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Regole e rumors, come cambia il gioco

Autore: Fabio Cro
Data: 18 Nov, 2016

Come si è potuto constatare da queste prime partite, ci sono state piccole ma sostanziali variazioni a livello regolamentare, con qualche situazione di gioco valutata in modo differente rispetto al recente passato. Andiamo  a vedere nel dettaglio quali sono questi cambiamenti, con un piccolo rumor proveniente dalla NBA ma strettamente legato al mondo Ncaa.

Time out e coach

Da questa stagione anche i coach possono nuovamente chiamare il time out in situazioni di palla “viva”, ma solo successivamente a un canestro subito. Nella scorsa stagione i coach avevano perso la possibilità di chiamare time out in situazioni di palla viva e ciò aveva creato molto malumore sulle panchine, portando gli allenatori a richiedere una revisione della regola. Il board della Ncaa opterà per un compromesso: i coach non potranno sempre chiamare time out in situazioni di palla viva, ma potendolo fare dopo canestro subito almeno ridurranno la possibilità di vedere giocatori chiamare time out senza avere il pieno possesso della palla.

Gli arbitri saranno molto più attenti ai contatti sotto canestro, limitando l’utilizzo di mani e braccia sia in difesa che in attacco. L’attaccante in post non potrà più utilizzare i gomiti nel tentativo di tenere lontano il difensore e nemmeno potrà  “sbracciare” nel tentativo di prendere posizione. Dal canto loro, ai difensori sarà concesso di stare “intorno” all’attaccante, di fronte o a tre – quarti, ma non di stare fisicamente nel suo cilindro. Inoltre, i difensori potranno utilizzare solo un avambraccio per difendere sull’attaccante e non usare contemporaneamente avambraccio e mano. Come per il gioco in post, anche nelle situazioni a rimbalzo verrà notevolmente ridotta la possibilità di mettere braccia e mani sul corpo dell’avversario.

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Infrazione di passi

Ulteriore attenzione verrà prestata alle infrazioni di passi, siano esse sul perimetro o in post. Era infatti ormai diventato un movimento comune (e concesso) l’utilizzo di un passo prima di un piccolo balzo per tirare o arrestarsi. In questa stagione invece questi movimenti non saranno più considerati legali.

Instant Replay

La stagione 2016/2017 vedrà l’utilizzo in via sperimentale dell’instant replay nelle situazioni di gioco legate alla restricted area, il cosiddetto semicerchio offensivo,  area di gioco in cui spesso avvengono molti contatti di difficile valutazione. L’utilizzo dell’instant replay sarà a discrezione dell’arbitro o su richiesta dei coach, al quale verrà addebitato un time out nel caso in cui verrà confermata la chiamata dell’arbitro. La visione dell’instant replay potrà avvenire solo negli ultimi due minuti di gioco del secondo tempo (o dell’overtime) e solo in caso di chiamata dell’arbitro (non in caso di “no call”). La regola verrà però applicata in via sperimentale solo durante le partite della Big 10 e nelle Mid American Conference.

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Spazio all’attaccante

Con la crescita dell’atletismo e della fisicità in campo, è aumentata anche la pressione delle difese sull’attacco, riducendo notevolmente lo spazio concesso all’attaccante nell’1vs1. L’obiettivo della classe arbitrale sarà quello di restituire agli attaccanti il giusto spazio a dispetto di una difesa che tende a impedire completamente qualunque movimento al giocatore, a partire dal semplice spostamento della palla da un lato all’altro.

Rumors

Non parliamo di regole di gioco, ma poco ci manca. Stando ai rumors, pare che anche nel prossimo accordo tra le leghe rimarrà la regola cosiddetta “one-and-done”, ovvero quella che stabilisce l’elegibilità al draft NBA dopo un solo anno al college. Nonostante l’intenzione di Adam Silver di alzare questo limite a 20 anni (ovvero fino all’anno da sophomore per i giocatori NCAA), questa regola non dovrebbe subire variazioni e rimanere stabile a 19 anni.

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