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I cinque programmi in rampa di lancio

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 4 Lug, 2017

Determinare se una stagione è stata vincente o meno dipende da molti fattori, primo fra tutti il contesto e le aspettative. Chiedete ai tifosi di Kansas, Louisville o Arizona di fare il bilancio dello scorso anno collegiale (tutte fuori dalla Final Four) e molto probabilmente riceverete risposte brusche e coglierete delusione. Ci sono squadre invece che hanno iniziato il campionato con pochi riflettori puntati addosso e che invece hanno mostrato nel corso della stagione grande potenziale. Un potenziale che peraltro potrebbe essere persino superiore il prossimo anno. Ecco una lista dei 5 programmi che potrebbero sorprendere nella prossima stagione.

1) TCU Horned Frogs

Sarà il nickname della squadra, ma la storia della stagione 2016-17 di TCU è tipicamente americana e assomiglia sinistramente ad una delle numerose fiabe dei fratelli Grimm. Ad avere il ruolo della principessa che salva il ranocchio dalla maledizione è stato Jaimie Dixon, ex giocatore proprio di TCU, che con il suo coaching-bacio ha portato entusiasmo ma soprattutto vittorie, alcune anche di prestigio, rivitalizzando un programma disastrato e storicamente perdente come quello del Texas. La vittoria del NIT (il secondo torneo di post-season per importanza) è stata la splendida ciliegina di una stagione fantastica e inaspettata, iniziata con un’upset clamoroso ai danni di Kansas, continuata con un’unica pesante sconfitta (contro Iowa State) e conclusa come detto in bellezza con il titolo del NIT al Madison Square Garden contro Georgia Tech.

Adesso sarà interessante vedere se l’anno prossimo TCU riuscirà a ergersi come rivale più accreditata di Kansas nella Big 12, e molto passerà dal miglioramento dell’attacco. La squadra quest’anno ha costruito ottimamente i tiri (terza università per assist/partita), ma è stata poco precisa da tre. Da questo punto di vista sarà importante la maturazione del nucleo dei giovani composto da Jaylen Fisher, Desmond Bane e J.D Miller (due freshmen e un sophomore), che dovranno assolutamente diventare più continui per aiutare il junior Vladimir Brodziansky, uno dei most improved player di questa stagione. Lo sloveno è diventato leader della squadra, mostrando grande capacità di trovare punti, e addirittura migliorando le sue statistiche nella post-season.

2) Missouri Tigers

Tre anni fa, l’athletic director di Missouri descriveva Kim Anderson, neo coach dei Tigers, come il nuovo Bo Ryan a causa dei suoi trascorsi vincenti nelle division minori della NCAA. Dopo tre anni e dopo un infelice record di 27 vittorie e 68 sconfitte, il clima lasciato da Anderson nel Missouri sembrava molto simile agli scenari post-apocalittici di alcuni videogiochi (avete presente The Last of Us?) ma l’ingaggio di Cuonzo Martin e, soprattutto, l’arrivo di Micheal Porter Jr. adesso hanno contribuito a rendere il futuro dei Tigers pieno di aspettative.

Di fatto, Missouri disporrà di un talento universale come Porter (che al momento sembra la prima scelta assoluta del prossimo draft) sul quale plasmare una squadra molto giovane e atletica che dovrebbe provare a giocarsi un posto al torneo.

Alla squadra giovane ereditata da Anderson, Martin (famoso proprio come grande reclutatore, meno come allenatore) ha aggiunto il centro Jeremiah Tilmon “scippato” a Illinois, la point guard Blake Harris, la guardia C.J Roberts e il graduate transfer da Canisius Kassius Robertson. A questo vanno aggiunti un paio di elementi validi come Kevin Puryear e Terrance Philips e il risultato potrebbe davvero lasciare a bocca aperta.

3) Western Kentucky Hilltoppers

Alt, qui parliamo di una storia un po’ diversa. È vero che nessuno si aspettava che Western Kentucky vincesse il titolo Ncaa, però la squadra l’anno scorso ha disputato una stagione molto al di sotto delle aspettative. Perché si trova quindi in rampa di lancio? Risposta: reclutamenti. Il prossimo anno infatti arriveranno sia Mitchell Robinson sia Josh “Buzz Aldrin” Anderson.

