Qualunque cosa succeda, potete star certi che Villanova non ne perde mai due di fila. Dopo il KO in casa di Providence (76-71), i ragazzi di Jay Wright hanno ritrovato sé stessi al momento più opportuno, andando a battere Xavier in trasferta con un secco 95-79. I Musketeers, con gli scontri diretti a sfavore, possono solo sperare in un nuovo passo falso dei Wildcats per aggiudicarsi il titolo di regular season nella Big East.
Segnare 95 punti con appena 3 liberi segnati? Nova può, quando le cose girano a dovere dall’arco, ovvero la zona che determina gran parte delle sue fortune: 16/34 contro Xavier (11/19 nel primo tempo) quando, nelle precedenti tre partite, aveva accumulato un 17/71 (23.9%) tanto misero quanto inusuale per una squadra che viaggia col 40.4% in stagione.
Oltre ad un’altra grandissima prestazione di Donte DiVincenzo (tripla doppia sfiorata con 21 punti, 9 rimbalzi e 9 assist), è da sottolineare quella del redivivo Mikal Bridges (25 punti in 29 minuti con 10/15 dal campo), altalenante negli ultimi tempi ma, a Cincinnati, determinante e incontenibile in attacco in una maniera che non si vedeva dalla vittoria d’inizio dicembre con Gonzaga.
Le buone notizie per Villanova non finiscono qui: Phil Booth, la cui assenza si è fatta tanto sentire nella metà campo difensiva, potrebbe tornare in campo prima del previsto, ovvero già in questa settimana. Nel frattempo, il freshman Collin Gillespie (10 punti sia coi Friars che coi Musketeers), che tanto spazio ha trovato proprio in ragione dell’infortunio di Booth, ha fatto passi da gigante in svariate direzioni, mostrando personalità e mosse che non possono non evocare il miglior Ryan Arcidiacono. Al completo, i Wildcats si preannunciano più pericolosi che mai.
C’è vita anche nella parte bassa della conference: mentre St. John’s infila la quarta vittoria di fila (77-76 sul campo di DePaul), Georgetown conquista un’altra bella vittoria – la scorsa settimana aveva battuto Seton Hall – passando in casa di Butler (87-83).
Accolto da critiche e scetticismo in estate per aver messo in piedi il calendario di non-conference più debole dalle nazione, il lavoro di coach Patrick Ewing non si è limitato al reclutamento (occhio ai freshmen della prossima stagione) e sta cominciando a dare i primi frutti già da ora. L’accesso al Torneo Ncaa è improbabile, ma attenzione: marzo è pazzo e gli Hoyas potrebbero essere la mina vagante del torneo della Big East.