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Marvin Bagley fa brillare Duke

Marvin Bagley - Duke
Autore: Manuel Follis
Data: 15 Ago, 2017

Ricordate cosa vi avevamo scritto in un articolo di presentazione su Duke qualche settimana fa? Ecco, la notizia che nessuno allora poteva prevedere e che sta rappresentando “il caso” dell’estate nel college basketball è che Marvin Bagley, ossia il giocatore considerato più forte del prossimo anno, ha deciso di “riclassificarsi” tra gli atleti del 2017 (quindi tra quelli che vedremo in campo tra pochi mesi) e ha scelto di giocare con i Blue Devils.

Bum. Si tratta del genere di notizia destinata a cambiare gli equilibri della Ncaa e non a caso in poche ore i siti specializzati americani hanno sfornato decine (sì, decine) di articoli in merito. Questo perché Bagley, mancino di 207 cm ha tutto per essere considerato un giocatore della generazione 2.0: atletismo, verticalità e velocità fuori dal comune nonostante l’altezza e range di tiro non limitato all’area. Vi avevamo già raccontato delle sue prestazioni al Nike Peach Jam, le sue potenzialità offensive sono ancora da esplorare ma l’impatto difensivo è già devastante.

 

Con questo reclutamento Duke ha improvvisamente trasformato una “recruiting class” di buon livello (i playmaker Trevon Duval e Jordan Goldwire, gli esterni Gary Trent, Jordan Tucker ed Alex O’Connell e il lungo Wendell Carter… ve ne abbiamo parlato meglio qui) nel miglior gruppo di giocatori dell’intero college, e di gran lunga.

Adesso tutte le analisi considerano Duke la numero 1 del prossimo ranking ed è impossibile non concordare. Se i Blue Devils avevano un tallone d’achille era proprio nel reparto dei lunghi dove avrebbero dovuto fare affidamento sul freshman Carter e su Marques Bolden, che però l’anno scorso ha mostrato luci ed ombre. Forse anche i molti minuti che avrà a disposizione in campo hanno convinto Bagley a scegliere Duke rispetto a USC e UCLA.

 

Di fatto, con l’aggiunta di un giocatore così dominante (in HS nessun altro ragazzo si avvicinava a lui per efficienza, parliamo di un atleta con medie da 25 punti, 15 rimbalzi e 3 stoppate a partita), Duke completa un roster già forte che ha solo nell’inesperienza il suo punto debole perché per il resto sulla carta sarà quasi imbattibile. Di Bagley, state certi, parleremo a lungo in stagione anche perché sarà difficile ignorare un giocatore che arriva in Ncaa con tutto questo hype, dall’annuncio in prime time ai paragoni (che non fanno mai bene) con Chris Bosh e Anthony Davis.

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