Di lavoro ce n’è da fare, visto che la passata stagione la squadra è stata pessima: attacco sterile, difesa tra le peggiori in assoluto, male in quasi tutte le statistiche (inquietante il dato delle palle perse, 329° posto). Pur avendo  materiale, come Junior Lomomba sugli esterni e Ben Lawson a difendere il pitturato, il lavoro di coach Rick Stansbury è stato poco incisivo e ha avuto come risultato sconfitte dolorose come quella al torneo di conference contro UTSA (dove gioca l’italiano De Nicolao), quando la squadra ha letteralmente buttato la partita.

Come detto, i motivi per avere un futuro migliore ci sono e sono quasi tutti legati alle capacità e alla fisicità di Mitchell Robinson, doti che dovrebbero spostare l’ago della bilancia verso le vittorie. A punire i possibili raddoppi ci sarà Anderson, guardia freshman dall’ottimo tiro, che farà coppia con Justin Johnson, l’anno scorso miglior tiratore della squadra con quasi il 40% dall’arco, e la guardia atletica trasferitasi da Buffalo Lamonte Bearden.

Va detto che legare il proprio destino a una coppia di freshmen non è la soluzione migliore neanche se ti chiami Duke o Kentucky, ma il talento del duo Robinson-Anderson dovrebbe brillare maggiormente in un contesto meno competitivo come quello della Conference USA. Di sicuro sulle spalle di Rick Stansbury adesso pesa l’obbligo di far rendere alla grande una delle possibili sorprese della prossima stagione.

4) USC Trojans

Se vi piacciono i brividi e le emozioni, i Trojans sono la squadra che fa per voi. Arrivati al quarto anno della gestione di Andy Enfield, è ancora molto complesso decifrare USC, squadra capace l’anno scorso di rimontare per ben tredici volte uno svantaggio di minimo 10 punti. Il risultato finale è che sono una squadra ancora in cerca di un assetto stabile e definitivo, ma il cui potenziale è tutto lì da vedere.

La squadra ha mostrato la scorsa stagione il consueto attacco moderno, fatto di ritmi alti, tiri da tre e penetrazioni, ma difensivamente è stata poco efficace. La scommessa era che il sophomore Chimezie Metu, una delle rivelazioni nel suo anno da freshman, riuscisse a proteggere l’area con la sua intimidazione, ma la sua scarsa attitudine (ed evidentemente non solo sua) a uscire a difendere sul perimetro ha fatto sì che USC sia stata tra quelle università che hanno concesso alte percentuali da fuori agli avversari..

La prossima stagione a dirigere l’attacco ci sarà Derryck Thornton, che ha disputato il suo anno da freshman a Duke, che potrebbe essere il play adatto a questo sistema di gioco. Insieme a lui, ci saranno giocatori atletici, molto grossi fisicamente e soprattutto versatili. In più, coach Enfield ha fatto il colpaccio, reclutando e “rubando” agli eterni rivali di UCLA un figlio d’arte che sembrava diretto a Westwood, ovvero Charles O’Bannon Jr che con Shaqquan Aaron e Elijah Stewart formerà un terzetto temibile.

5) Vermont Catamounts

Una striscia di 21 vittorie consecutive, il titolo della regular season e del torneo della American East Conference, il freshman rivelazione della conference e una sconfitta dignitosa al Torneo contro Purdue. Protagonisti di questa stagione da incorniciare sono stati i Catamounts di Vermont, che adesso sono carichissimi e attesi a un’altra stagione ai massimi livelli, magari salendo anche alla ribalta durante la March Madness.

Le attese derivano dal fatto che il roster è giovane, perde solo due senior, e sarà guidato dal talento di Anthony Lamb, un quattro ingabbiato nel corpo di un tre. Pur avendo avuto un minutaggio molto limitato (poco più di 20 minuti a partita) il suo impatto è stato decisivo per le sorti della squadra. I suoi numeri sui 40 minuti parlano di una doppia-doppia da 23+10 con due stoppate e il suo è il miglior defensive rating della squadra, 91.4.

Lamb offensivamente, tendeva a volte a fermare un’po troppo il pallone, ma d’altronde era nel suo anno freshman. Se la squadra riuscirà a sopperire alle partenze dei senior e a trovare stabilità sotto canestro (il punto più debole dei Catamounts) tutto fa pensare a un’altra stagione da record.

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