L’annuncio ufficiale è stato dato giovedì (intorno alle 20 ora italiana) da coach Phil Martelli: Pierfrancesco Oliva non giocherà la prossima stagione per rimettersi pienamente da un’operazione cui si è sottoposto poco più di tre mesi fa. L’ala di Saint Joseph’s, infatti, soffriva di un difetto osteocondrale al ginocchio destro, un problema cronico che venne rilevato per la prima volta quand’era adolescente ma che non gli aveva impedito, fin qui, di andare avanti nella sua giovanissima carriera. Il problema è però riaffiorato prepotentemente durante gli allenamenti di fine stagione, al punto da rendere necessaria l’operazione effettuata alla fine dello scorso giugno.
Il coach degli Hawks si è detto profondamente dispiaciuto ma, al contempo, ha voluto sottolineare la bontà degli strumenti medici messi a disposizione del ragazzo e specificare che il lavoro quotidiano di riabilitazione che lo aspetta non è sotteso solo al suo ritorno in campo, ma anche al suo miglioramento: ‘Mi aspetto di vedere, col passare del tempo, un Checco molto migliorato’.
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— Billy Armstrong (@CoachBArmstrong) 26 marzo 2016
Nel video, alcune immagini da un allenamento di Oliva col suo vecchio coach Billy Armstrong (fine marzo 2016)
Parole d’ottimismo che però non rappresentano un semplice pro forma: la fiducia e la stima di Martelli nei confronti di Oliva, infatti, non sono mai mancate sin da quando il tarantino ha messo piede nel campus dell’università gesuita di Philadelphia. Arrivato l’anno scorso dalla Bergen Catholic High School – la stessa in cui ora si trovano gli italiani Gabriele Stefanini e Thomas Binelli – Oliva si era fatto notare in positivo sin dai primi allenamenti, al punto da convincere Martelli – nello stupore generale dei fan di St. Joe’s – a dare un posto nello starting five a questo europeo sconosciuto. La risposta del numero 24 è stata buona sin dalla prima partita (12 punti, 4 rimbalzi e 4 assist in una vittoria sul fil di lana contro Drexel): da lì in poi Checco (uno dei suoi soprannomi) non ha più abbandonato il quintetto di partenza se non per poche partite al rientro da un lieve infortunio alla caviglia nel bel mezzo della stagione.
Oliva ha vissuto la classica annata da freshman con alti e bassi ma segnalando progressi da tanti punti vista: dalla tenuta mentale alla crescita fisica, dal contributo in difesa giocando come 4 a quello a rimbalzo. Umile nel mettersi innanzitutto al servizio della squadra, ha dimostrato di avere un ottimo QI cestistico, che si è tradotto in visione di gioco e doti di passatore poco usuali per un giocatore della sua stazza. Precisione e continuità al tiro hanno rappresentato invece il suo tallone d’Achille (38.8% FG e 51.1% FT) ma, almeno per quanto riguarda le conclusioni dal campo, ha mandato qualche segnale incoraggiante durante le ultime tre partite della stagione, ovvero la finale dell’Atlantic 10 vinta contro VCU e i due turni del Torneo Ncaa disputati contro Cincinnati e Oregon nelle quali ha tirato complessivamente col 100% (3/3 da due, 3/3 da tre). Oliva ha chiuso il 2015-16 con le seguenti medie: 4.0 punti, 3.7 rimbalzi e 1.7 assist in 16.5 minuti d’impiego.
E questa stagione? Il giovane italiano avrebbe potuto recitare un ruolo di primo piano nel campionato alle porte. La Saint Joseph’s dell’anno scorso era innanzitutto la squadra di DeAndre Bembry e Isaiah Miles: il primo è stato scelto da Atlanta alla numero 21 del Draft 2016 mentre il secondo giocherà nella Pro A francese con la maglia del JDA Dijon. Altri due elementi importanti di quella squadra non ci saranno più, avendo concluso il proprio ciclo di studi: la guardia Aaron Brown (fondamentale nella parte finale della scorsa stagione) e l’ala Papa Ndao, ovvero il giocatore che condivideva con Oliva i minuti nello spot 4. Insomma, tanto talento ed esperienza in uscita e – con quattro freshmen in arrivo – il 2016-17 degli Hawks non potrà che essere un anno di transizione, l’inizio di un nuovo ciclo.
Il settore esterni appare come quello che meno risentirà di questi cambiamenti. La guardia-ala James Demery (junior, 8.1 punti lo scorso anno e principale candidato a essere il nuovo leading scorer) guiderà il reparto coadiuvato dalle point guard Shavar Newkirk (poco playmaking, jumpshot da costruire ma molta efficacia in uno-contro-uno) e Lamarr Kimble, quest’ultimo in netta ascesa durante la seconda metà di stagione: attenzione, ci sono buone probabilità che compia passi in avanti davvero significativi in questo suo anno da sophomore.
Il giocatore di riferimento del frontcourt avrebbe dovuto essere proprio Oliva: senza di lui, il reparto appare piuttosto corto e in termini di ruoli e minutaggi gli scenari sono al momento assai incerti. Il sophomore Markell Lodge (201 cm per 95 kg), PF dalle grandi doti atletiche, appare come il candidato più probabile a occupare un posto nello starting five. L’unico problema è: con quale ruolo? Il senior Javon Baumann, centro visto solo a sprazzi nella scorsa stagione, può assicurare un buon contributo a rimbalzo e in protezione del ferro, ma sembra avere un repertorio offensivo troppo limitato per poter occupare un posto da titolare. Fra i freshmen in arrivo abbiamo Lorenzo Edwards (201 cm per 102 kg), ala grande che potrebbe avere da subito un impatto importante, specialmente a rimbalzo. Il più talentuoso fra i nuovi, però, è Charlie Brown Jr. (sic), ala piccola di 198 cm per 84 kg con un repertorio offensivo già ora piuttosto ampio.
Difficile immaginare che uno tra Kimble, Newkirk e Demery possa partire dalla panchina: resta da capire chi andrà a occupare gli spot 4 e 5 nel quintetto di partenza. Una coppia Lodge-Edwards sembrerebbe la soluzione più adatta in termini di protezione dell’area, ma coach Martelli potrebbe benissimo optare per una coppia extrasmall Brown-Lodge in modo tale da puntare al massimo di dinamismo e pericolosità perimetrale possibile. Una cosa è certa: se la coppia Oliva-Miles era già decisamente undersize, pur se capace di difendere efficacemente l’area, la nuova coppia di lunghi – qualsiasi essa sia – avrà dinanzi la sfida, tutt’altro che semplice, di svolgere il compito nel miglior modo possibile disponendo di meno centimetri, chili ed esperienza.
L’anno scorso, Phil Martelli non rivelò quale fosse la line-up iniziale fino al giorno dell’esordio: probabilmente scopriremo il nuovo assetto di Saint Joseph’s solo il 12 novembre, giorno della partita con Toledo, la prima della stagione.