchi. Olejnickzak sarà uno dei punti cardini sotto canestro dei Seminoles, che si presentano rinnovati, ma lunghi, atletici e profondi, pronti per essere la solita mina vagante nella ACC. Coach Leonard Hamilton si è detto molto contento del suo arrivo e che il lavoro del polacco, oltre a quello di imparare gli schemi, sarà quello di tutor dei due freshman molto interessanti arrivati a Tallahassee, il serbo Balsa Koprivica e Naheem McLeod.

Nembhard nel girone della morte

Un Canada senza Ben Simmons, Andrew Wiggins e Tristan Thompson non poteva avere chance con due legittime candidate a medaglia come Australia e Lituania. Infatti, non c’è stata storia. Due sonore sconfitte, 100 punti di media subiti, sempre in affanno, sempre un passo indietro ai vari Mills, Sabonis, Ingles. Nel Canada di Nick Nurse, fresco campione NBA, c’è stato anche spazio per Andrew Nembhard, playmaker e prima opzione della interessantissima Florida di Mike White, che conterà sul grad transfer Kelly Blackshear e un’ottima classe di reclutamento.

Pur costellato d’assenze, il roster canadese poteva schierare fra le guardie il duo composto da Kevin Pangos, ex Zags, e Cory Joseph. Nembhard è partito positivamente nella prima partita contro l’Australia, ricevendo minuti nel secondo quarto e anche diverse responsabilità. Si è notato un divario di esperienza con gli avversari, ma anche con i compagni. Questo ha fatto scendere il suo minutaggio nella decisiva sfida contro la Lituania, solo due minuti. Nello scontro per il terzo posto contro il Senegal non ha ancora trovato molto spazio, ma nel finale, per chiudere la partita, ha piazzato un mini parziale di 5 punti per spezzare le resistenze degli africani.

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