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Virginia pigliatutto: obiettivo triplete!

Autore: Giovanni Bocciero
Data: 11 Mar, 2018

La finale del torneo ACC non ha deluso le aspettative. Virginia e North Carolina hanno giocato un buon basket anche se l’arbitraggio piuttosto fiscale non ha mai davvero fatto decollare l’incontro. La vittoria è andata ai Cavaliers di coach Tony Bennett che hanno fatto doppietta dopo il titolo della regular season. L’obiettivo, alla portata, è però quello di tagliare la retina a San Antonio così da conquistare il triplete che si è verificato solo tre volte nella storia dell’ACC: UNC 1956/57, NC State 1973/74 e Duke 1991/92.

Virginia ha vinto giocando la sua pallacanestro, fatta di schemi eseguiti alla perfezione ed una difesa che quando inizia a fare sul serio dà tre mandate alla serratura della porta e getta la chiave. I Cavaliers hanno avuto il solito contributo da Devon Hall (15 punti), Ty Jerome (14 di cui 9 consecutivi per lo strappo del primo tempo), De’Andre Hunter (10) uscito dalla panchina e a sorpresa da Nigel Johnson (8 tutti nei primi 20′). E Kyle Guy? Top-scorer con 16 punti e 4 assist, nominato Most Outstanding Player ed emblema dei rodati meccanismi di squadra.

 

North Carolina alla quarta gara in quattro giorni avrà sentito la stanchezza. Non è stata in balia dell’avversario come successo nel precedente ed unico match stagionale, ma non ha nemmeno disputato la sua miglior gara. Luke Maye e Joel Berry hanno fatto la staffetta, e così mentre il primo ha segnato 15 dei suoi 20 punti nel primo tempo, il secondo ne ha segnati 14 dei 17 totali nel secondo. Anche Kenny Williams ha deciso di contribuire alla causa solo in un tempo (8 dei 12 punti nel primo) mentre Cameron Johnson ha fatto fatica a capire dove si trovasse (4 punti e la miseria di un 1/3 dal campo).

Come pensavamo l’ago della bilancia dei Tar Heels è Theo Pinson. Grande sorpresa di quest’anno, prima di Virginia al torneo stava viaggiando alle medie di 16.3 punti, 8.7 rimbalzi, 5.3 assist e 2.7 recuperi tirando con il 55% dal campo. Cosa ha fatto in finale? Ha segnato 4 punti tirando 1/10 dal campo ed aggiungendo 8 rimbalzi e 6 assist. Insomma è mancato il suo apporto per lanciare l’assalto ai Cavaliers. Rimarrà però impressa bene nella mente la sua prestazione del giorno prima contro Duke.

 

In difesa ha imbavagliato Marvin Bagley (lasciato solo, si fa per dire, a 19 punti e 13 rimbalzi) mentre in attacco ha fatto a fette la difesa a zona dei Blue Devils. Appropriatosi soprattutto del post alto, è lì che ha fatto tanto tanto male attaccando il ferro o smistando il pallone con una capacità occhio-mano che ha fatto esaltare anche i telecronisti. Se replicherà prestazioni del genere, North Carolina potrà fare una lunga strada al Torneo Ncaa.

Le semifinali sono state diverse tra loro. Il terzo atto del derby della Tobacco Road (2-1 in stagione e 52-51 all-time per UNC) si è giocato a mille con una incredibile rimonta da -16 di Duke che non ha avuto però la forza per compiere quell’ultimo colpo di reni. Ah, e Grayson Allen ci è ricascato. Stavolta è andato di… Virginia ha invece battuto Clemson in una gara poco spettacolare e dai ritmi controllati ma comunque bella da vedere.

 

Le altre partite sono state tutte davvero combattute, nonostante qualche risultato possa far pensare diversamente. Louisville, Boston College e Notre Dame (salutare il ritorno in campo di Bonzie Colson) hanno calato l’upset solo al secondo turno – battendo rispettivamente Florida State, NC State e Virginia Tech – e questo non dovrebbe permettergli di ricevere l’invito alla March Madness. Lo stesso destino si paventa per Syracuse che ha trovato sulla sua strada UNC. Stagione da dimenticare per Pittsburgh che già ha esonerato coach Kevin Stallings.

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