Oregon in ascesa, Drew Timme fantastico, Oklahoma gagliarda, Creighton che fa gran fiammate e USC che non lascia scampo a Kansas. Il secondo turno della West Region ha offerto spunti interessanti, ma ci costringe anche a salutare il miglior giocatore di questa stagione, Luka Garza.
#7 Oregon – #2 Iowa 95-80
#1 Gonzaga – #8 Oklahoma 87-71
#5 Creighton – #13 Ohio 72-58
#6 USC – #3 Kansas 85-51
Oregon fa calare il sipario su Garza
Niente Sweet 16 per Luka Garza, solo lacrime e abbracci al termine del match con Oregon. Non basta infatti una sua ennesima prestazione incredibile e così Iowa è eliminata dai Ducks al secondo turno. Per il numero 55 degli Hawkeyes, una partita-manifesto delle sue qualità: devastante in area sfruttando il perenne mismatch, lucido dall’arco (3/4), efficace anche quando viene raddoppiato. Chiude la gara a 36 punti e 9 rimbalzi, ma i suoi compagni lo aiutano poco e niente. Proprio un finale di carriera amaro.
I Ducks hanno la meglio: 56% dal campo e 44% da tre per i ragazzi di coach Dana Altman che hanno attaccato collettivamente con convinzione e ritmo, facendo girare bene la palla (25 assist su 38 canestri) per punire la difesa spesso pigra degli avversari. Il mattatore è il senior dominicano Chris Duarte, che chiude con 23 punti e 7 assist una partita in totale controllo, ma le giocate che indirizzano la gara a cavallo dell’intervallo arrivano dall’ottimo LJ Figueroa (21 punti con 5/9 dall’arco).
Oregon si toglie dunque la soddisfazione di un upset pesante e manda un chiaro messaggio a USC, sua prossima avversaria nelle Sweet 16: vendicare il -14 subito in regular season è alla sua portata.
Che brava Oklahoma, peccato giocasse contro Gonzaga
Per la prima volta in stagione, un’avversaria degli Zags ha tirato dal campo meglio di loro (50% contro 49.1%), eppure ha perso di 16 punti. Nonostante l’assenza di De’Vion Harmon e la giornataccia di Brady Manek (1/8 al tiro), Oklahoma ha disputato un’ottima partita, ma alle fine ha solo messo in evidenza quel che i più sanno già da tempo: contro Gonzaga, la coperta è sempre corta.
I Sooners hanno fatto una bella impressione sin da subito, approcciando la gara a ritmi sostenuti: è solo che non puoi concretamente sperare di farla franca giocando proprio alla velocità preferita da Gonzaga. Risultato: -12 all’intervallo, Zags che fanno pagare caro le 9 perse avversarie e che mettono insieme un 17/30 dal campo e un 8/8 ai liberi.
Coach Lon Kruger allora cambia registro. Le percentuali di Gonzaga calano, Jalen Suggs e Joël Ayayi fanno più fatica a trovare il canestro (chiuderanno comunque con 16 e 12 punti), Oklahoma spreca di meno, può contare su un Austin Reaves fuori di senno al tiro (11/17 per 27 punti) e un Kur Kuath eccezionale a protezione del ferro (sue 5 delle 8 stoppate di OU).
Tutto molto bello, ma non basta a riaprire la partita. Dall’altra parte c’è Drew Timme che è una macchina infallibile che non conosce soste. Career-high da 30 punti con 9/12 da due e 12/14 ai liberi (oltre a 13 rimbalzi e 4 assist), giocate in post basso con ferri del mestiere incredibili per un sophomore e canestri pesanti nel secondo tempo, dando risposte concrete proprio nei momenti (non lunghissimi, a dire il vero) di maggiore appannamento di Gonzaga.
Capito perché sono ancora imbattuti?
USC domina Kansas
Tutto troppo facile per USC: i Trojans passeggiano su una Kansas acciaccata e poco lucida. Dopo un inizio a rilento per entrambe le squadre, i fratelli Mobley hanno alzato l’asticella e da lì la partita non è mai più stata in discussione. A brillare di più questa volta è Isaiah, che chiude con 17 punti, 8 rimbalzi e un cruciale 4/5 da tre. Per Evan, arriva comunque la solita doppia doppia da 10 punti e 13 rimbalzi.
USC ha mostrato nel complesso un livello di intensità notevole, sfruttando la fisicità dei suoi interpreti per asfissiare i Jayhawks nella metà campo difensiva e punirli in quella offensiva. A nulla sono serviti il rientro di David McCormack in quintetto e di Jalen Wilson in panchina, tantomeno la buona prova di Marcus Garrett su entrambi i versanti: coach Bill Self raccoglie i cocci della peggiore sconfitta nella storia di Kansas al Torneo Ncaa.
Il volto buono di Creighton
Imprevedibile, un po’ pazza, soggetta a enormi alti e bassi fra una partita e l’altra o all’interno della stessa. Creighton è tutto questo, ma contro Ohio ha fatto abbondantemente il proprio dovere e, nel complesso, ha mostrato il suo volto migliore.
Tutto è andato come meglio non poteva in una partita il cui esito sembrava proprio segnato già all’intervallo (+15 Bluejays). Marcus Zegarowski ha fatto fuoco e fiamme (13 punti nel primo tempo, 20 alla fine) e Christian Bishop (12 punti e 15 rimbalzi) ha banchettato in un’area che i Bobcats non sono bravi a proteggere.
Cosa altrettanto importante, Creighton ha messo la museruola ai due avversari più pericolosi (4/22 al tiro per Jason Preston e Ben Vander Plas, nessuno dei due in doppia cifra), col risultato di rendere quasi irriconoscibile l’ottimo attacco di Ohio (31.8% al tiro e 14 perse).