Arriva al capolinea la rubrica Top Players, che si chiude con la presentazione dei migliori centri in circolazione in Ncaa nella prossima stagione. Analizzate le migliori point guard, shooting guard, small forward e power forward, va così completandosi un ipotetico starting five ideale.
Honorable mention. Yante Maten
Senior, Georgia – 2016/17: 18.2 pts, 6.8 reb, 48.8% 3pt
È un nome che circola tra gli scout Nba, e ha tutte le caratteristiche per essere uno stretch 4, ruolo che tanto va di moda oggigiorno. All’università è impiegato a tempo pieno da centro e non a caso la maggior parte delle sue conclusioni arriva vicino al ferro anche perché, nonostante la mancanza di centimetri (è “solo” 2,02) ha energia e muscoli. Di anno in anno, soprattutto dopo i blocchi, Maten ha alternato al roll anche il pop per il tiro dal perimetro, e l’anno scorso ha sfiorato il 50% da 3 punti. A questo aggiunge un ottimo body control che gli permette di essere molto sicuro in tutte le cose che fa. Insomma è un centro più che funzionale in ottica Ncaa, con prospettive tecniche intriganti in ottica Nba.
5. Ben Lammers
Senior, Georgia Tech – 2016/17: 14.2 pts, 9.2 reb, 3.4 blk
Dopo due stagioni passate per lo più in panchina, l’anno scorso Lammers ha avuto più spazio e ha ripagato piuttosto bene la fiducia riposta in lui da coach Josh Pastner. Atleta dalle dimensioni che non passano inosservate (208 cm), è elegante e efficace nel gioco. Tecnicamente ha pochi difetti, anche perché grazie all’IQ che possiede legge bene le situazioni e dispensa ben 2.1 assist a partita. È inspiegabile come abbia finito la scorsa stagione con sole due triple prese, di cui una mandata a segno, nonostante questa opzione sembri essere nelle sue corde. I difetti più grandi al momento sembrano la mancanza di intensità, intesa come cattiveria agonistica (a volte appare addirittura svogliato in campo) e in generale la carenza di atletismo, ma resta un giocatore da monitorare.
4. Jock Landale
Senior, Saint Mary’s – 2016/17: 16.9 pts, 9.5 reb, 61.1% 2pt
Lungo vecchio stampo, è solido nelle sue prestazioni e guiderà i Gaels alla caccia del titolo nella West Coast Conference a discapito di una rinnovata Gonzaga. Va detto che le prestazioni dell’australiano sono ben esaltate dallo stile di gioco di Saint Mary’s che prevede un solo lungo in campo e gli altri giocatori sul perimetro a creargli spazio. Landale però si è messo in mostra per essere duro e concreto, tanto che ha flirtato con la doppia-doppia di media. Il lungo è uno di quelli che ama i movimenti “old school” che prevedono piede perno e finte con il corpo. Difensore poco appariscente ma piuttosto efficace, è il prototipo del giocatore che piace agli allenatori, compreso ovviamente coach Randy Bennett. Tra le sue doti c’è anche quella di essere bravo a convertire in punti palloni recuperati in extremis e in situazioni confuse sotto canestro.
3. Ethan Happ
Senior, Wisconsin – 2016/17: 14.0 pts, 9.0 reb, 58.6% 2pt
Il segreto meglio custodito di Wisconsin la scorsa stagione. Happ non fa giocate appariscenti, non schiaccia in maniera spettacolare e difficilmente lo si troverà sul perimetro (neppure un tiro da 3 nell’ultima stagione). In compenso in post basso, il suo regno, è un incubo per ogni avversario, visto che grazie a piedi rapidi, movimenti veloci e mani morbide è un pericolo costante grazie, in particolare con lo spin-move sulla linea di fondo con chiusura reverse. Ma in generale dal post basso Happ sa scegliere spesso la posizione più pericolosa per la difesa avversaria e ha la capacità di ribaltare il pallone e servire i tiratori appostati dall’arco (2.8 gli assist di media). Corre molto bene il campo e difensivamente si sbatte tanto da collezionare 1.8 stl e 1.2 blk. Un killer silenzioso, che potrebbe avere chanches Nba.
2. DeAndre Ayton
Freshman, Arizona
Per certi versi potrebbe meritare lui la prima posizione in questa speciale graduatoria, ma il secondo posto in classifica rende giustizia al suo talento. Giocatore che possiede uno skill set offensivo di prim’ordine, rispecchiando in toto l’identikit dei lunghi moderni. Vi abbiamo già parlato di lui: è agile, mobile, non eccelso nel palleggio, ma con un ottimo tiro dalla media e sulla carta anche dalla lunga distanza. Ayton aggiunge fisico (è 215 centimetri) e forza necessari per fronteggiare i duelli sotto canestro dove alla high school era un discreto rimbalzista. Il suo contributo sarà fondamentale per Arizona, e coach Sean Miller confida sul fatto che possa essere quel fattore chiave capace di portare i Wildcats a raggiungere l’agognato titolo. Dopodiché molto probabilmente Ayton spiccherà il volo per la Nba.
1. Mohamed Bamba
Freshman, Texas
Anche su di lui abbiamo già scritto. Il giocatore più intrigante e potenzialmente devastante della prossima stagione Ncaa. Non a caso seppur sbarcato da poco ad Austin è considerato l’ago della bilancia per la stagione dei Longhorns. In attacco è un diamante grezzo, non c’è nulla che faccia in maniera perfetta, ma grazie ai suoi istinti naturali è capace di inventarsi di tutto in avvicinamento al canestro. Deve però mettere su un tiro dalla distanza convincente. Bamba però è già un giocatore Nba dal punto di vista difensivo e potrebbe essere il tassello perfetto per il sistema difensivo di coach Shaka Smart visto il suo atletismo e la sua capacità da rim protector. Il tutto considerando che sembra avere ancora ampi margini di miglioramento, e non solo nella metà campo offensiva.