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Gradey Dick, la chiave di Kansas

Kansas - Gradey Dick
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 29 Dic, 2022

È un’annata particolare per Kansas. Senza lunghi e con un assetto arrembante, i Jayhawks sono una delle poche certezze in una Division I che vede blue blood annaspare e continue sorprese al vertice. Il merito è sicuramente di coach Bill Self che ha dato una forma sorprendente al materiale a sua disposizione e ha trovato in Gradey Dick l’X Factor in grado di alimentare le ambizioni di repeat di KU.

 

“Possiamo usare la pressione per divertici”

Pronti, via: Gradey Dick ha avuto un impatto che ben pochi freshmen nell’era Self hanno avuto: 15.4 punti a partita, miglior dato dietro Jalen Wilson, ma soprattutto il 48.6% da tre su quasi sei tentativi a partita. Il risultato è un attacco che, contro la difesa schierata, vive delle spaziature che Dick gli regala e della gravità che il suo tiro genera. Da lui si aprono gli spazi per tutti, anche per uno come Wilson che potrebbe giocarsi il NPOY se Zach Edey non fosse così illegale.

Era una vita che aspettava di vestire la maglia di Kansas. L’Allen Fieldhouse è sempre stato un luogo familiare per Gradey Dick, visto che i suoi tre fratelli e il padre hanno studiato lì. Per questo ci ha messo pochissimo per sentirsi a suo agio e iniziare a mostrare quanto fosse bello, pulito ed efficace il suo tiro: caricamento che parte dal petto, rilascio alto e veloce, piedi sempre in perfetta posizione. Non importa se è in catch and shoot, in transizione o in uscita dai blocchi: entra sempre. Un tiro perfetto e pronto per l’Nba.

In Division I solo 8 giocatori hanno tirato più di 70 triple in questa stagione con percentuali dal 47% in su. Dick è tra questi. Analizzando i numeri, si nota, però, come sia il meno efficiente degli otto (c’è anche il nostro Matteo Picarelli). La soluzione ha una facile risposta: il 51% dei tiri che Dick si prende sono triple, gli altri sette oscillano tra il 62% e l’84% di triple prese. Ciò significa che il freshmen utilizza il tiro da tre e la sua minaccia per crearsi altre soluzioni: dall’attacco in closeout ai sempre più frequenti tagli fino ad arrivare alle schiacciate in campo aperto.

Record 11-1,  numero 4 del ranking e una solida opportunità per confermarsi campioni in carica. Kansas sembra aver trovato la quadra per poter competere seriamente anche quest’anno. Con l’arrivo dell’affamata Big 12 vedremo se Dick riuscirà a trovare un modo splendere anche contro le difese più fisiche delle nazione. Il freshmen non è solo gioco, anzi. Appena arrivato a Lawrence, è riuscito ad imporsi rapidamente nello spogliatoio di Kansas: C’è pressione su di noi, è normale quando vinci un titolo e alcuni giocatori ritornano. Ma sento che possiamo usarla per qualcosa di buono. Può essere un nostro vantaggio per divertirci”.

 

“A chiunque avrà questa camera: siate grandi”

Fuori dal campo, Dick è uno dei giocatori più seguiti sui social, specialmente su Tik Tok dove ripetutamente sforna balletti esilaranti nello spogliatoio di Kansas.

@gradeydick Boot Camp Day 3️⃣ with my pg’s🕺, be back with y’all Monday‼️ #fypシ #xybca @stunna4durham @dajuanharr1s ♬ Brown skin or a yellow bone – 🔊🖤

Questo l’ha aiutato a fare breccia nei cuori degli sponsor diventando uno dei giocatori che guadagna di più con il NIL in Division I. É uno dei quattro giocatori sponsorizzati Adidas, sponsor tecnico di Kansas, oltre che ad essere testimonial per Dolce&Gabbana e per Ford. Il suo umorismo contagioso, oltre a dare una ventata positiva alla chimica di Kansas, l’ha portato a crearsi una bella posizione a livello di immagine ancor prima dell’ingresso, scontato, in Nba della prossima estate.

Una dimensione extra-cestistica che si traduce in campo in leadership e sfrontatezza. Il suo coach a Sunrise Christian l’ha definito “Senza paura” e adatto ai grandi palcoscenici. Sono tratti del carattere che, secondo suo padre Bart, Gradey ha ereditato da mamma Carmen, ex giocatrice di Iowa State a fine anni ’80. L’investitura in piena regola è arrivata all’assegnazione delle camere nel dormitorio di Kansas: a lui e l’altro freshman MJ Rice è stata assegnata la stanza che fu di Ochai Agbaji e Remy Martin. Il primo aveva lasciato un post it sull’armadio: “A chiunque avrà questa camera: siate grandi”.

È un’annata particolare per i freshmen. I migliori prospetti del prossimo Draft non giocano in Ncaa, quelli più chiacchierati stanno riscontrando più difficoltà del previsto o sono rallentati dagli infortuni. C’è solo Brandon Miller ad illuminare il buio di questa classe e dietro di lui, pronto per ricevere uno scarico in transizione, c’è Gradey Dick, il miglior tiratore della Division I.

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