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Top5 rookie in Europa: le guardie

Autore: Stefano Russillo
Data: 5 Ott, 2017

Dopo avervi presentato i rookie arrivati direttamente dal college in Italia (qui l’articolo) diamo un’occhiata ai migliori giocatori che, dopo l’esperienza universitaria, si apprestano a iniziare la loro carriera da professionisti in Europa. Cercare fortuna nel vecchio continente, migliorando i propri fondamentali in un basket che predilige l’aspetto tecnico a quello atletico, costituisce spesso per questi giocatori il trampolino di lancio verso la tanto sognata Nba. I casi recenti dei vari Malcolm Delaney, Patrick Beverley, Semaj Christon e Khem Birch ne sono la prova.

BN vi presenterà, in tre appuntamenti, i top5 rookie arrivati in Europa divisi per guardie, ali e centri.

 

Honorable mention

Joe Rahon – Limburg United (Belgio)

White guy dalla faccia tosta, è stato insieme a Emmett Naar il trascinatore di Saint Mary’s nelle due ultime stagioni, in uno dei migliori top duo backcourt della nazione. Sa segnare, servire i compagni e difendere. Usato sicuro.

5. Dusty Hannahs – AZS Koszalin (Polonia)

Dusty Hannahs

Il faro dell’attacco dell’Arkansas arrivata in finale del torneo della SEC contro Kentucky e capace di mettere in difficoltà i futuri campioni di North Carolina al secondo turno del Torneo Ncaa. Top scorer dei Razorbacks (14.4 di media), per descriverlo ci vuole una sola parola: tiratore. Dusty è la classica guardia bianca letale dall’arco dei tre punti (155 triple in 68 partite nei due anni a Fayetteville) e infallibile dalla linea della carità (90.8% ai liberi). E non ha paura di prendersi le sue responsabilità quando la palla scotta. Se non lo conoscete già, seguitelo, ne vale la pena.

4. Luke Nelson – Real Betis Energia Plus (Spagna)

Luke Nelson

La perla del basket inglese arriva in Andalucia per adattarsi al basket europeo, ceduto in prestito dall’Herbalife Gran Canaria che punta forte sul giovane che ha mostrato sprazzi del suo potenziale anche nell’ultimo Eurobasket (8.5 punti e 2.3 assist). Il Big West Player of the Year ha chiuso la sua ultima stagione a UC Irvine a 16.9 di media, dimostrando di essere una guardia tecnica dotata di fisico (191cm x 88kg) e talento. Shooter dall’eccellente meccanica di tiro, è una minaccia sia all’interno dell’area che sul perimetro, come attesta il 43.2% da tre su oltre sette tentativi a partita.

3. JJ Frazier – JDA Dijon Basket (Francia)

Ecco a voi l’Isaiah Thomas versione europea. Frazier è un nano razzente di 178cm, mancino che vede il canestro da qualsiasi zona del campo, un mix letale di tiro, ballhandling e velocità che lo rende un incubo per ogni difesa. Gioca ad una velocità superiore rispetto a quella di compagni e avversari e gli basta un attimo per arrestarsi e sparare il tiro, che sia da tre o da due. Aggiungeteci accelerazione e agilità e capirete perché sia impossibile fermarlo, se non mandandolo in lunetta, quando decide di puntare il ferro. Ha chiuso la sua carriera a Georgia a 18.8 punti di media e con l’inclusione nell’All Sec First Team, grazie anche a prestazioni come i 36 punti rifilati in faccia a Kentucky.

 

P.s: la sa pure passare.

2. Dylan Ennis – Mega Bemax (Serbia)

Ad Oregon lo chiamano O.G. “original gangster” o “old boy” per due motivi: l’esperienza e la leadership che mette in campo e l’età, 25 anni. Dopo aver cambiato due atenei (Rice e Villanova) e aver perso due anni come redshirt a causa di due infortuni al piede, Ennis ha giocato la sua stagione da senior con i Ducks al sesto anno di università. Coach Dana Altman ha detto che è stato il leader capace di riportare Oregon alla Final Four del torneo Ncaa dopo 78 anni, definendolo “utility man” per tutte le cose che è in grado di fare sul parquet.

 

La sua versatilità e il suo gioco all-around si sono messi in mostra sin dalla prima palla a due in Serbia con il tabellino finale che recitava: 23 punti, 5 rimbalzi, 3 palle rubate e 2 assist. Grande difensore, capace di marcare dalle guardie fino ai 3 avversari, il “veterano” O.G. tornerà utile ad una squadra impegnata nella competitiva Adriatic League e nella FIBA Champions League.

1. Nigel Williams-Goss – Partizan Belgrado (Serbia)

È uno dei colpi dell’estate del basket europeo perchè, anche se è solo un rookie, può già essere determinante per gli equilibri e le ambizioni della propria squadra. Dopo aver trascinato Gonzaga fino alla finale del Torneo Ncaa con medie da giocatore totale (16.8 punti, 6 rimbalzi, 4.7 assist), essere stato inserito in tutti i quintetti dell’anno, nominato All-American e Player of the Year della WCC, NWG ha sentito anche pronunciare il suo nome la notte del Draft, scelto con la chiamata 55 dagli Utah Jazz.

 

Nonostante la possibilità di giocarsi un posto nel roster, durante il training camp, ha deciso di attraversare l’oceano per crescere e migliorare come giocatore prima di tornare in Nba, con i Jazz che ne custodiscono gelosamente i diritti. Floor general che ha totale controllo sulla partita: può segnarne 30 facili a sera o decidere di mettersi al servizio della squadra riempiendo tutte le voci statistiche. È capace di essere il vostro top scorer ma anche il vostro migliore difensore. La prima partita con il Partizan? 30 punti, 7 rimbalzi e 4 assist. Vi abbiamo detto che il ragazzo sposta.

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