La squadra
Con un nuovo allenatore e l’addio al suo miglior giocatore (Koby McEwen, ora a Marquette), Utah State sembrava dover passare la classica stagione di transizione, senza pretese e con poche vittorie. Eppure eccoli qui al Torneo NCAA (al quale mancavano dal 2011) da co-campioni di regular season nella Mountain West e vincitori del torneo di conference. Gli Aggies, insomma, sono una delle maggiori sorprese di questa stagione. Coach Craig Smith ha compiuto un vero capolavoro. A lui va il merito di aver effettuato un colpaccio tirando fuori dal cilindro Neemias Queta (di lui parleremo meglio dopo) in sede di reclutamento. Per il resto, ha dovuto lavorare soprattutto col materiale già presente: in pratica, ha rimodellato la squadra dandole una mentalità e un’identità tecnica nuove.
In difesa, Utah State è assolutamente discreta. In particolare, contro di loro, è consigliabile non avventurarsi in area, essendo infatti 2a in Division I per percentuali al ferro concesse (47.4%). Il piatto forte però è l’attacco. Gli Aggies controllano i propri tabelloni in maniera eccellente, il che facilita molto le ripartenze in contropiede. Contro la difesa schierata, tutti i giocatori sono coinvolti nell’azione e in movimento costante: le opportunità per attaccare il canestro non mancano e i ragazzi di coach Smith sono anche molto bravi nel muovere il pallone per innescare i tiratori appostati intorno all’arco: le loro percentuali da tre non sono da capogiro (35.7%, 101a in D-I) ma in generale le forzature sono molto rare.

Craig Smith festeggia la vittoria del torneo di conference coi suoi ragazzi
Giocatore chiave
Sam Merrill ha vissuto fin qui una stagione da sogno ed è stato giustamente premiato come Player of the Year della Mountain West. Nemico pubblico numero 1 per ogni difesa (21.2 punti di media), il junior è una guardia capace di segnare in una gran varietà di modi. Dotato di un range di tiro molto ampio (37.8% da tre, nei primi due anni viaggiava intorno al 45%), mostra opportunismo e controllo del corpo adattissimi per attaccare il canestro (61.5% al ferro) ed è anche uno dei migliori tiratori di liberi dell’intera D-I (90.7%).
Merrill è così dominante come realizzatore da far passare spesso in secondo piano come sia anche un buon passatore (4.2 assist a partita) e un difensore tenace e intelligente. Un giocatore tremendamente completo, eppure ancora sottovalutato. Probabilmente non ancora per molto tempo.
Prospetti
Se Utah State è così efficace nel proteggere il ferro e nel tirare giù rimbalzi, gran parte del merito va a Neemias Queta. Il lungo portoghese è arrivato in NCAA in punta di piedi ma ha cominciato a far rumore sin dalle prime partite, tant’è che è stato infine premiato sia come difensore che come freshman dell’anno nella Mountain West.
Mobile, atletico, alto 211 cm con un wingspan di 226 cm, Queta crea un vero e proprio ombrello difensivo con le sue 2.4 stoppate a partita (20° in D-I per Blk%) accompagnate da 8.9 rimbalzi di media. Il suo contributo offensivo va ben oltre i punti segnati (11.9), avendo qualità di passatore e visione di gioco eccellenti che, nel sistema degli Aggies, risaltano in maniera lampante (1.7 assist). Il suo è un profilo senza dubbio interessante per la NBA e, presumibilmente, testerà le acque del Draft già al termine di questa stagione, anche se il suo non sarà un nome caldo prima del 2020. Salvo sorprese, chiaro.
Pronostico
Una squadra con le idee molto chiare e che sta volando sulle ali dell’entusiasmo: Utah State è una mina vagante che può sorprendere ulteriormente e arrivare alle Sweet 16.