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Young contro Graham, scontro nella Big 12

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 3 Gen, 2018

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Se c’è un aspetto della pallacanestro che piace da sempre ai tifosi, nonostante si tratti di uno sport di squadra, è l’uno-contro-uno, il confronto diretto tra due talenti. La storia del basket è piena di queste sfide: da Wilt Chamberlain contro Bill Russell, a Larry Bird contro Magic Johnson fino all’attuale Lebron James contro Stephen Curry.

Quest’anno anche il college basketball ha il suo duello d’eccellenza, una sfida tra guardie dal grande talento e dal probabile futuro Nba che si gioca nella Big 12. Potranno i Sooners, trascinati dal folletto spara-triple Trae Young, interrompere la storica egemonia di Kansas, il cui leader è Devonte Graham? E chi è meglio tra i due: il giovane Young o l’esperto Graham? Partiamo dalle loro storie.

Young, un padre-guida e la paura degli uccelli

Trae Young nasce a Norman, Oklahoma, ed è figlio di Rayford Young, che nel 1998-99 era uno dei migliori esterni sotto i sei piedi della nazione. La figura del padre è fondamentale nel suo rapporto con la palla a spicchi, visto che l’uomo gli spiega tutti i trucchi del mestiere. Un esempio? Capitolo soldi, delicato vista l’inchiesta Fbi in corso. Il padre dice a Trae alla vigilia del reclutamento: “Vuoi soldi adesso e rischiare che siano gli unici che avrai mai? Gli stipendi Nba sono pazzeschi. Non vale la pena perdere cento milioni tra dieci anni, perché ne hai presi centomila adesso”. E così, grazie a papà Rayford, il giovane Young resta lontano da atenei più “discussi” finendo comunque nel mirino di grandi college come Kentucky e Kansas, oltre ovviamente a Oklahoma.

Lon Kruger, coach dei Sooners, lo tratta come un normale prospetto, Bill Self (Jayhawks) alza il tiro e partecipa alla festa per la vittoria del torneo statale da parte della HS di Young mentre John Calipari (Wildcats) esagera e gli lancia le chiavi di una Ferrari dicendogli: “Avere queste significa avere le chiavi del mio attacco”. La tattica del mago del recruiting però non funziona. Young alla fine sceglie Oklahoma perché è vicino casa, papà conosce l’ambiente, e soprattutto perché non ci sono troppi uccelli. sì, uccelli. Perché il fenomeno Young soffre di ornitofobia. Jamuni McNeace, centro stoppatore dei Sooners, racconta che tourneè estiva in Nuova Zelanda, Young spaventato a morte da un gruppo di piccioni si è nascosto dietro al mastodontico centro finlandese Hannes Polla.

 

Graham, un reclutamento complesso e fuori dai radar

Se per Young il padre è stato fondamentale, per Graham il punto di riferimento è la madre, Dewanna, che è diventata mamma a 14 anni, due anni in anticipo sul reality “Sedici anni e incinta”. La donna è la prima tifosa del ragazzo ma anche la sua più grande critica. Il numero di maglia di Devonte, il 4, è dedicato a lei e corrisponde all’anno in cui Graham ha toccato per la prima volta la palla (ovviamente amore a prima vista). Il rapporto così profondo tra i due è testimoniato anche dai numerosi tatuaggi sul corpo di Devonte dedicati alla madre, alla piccola sorella Shamaria e alla nonna, le sue tre rocce.

Graham arriva a Lawrence insieme a Kelly Oubre e Cliff Alexander, classe 2014, dopo una storia di recruit un po’ tribolata. Espn non lo metteva tra i primi 100 della nazione e lo stesso faceva Rivals secondo cui era 110°. Insomma, atleta da mid major. Devonte aveva infatti accettato l’offerta di Appalachian State. Kansas però perde Naadir Tharpe che si dichiara al draft e urge tornare sul mercato per un play. Self convince quindi Graham a vestire la maglia Jayhawks, ma gira una voce che il ragazzo si fosse già iscritto ad Appalachian. Passano due settimane di tensione in cui Self non trova altre guardie disponibili. Alla fine Graham approda a Lawrence, in sordina, senza riflettori puntati addosso. Una condizione che cambia in fretta.

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Il confronto in attacco

Senza ombra di dubbio, Young è un attaccante migliore di Graham e con più prospettive a livello Nba e non a caso ha già toccato vette che il senior di Kansas non ha mai raggiunto. I principi base degli attacchi di Oklahoma e Kansas sono simili: tre tiratori attorno ad un playmaker, tiratore anche lui, spazi il più aperti possibile per sfruttare le doti da slasher degli esterni e molta corsa. In particolare, i Sooners sono quinti nella classifica del pace di Kenpom, con 78.3 possessi su 40 minuti.

