Nonostante i pronostici a sfavore, saranno Portland e Denver a sfidarsi per il posto in finale della Western Conference. Il genio calcolatore e implacabile di Damian Lillard contro i passi di jazz e i movimenti felini di Nikola Jokic, la sfida tra due delle spalle più interessanti ed elettrizzanti in CJ McCollum e Jamal Murray, e una serie di comprimari poco abituati alle luci dei riflettori ma imprescindibili per avere successo nella serie. Entrambe arrivano cariche a mille. Per Portland sarà la seconda serie contro una rivale divisionale, anche questa con record negativo in regular season, 3-1 Denver. Ma il carico emotivo della rimonta e del finale di Gara 5 porterà benefici a una squadra parsa finalmente solida in post season e con un Lillard leggendario.
Dall’altra parte, Denver ha sudato, sofferto e imparato le dure leggi dei playoff da chi, probabilmente, queste leggi le ha scritte, i San Antonio Spurs. Sette fatiche per i giovani Nuggets, inarrestabili quando entrano le triple ma con evidente debolezze da attaccare. Partiamo dalle domande facili: come si limitano Jokic e Lillard e come saranno i match-up con i loro difensori.
La favolosa serie difensiva di Enes Kanter è dovuta soprattutto agli errori e ai limiti di Oklahoma City e di Billy Donovan. Difficile che Denver tiri male come i Thunder e sicuramente Jokic non attaccherà spalle a canestro da fermo, come fatto da Steven Adams. Il turco sarà chiamato a leggere gli infinti tagli degli esterni dei Nuggets e oscurare le linee di passaggio per evitare canestri facili. Jokic ha prodotto numeri da fantascienza nella sua prima esperienza ai playoff: 23.1 punti, 12.1 rimbalzi, 9.1 assist con 1.7 palle perse 48% dal campo, 33% da tre, due triple doppie, una prova da 43 punti e un impatto difensivo notevole, -19.1 punti su 100 possessi in meno con lui in campo (dati di Cleaning The Glass) in un match-up a dire il vero non troppo complicato per lui.
Denver può prendere d’infilata la difesa dei Blazers con il pick&roll centrale che tanto è costato agli Spurs.
Costringere Kanter a difendere nello spazio può essere una buona idea per metterne in mostra i limiti, dato che nei pressi del ferro mantiene una difesa più che accettabile. Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno.
Inoltre, attaccare il turco potrebbe far entrare in ritmo Jamal Murray, che ha soffert0 la marcatura di White e Poeltl nella serie precedente (20esimo percentile per punti da P&R come palleggiatore). Di certo, Terry Stotts può rubare quanto fatto dalla difesa degli Spurs nel limitare tagli e blocchi lontano dal pallone, impeendo così a Jokic di creare gioco e punti facili per Harris o Craig.
Dall’altra parte, Mike Malone dovrebbe confermare l’assetto visto nelle ultime quattro gara contro San Antonio, cioè con Torrey Craig titolare e Will Barton dalla panchina, così da avere due difensori competenti fin da subito, da mandare sulle piste di Lillard e McCollum, e non farsi battere dalla difesa di Murray.
Lillard ha impresso in calce il proprio nome sulla Walk of Fame della Nba con quel buzzer beater dal sapore cinematografico in Gara 5. Oltre alla varietà delle soluzioni e alle triple da distanza chilometrica, fa impressione la glacialità con cui ha giocato e vinto la serie. Una serie di scelte sempre azzeccate, sempre in controllo e senza mai perdere il polso della situazione. La compostezza con cui è rimasto impassibile di fronte al delirio del Moda Center al termine di Gara 5 riassume la mentalità del nativo di Oakland. La batosta personale presa lo scorso anno dai Pellicans ha forgiato un’anima fredda e calcolatrice.
Ma saranno i comprimari ad indirizzare la serie. Da una parte, i vari McCollum, Aminu e Harkless hanno impressionato per la solidità e l’affidabilità con cui hanno giocato e con la loro lunghezza, difesa e versatilità possono mettere in difficoltà gli esterni di Denver. McCollum, soprattutto, deve essere in grado di supportare il peso dell’attacco insieme a Lillard e magari dare fiato e spazio al compagno. Il quintetto difensivo di Portland più efficace è quello con Aminu da 4 e Hood da 3, 86.7 di DefRtg nei 16 possessi in cui hanno giocato. Una grande serie da parte loro potrebbe cambiare le sorti della contesa, perché sarebbe delittuoso sprecare un Lillard del genere.
I Nuggets, dovranno ritrovare un Paul Millsap traumatizzato da LaMarcus Aldridge in difesa e poco incisivo in attacco. Dovrà affidarsi a tutta la sua esperienza per marcare i quattro giocatori perimetrali di Portland, ma in attacco potrebbe ricavarsi qualche punto e spazio portandoli vicino a canestro. Malik Beasley e Torrey Craig devono tenere alto il tasso di euforia ed energia e, magari, Will Barton si potrà aggiungere a loro se dovesse ritrovare un po’ di consistenza difensiva.
La serie pare equilibrata con due mostri a sfidarsi a colpi di triple dal logo e piedi perni inchiodati al parquet. 51-49 per Denver in virtù di una maggiore compattezza e forza nella rotazione, ma scomettere in pieno Dame Time sembra davvero una pessima idea.