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Jelly Walker & co. 5 boxscore da urlo nelle mid-major

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 27 Dic, 2022

Tra guardie saettanti e lunghi dominanti, quarantelli e boxscore poco ortodossi, ecco le migliori 5 performance individuali che il mondo mid-major ci ha regalato fin qui in questa stagione. Si comincia con un nome d’obbligo, Jelly Walker.

 

5. Jelly Walker (UAB) contro Georgia

Ci ha abituato a prestazioni elettrizzanti e ha iniziato la stagione rifilando 38 punti alla povera Alabama State. È però il secondo dei tre trentelli messi a segno fin qui in stagione che ha impressionato di più. Lo scorso 22 novembre, Jordan Walker – più noto come Jelly Walker – ha regalato la vittoria ai suoi contro Georgia segnando a raffica (31 punti con 11/22 dal campo e 4/4 ai liberi) e aggiungendo 6 rimbalzi, 5 assist e 5 recuperi.

Trentello con almeno 5 rimbalzi, assist e recuperi: gran bella statline che è stata messa insieme in Division I solo altre 24 volte dalla stagione 2010-11 e da solo un altro giocatore di una mid-major in una vittoria contro una Power 6, ossia Josh Hagins (31/7/6/5) nello storico upset di Little Rock ai danni di Purdue nella March Madness 2016. Walker al momento guida tutta la D1 per punti di media (24.6), appena sopra un altro juggernaut delle mid-major, Antoine Davis di Detroit Mercy (24.2).

 

4. Eric Williams Jr. (San Diego) contro Utah State

Ci sono diversi quarantelli che meriterebbero di essere menzionati – per esempio quello di Jalen Cone contro Southern Utah, di cui abbiamo già parlato – ma scegliamo qui un giocatore capace di toccare quota 40 senza l’aiuto, per così dire, di tempi supplementari. Eric Williams Jr. aveva appunto 40 punti dopo una sfuriata incredibile nella seconda metà della ripresa (20 negli ultimi 11 minuti), trascinando San Diego ai supplementari contro Utah State. L’ex Oregon e Duquesne poi aveva iniziato l’OT con una tripla, ma la sua gara è finita anzitempo, uscendo per falli e vedendo i suoi lasciarsi sfuggire l’occasione di un grande upset. 43 punti con 13/20 al tiro e 10/13 liberi, più 13 rimbalzi: non male per un super senior che non segnava un ventello dalla stagione da sophomore.

 

3. Dwayne Cohill (Youngstown State) contro Wright State

Ecco un altro quarantello senza OT, questo però si distingue per un’efficienza realizzativa persino superiore. 43 punti lo scorso 4 dicembre in un 88-77 in trasferta, la guardia dei Penguins sembrava posseduto, segnando a ripetizione in pratica da tutte le mattonelle, dal pick and roll e in isolamento, dal palleggio o in catch and shoot: 10/13 da due, 6/6 da tre e 5/5 ai liberi. Ci sono altri due giocatori tuttora in attività al college che sono stati capaci come lui di toccare quota 40 con meno di 20 tentativi dal campo: Drew Pember di UNC Asheville (che quest’anno ne ha messi 40 proprio all’esordio stagionale, contro UCF, ma con 21 tiri) e Felipe Haase ai tempi di Mercer, che sta vivendo una stagione da sogno con Southern Miss (anche se si è fatto un brutto regalo di natale recentemente, 0/10 al tiro contro UNLV).

 

2. Jake Stephens (Chattanooga) contro Belmont

L’ultima statline messa insieme, quella con Georgia poco prima di natale, è stata la prima normale di quest’anno. Per il resto, solo tabellini mostruosi per questo sevenfooter dalle mani fatate che in campo fa tutto e lo fa da dio: segnare da vicino, da lontano, passarla e proteggere il ferro. MVP di gara su KenPom per sette volte di fila fra fine novembre e metà dicembre – roba che giusto l’alieno Zach Edey riesce a superare quest’anno – c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i tabellini da segnalare con il centro di Chattanooga. Scegliamo quello con Belmont – gara, ahi lui, finita con una sconfitta all’OT: 32 punti con 6/10 da due, 5/8 da tre, 5/8 ai liberi accompagnati da 20 rimbalzi (9 offensivi), 5 assist, 5 stoppate e 3 recuperi. Ad onor di cronaca, anche 7 perse che però non gli hanno impedito di scollinare quota 120 di ORtg per la decima volta in 13 gare.

 

1. Yuri Collins (Saint Louis) contro Tennessee State

Il primo della lista è uno che ha segnato 4 punti. E non che non sia capace di buttarla nel canestro, perché per esempio anche lui, proprio come il già citato Jelly Walker, ha un 30/5/5/5 messo a segno in carriera (l’anno scorso contro George Mason). Yuri Collins appunto sa come riempire il tabellino, specialmente alla voce assist: al momento guida tutti in D1 con 10.3 di media (il secondo, Markquis Nowell di K-State, si ferma a 8.3) e lo scorso 30 novembre ne ha distribuiti 20 (VENTI) in una vittoria su Tennessee State, ovvero quasi due terzi dei canestri segnati dal campo dai suoi (32 di cui uno suo). A fronte di un solo pallone perso, tra l’altro. Già terzo in D1 l’anno scorso per Assist Rate (42.9), quest’anno è strasaldamente in testa (51.2, Jalen Pickett lo insegue – per modo di dire – con 45.9) e anche il suo Turnover Rate è in visibile miglioramento (da 29.7 a 21.9). Miglior floor general della NCAA e nemmeno di poco.

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