% shots at rim % shots 2pt jump % shots 3pt
Graham 18.6 22.8 58.6
Young 35.9 10.1 54.0

La selezione di tiro di Young è molto Moreyball, cioè tende ad eliminare il più possibile i tiri dal mid range per favorire le triple, i tiri al ferro e i viaggi in lunetta (8 di media). Questo lo rende un attaccante efficiente, la sua TS% è 65% superiore a quella di Harden nel suo anno da freshman ad Arizona State. Citiamo Harden in quanto paradigma del Moreyball, con un arsenale vastissimo di modi per colpire le difese avversarie. Partendo da una “semplicissima” tripla dal palleggio.

 

La difesa si sta ancora schierando, Young osserva la situazione e sfrutta il blocco di McNeace, e grazie a uno show difensivo non troppo convinto del lungo avversario si crea lo spazio per la tripla. Il resto è un gioco da ragazzi: ferma la corsa, si coordina in mezzo secondo, rannicchiandosi e prendendo molta spinta dalle gambe e swish, la retina si muove.

 

Tra le caratteristiche che lo rendono appetibile ai pro, c’è la sua capacità di lettura. Qui Young fa collassare l’intera difesa prima di servire Manek, il suo bersaglio preferito.

Di giocatori con la capacità di creare con la palla in mano non ce ne sono molti, figuriamoci freshman. Young è un tiratore sublime dal palleggio che si coordina in spazi strettissimi e non a caso in moti (come sempre esagerando) hanno speso il paragone con Stephen Curry.

E Graham? Come detto parliamo di un attaccante non del livello di Young, sia per talento puro sia per istinti. Però il 23 marzo 2017, nel corso delle sweet 16 contro Purdue ha dominato il primo tempo, chiudendo con 26 punti e facendo pensare che questa sarebbe stata la sua stagione. L’inizio in realtà è stato in sordina. Statisticamente orrenda la prova contro Kentucky (5 palle perse e il 21% al tiro) Devonte è scoppiato a fine novembre con 70 punti equamente distribuiti in 4 giorni e career high aggiornato contro Toledo e Syracuse. La sfida contro gli Orange è, al momento, la sua personale Gioconda.

 

Qui Graham con un lancio degno di Tom Brady, pesca il volo di Lagerald Vick, appostato sulla linea di fondo, che schiaccia senza pietà. Lo schema sarà ripetuto almeno altre cinque volte nella partita.

 

Graham segnerà gli ultimi 14 punti di Kansas nel primo tempo. Da notare la meccanica di tiro: pur essendo alti uguali, Graham ha la parte superiore del corpo più sviluppata rispetto a Young e questo lo porta a caricare meno il tiro con le gambe. Abbiamo parlato di quanto sia efficiente Young, ma guardate questo tweet

Per quanto il roster sia corto, il supporting cast di Graham è di livello superiore e possiede almeno altri due portatori di palla, come Mykhailiuk e Newman, che possono sgravare un po’ di responsabilità dal nativo di Raleigh, mentre Young è molto più solo.

 

Graham non è rapido quanto Young a coordinarsi, ma qui sa leggere le situazioni. Come detto, ha una distribuzione di tiro diversa rispetto a Young. É più fisico, ma va meno al ferro ed è meno fantasioso con le soluzioni, in compenso se la difesa gli lascia spazio sa punire dal mid range.

La grande differenza, è l’approccio con cui affrontano le difese. Graham è un giocatore più di sistema, mentre Young crea dal palleggio.

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Il confronto in difesa

In fase difensiva i ruoli si invertono e Graham è di un altro livello rispetto a Young. L’apporto in difesa del giovane Sooner è quasi nullo. Non marca mai il portatore di palla avversario, anche per preservarlo visto che è l’unica fonte offensiva, e viene sempre dirottato su altri esterni e spesso, quando deve seguirli sui blocchi, se li perde.

 

Qui Young difende sul lato debole su Elijah Stewart e va in difficoltà appena il numero 30 di USC inizia a muoversi. Oklahoma si salva grazie ad una magia di Kadeem Lattin che recupera il pallone.

 

Qualche volta, come in questo caso su Landry Shamet, Trae dimostra di sapere anche difendere.

Graham, invece, nasce come grande difensore. Nella sua stagione da sophomore, per intenderci l’ultima di Perry Ellis e Selden, era deputato alla marcatura dell’esterno più forte.

 

Nel frattempo però le cose sono cambiate in casa Kansas. I Jayhawks attuali sono meno concentrati sulla difesa e Graham ha anche più responsabilità offensive, motivo per cui Devonte è oggi più difensore di sistema, preciso e puntuale negli scivolamenti e fastidioso nel rubare il pallone.

Un freshman maestro dell’attacco e un senior signore della difesa. Il primo destinato a entrare nel primo giro del prossimo draft, il secondo che invece verrà scelto molto più in basso, ma pronto a far ricredere quelli che pensano non abbia la stoffa. E in attesa che un giorno il duello tra i due si riproponga in chiave Nba, la Ncaa si gode una delle sfide uno-contro-uno, più interessanti degli ultimi anni.

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