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Tecnica e testa, la forza di Villanova

Autore: Raffaele Fante
Data: 28 Mar, 2018

La stagione

Sono arrivati a febbraio con il record di 22-1, con una sola sconfitta contro la ‘solita’ bestia nera Butler. Poi qualcosa si è inceppato e il quinto titolo consecutivo nella regular season della Big East se n’è andato per colpa di tre partite perse contro avversarie più deboli. E’ stato solo un momento, dovuto in parte all’infortunio di Phil Booth, in parte a una difesa che aveva perso colpi: registrata quella, Jay Wright ha ritrovato subito i suoi ragazzi nel torneo della Big East, battendo in overtime Providence in finale. E ora sono pronti per giocare la seconda Final Four in tre anni.

Il torneo

Se non funziona l’attacco, ci pensa la difesa. Se Mikal Bridges e Jalen Brunson tirano 7/24 (e 0/9 da 3) come contro Texas Tech, Eric Paschall, Donte DiVicenzo e Omari Spellman fanno tutto quello che è necessario per vincere. Una passeggiata contro Radford, una passeggiata il secondo tempo contro Alabama, la miglior partita in assoluto del Torneo contro West Virginia per ribadire ancora una volta che sono loro i favoriti. Non granchè la sfida di Elite 8 chiusa con il 16.7% da 3, ma hanno tenuto i Red Raiders sotto i 60 punti. Perchè sono tosti prima di tutto mentalmente e non si spaventano di certo se qualcosa non funziona.

Punti di forza

Solidi, ordinati, idee chiare e responsabilità diffuse: sono queste le chiavi del miglior attacco della nazione, primo per punti segnati (oltre 86 a partita) e per AdjOE (127.3 punti segnati per 100 possessi tenendo conto della forza degli avversari). Ma se il tiro non entra, i Wildcats possono vincere lo stesso, come dimostrato contro Providence nella finale della Big East o contro Texas Tech al Torneo, perché difendono forte anche con la 1-2-2 su 3/4 di campo. E poi 3 giocatori su 5 del quintetto alle Final Four ci sono già stati. E hanno vinto.

Punti deboli

La rotazione è a 8, ma dalla panchina il vero contributo arriva solo da Donte DiVincenzo, perché Collin Gillespie e Dhamir Cosby-Roundtree sono due freshman che Wright usa giusto per far rifiatare i titolari per pochi minuti. Quindi i falli possono essere un problema e lo sono stato nei primi tempi contro Alabama e West Virginia, ma i giocatori di Wright sono sempre stati molto bravi nel controllarsi e nessuno è mai uscito per falli nelle 4 partite.

 

Il coach

Con 420 vittorie Jay Wright è il più vincente della storia di Villanova, con 134 vittorie ha messo insieme il miglior record di sempre nella storia della Division I in un quadriennio ed è l’unico allenatore in attività assieme a Bill Self alla quarta stagione di fila con oltre 30 vittorie. Da 17 anni sulla panchina di Villanova, si guadagna meritatamente 2.6 milioni di dollari a stagione per il semplice fatto che è uno dei migliori allenatori del college basketball. O meglio, è uno dei migliori insegnanti che segue la sua squadra fuori e dentro il campo, senza mai dire una parola su se stesso. E’ la Wright Way, l’unica cosa migliore a Philadelphia della Villanova Way.

La star

Un punto con 0/5 nel primo tempo contro Alabama, 19 punti con 4/4 da 3 nei primi 5 minuti e mezzo della ripresa. Onnipotente quando vuole con le sue braccia lunghe e una mano che sfiora il 44% dall’arco, Mikal Bridges è la migliore ala piccola della nazione, anche se al torneo ha avuto un rendimento finora poco costante e non sempre ha dimostrato tutto il suo talento. Ma, nonostante questo, viaggia a 16 a partita.

 

Il giocatore chiave

Può tirare (bene, 41,4%) da 3 o può andare in post basso a giocare spalle a canestro contro guardie più piccole. Sa segnare (19.2 punti), ma sa anche passare (4.6 assist).  “Sotto di 20 o sopra di 20, ha la stessa faccia. E sai che farà la cosa giusta, che sia un tiro o un passaggio”: la perfetta descrizione di Jalen Brunson è del suo compagno Phil Booth. Cresciuto e allenato da un padre tosto e ingombrante, Brunson è il motore di praticamente tutto quello che succede sui due lati del campo per i Wildcats.

Il senior

Nessuno nella rotazione di Jay Wright, ed è la cosa che spaventa di più le altre 350 squadre della nazione. Perché, potenzialmente, l’anno prossimo potrebbero anche tornare tutti. Non succederà, ma se succederà…

Il freshman

Il momento più difficile nel torneo per Nova è stato il secondo tempo contro West Virginia. Jalen Brunson ha ricucito lo strappo e poi Omari Spellman ha fatto la seguente doppia giocata da big man

 

E l’inerzia della partita è cambiata. Ma sa fare anche altro: nella stessa partita 4/7 da 3 e, in quella successiva contro Texas Tech, è stato l’unico a prenderci dall’arco (2/4 lui, 2/20 gli altri). Ecco il perfetto prototipo del centro bidimensionale: miglior rimbalzista della squadra (quasi 8 a partita) e miglior tiratore da 3 (44.6% con quasi 4 tentativi a partita).

La statistica

Nel miglior attacco della nazione il 47.1% dei tiri e il 39.8% dei punti arriva da oltre l’arco. Ma se hai il 40% di squadra e 6 giocatori tra il 38.5% e il 44.5%, è inevitabile affidarsi così tanto alle conclusioni dalla lunga distanza.

Il quintetto

PG – Jalen Brunson (junior)
SG – Phil Booth (junior)
SF – Mikal Bridges (junior)
PF – Eric Paschall (redshirt junior)
C – Omari Spellman (redshirt freshman)

La curiosità

Perché Jay Wright è considerato l’allenatore più elegante della Division I? Facile rispondere perché si veste da un sarto italiano, che ha pure un nome importante: Gabriele D’Annunzio. Arrivato dall’Abruzzo a West Philadelphia nel 1955, quando aveva 11 anni, D’Annunzio ora possiede uno dei più famosi negozi di abbigliamento della zona da cui Wright compra da 10 anni vestiti che costano svariate migliaia di dollari. D’altronde, un allenatore che si mette il profumo prima di ogni partita, non può badare a spese per il suo look. E ovviamente non poteva mancare l’account dedicato

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