Baylor e Iowa State vengono da due stagioni simili – al top della Big 12 ed eliminate nei primi turni del torneo – ma si approcciano con aspettative diverse alla prossima. I Bears tenteranno l’assalto ai vertici della conference con una squadra esperta e rodata, mentre Iowa State dovrà sperare nell’esplosione di qualche giocatore per partecipare al torneo. Tra mille assenze ed esperimenti tattici, vediamo le partite romane delle due.
Iowa State
vs Paesi Bassi @ PalaFonte, martedì 13 agosto
Platoon System per provare tutti i giocatori, un quintetto che sarà quello di base e una seconda linea piena di freshman. Nonostante questa divisione netta, Iowa State ha sbrigato facilmente la pratica Paesi Bassi (94-77). L’obiettivo di coach Steve Prohm era quello di far accumulare minuti a quasi tutti i giocatori disponibili del roster, Haliburton compreso, reduce dai Mondiali U19. L’idea iniziale è quella di giocare con tre guardie, un’ala e un centro.
Esordio per Prentiss Nixon, transfer da Colorado State che lo scorso anno era rimasto seduto; spazio per Rasir Bolton, in attesa del waiver per giocare fin da subito; Solomon Young come centro, miglior marcatore del quintetto con 13 punti, molti di questi con dei gancetti in post. Il secondo quintetto è stato comandato dal freshman più interessante della nidiata, Tre Jackson, tre triple per lui prese sia dal palleggio che in ricezione.
Se il waiver per Bolton non dovesse arrivare, il posto da titolare potrebbe essere di Terrence Lewis, top scorer della partita con 15 punti, che ha fatto un po’ quello che ha voluto con la difesa olandese, facendo valere un fisico fuori scala per il contesto. Gli altri due freshmen, Caleb Grill e Luke Andersen, sono passati sottotraccia. Dolce e lieta, la sorpresa di vedere in campo quello che sarà il leader tecnico della squadra, Tyrese Haliburton, che sembrava doversi riposare, dopo le fatiche dell’oro mondiale. Invece il playmaker dal fisico da mantide ha mostrato ai tifosi italiani il suo tiro da tre e le sue doti di passatore (6 sui 23 assist finali sono suoi) sia in campo aperto che a metà campo.
Baylor
vs Roseto Sharks @ Arena Altero Felici, sabato 17 agosto
Doveva essere un test equilibrato e probante per i Bears che, invece, si sono mangiati Roseto (81-51). Coach Scott Drew, vestito come un boy scout per l’occasione, può ritenersi soddisfatto dell’intensità tenuta dai suoi in difesa, dove hanno giocato per molto tempo a uomo, una rarità per Baylor, ma che avevano già sperimentato all’inizio dello scorso anno. Quando invece, sono passati ad una difesa più allungata, sono iniziate a fioccare palle recuperate (ben 15 rubate). Gli assenti per Baylor erano importanti – il titolare Freddie Gillespie e il tiratore Matthew Mayer su tutti – il che ci ha impedito di scorgere ciò che Drew vorrà mettere in campo durante la stagione.
La sensazione è che, se difensivamente i Bears saranno la solita rogna da risolvere, in attacco manchi qualcosa dal punto di vista di creazione dal palleggio, vitale per tutte le versioni vincenti di Baylor. Il transfer da Auburn Davion Mitchell è uno straordinario difensore, dotato di un fisico davvero potente per una guardia appena sopra il metro e ottanta, ma in attacco non dovrebbe garantire una vasta gamma di soluzioni. Devonte Bandoo e Mario Kegler sono nient’altro che buonissimi tiratori e chiedere a Jared Butler di essere incisivo anche dal palleggio, sembra troppo.
Per il resto, è elettrizzante vedere giocare Mark Vital che ci ha regalato un paio di possessi difensivi di pura fisicità e anche attenzioni ai suoi fan nel post partita. Non giudicabile Tristan Clark, in campo con un vistoso tutore al ginocchio: dieci minuti e pochissimi possessi in post per lui. Per un stagione convincente, è assolutamente da ritrovare un giocatore del genere che sposta parecchio sotto canestro.