Home 9 NBA 9 Bucks avanti, Harden forza il pareggio

Bucks avanti, Harden forza il pareggio

Autore: Sergio Vivaldi
Data: 7 Mag, 2019

Grande equilibrio in questo secondo round di Nba playoff alla conclusione di tutte le gare 4. Solo la serie tra Milwaukee Bucks e Boston Celtics sembra decisa, mentre tutte le altre sono sul 2 a 2. Abbiamo commentato le sfide tra Toronto Raptors e Philadelphia 76ers e Denver Nuggets e Portland Trail Blazers sul nostro podcast. Questo il commento dopo le gare 4 di questa notte nelle altre due serie.

Milwaukee Bucks vs Boston Celtics (3-1)

Due vittorie nette dei Bucks a Botson indirizzano la serie in maniera definitiva. Troppo Antetokounmpo e poco attacco Celtics le chiavi delle due sfide. Il greco ha ribaltato il suo approccio alla serie; ha limitato i tiri dall’arco per attaccare l’area (emblematici i 22 liberi tentati in gara 3). Boston non è riuscita più a contenerlo come fatto in gara 1 dove, grazie al contributo di Horford, era riuscita a limitare gli attacchi al ferro del greco. I Celtics hanno perso la loro fluidità offensiva, affidandosi a iniziative individuali e non riuscendo più a giocare di squadra. Le due sconfitte al Garden sono pesanti, soprattutto dopo la prova positiva di gara 1 che aveva lasciato ben altre speranze. Ma l’antidoto a Giannis è durato giusto 48 minuti.

 

In gara 3 tutti i tiri del greco sono arrivati da dentro l’area (8/12) o dalla lunetta (16/22). 52 a 24 in favore dei Bucks il computo dei punti nel pitturato. Basti pensare che Boston ha tentato 27 tiri da dentro l’area, mentre i Bucks ne hanno realizzati 26. Solo una tripla tentata da Giannis nel terzo episodio della serie. Le troppe palle perse per Boaston (18) hanno lasciato spazio al contropiede avversario. Nel primo tempo i Celtics hanno segnato 21 canestri con 17 assistenze, mentre nella seconda metà il conto degli assist si è fermato a 7. Ottimo l’impatto del supporting cast in casa Milwaukee, soprattuto grazie al contributo di Hill dalla panchina (per lui 21 punti in 29 minuti).

Anche in gara 4 il primo tempo è stato a favore dei biancoverdi. Poi, nel terzo quarto, in un momento in apparenza favorevole ai Celtics con Giannis e Middleton richiamati in panchina con quattro falli, arriva il blackout e i Bucks realizzano il parziale decisivo. Ottimo, ancora una volta, l’impatto di Hill che segna 9 punti nel terzo parziale. Bucks in controllo nell’ultimo quarto, con un Antetokounmpo straordinario nel giostrare l’attacco dei suoi e nell’attaccare il ferro.

La serie non ha più molto da dire. I Celtics visti nel primo episodio sembravano pronti a dominare la sfida, ma la mancanza di fluidità offensiva unita allo strapotere del greco hanno cambiato le prospettive per i ragazzi di Stevens. La stagione è quasi conclusa, con risultati molto diversi da quelli attesi in Massachusetts.A meno di miracoli.

Golden State Warriors vs Houston Rockets (2-2)

Warriors 448, Rockets 447. Questo il punteggio complessivo dopo 4 gare, con la serie in parità sul 2 a 2. Dopo le prime due giocate a Oakland, due vittorie per Golden State a punteggio ravvicinato, la distanza tra le due squadre sembrava superiore rispetto al dato numerico. Nelle due vittorie a Houston la sensazione è la stessa, ma a parti invertite. James Harden è stato eccezionale in casa e viaggia a 35.8 di media nella serie, tanti quanti LeBron James nelle Finals 2015 contro Golden State. Chiave delle due vittorie dei Rockets – e di tutta la serie – è la ricerca del rimbalzo offensivo di Houston: 10.8 di media, 15 a gara nelle due sfide interne. Il Death Lineup con Draymond Green nel ruolo di centro soffre sui tabelloni difensivi, che soffra contro un quintetto che vede P. J. Tucker da 5, giocatore più alto in campo per Houston dall’alto dei suoi 202cm, dice parecchio sulle due squadre. I Warriors hanno il vantaggio di talento, ma la fisicità e durezza dei Rockets ha trascinato la serie in un palude, rallentando il ritmo. Non che i Warriors non abbiano avuto la possibilità di vincere entrambe le gare. Partita mediocre in gara 3, con un Curry parecchio sottotono, ed è servito comunque un supplementare e un atteggiamento rinunciatario dei Warriors dopo la schiacciata sbagliata da Steph sul -5.

 

Due tiri aperti in gara 4 per forzare il supplementare, difficili per la distanza dal canestro ma decisamente alla portata per Curry e Durant.

 

Le cose cambieranno di nuovo con il ritorno della serie a Oakland, ma Golden State si trascina qualche acciacco che potrebbe alterare i pronostici della vigilia. Klay Thompson non sembra del tutto recuperato dalla distorsione alla caviglia sofferta in gara 6 contro i Los Angeles Clippers, la caviglia di Curry è ancora un mistero, Andre Igoudala è uscito zoppicante da gara 4 per un problema al ginocchio e Durant ha aggravato un problema al gomito quando ha colpito inavvertitamente Harden in testa su una stoppata.

 

Non che Durant abbia avuto particolari problemi in questa serie: oltre 35 punti 5 rimbalzi e 5 assist di media in queste 4 gare. Dall’altra parte, c’è un Austin Rivers in formato extra lusso che ha dato una nuova dimensione al “TuckWagon”, il quintetto piccolo dei Rockets, che ha preso i minuti di un pessimo Danuel House. I numeri non fanno scalpore – 10 punti, meno di 4 rimbalzi e 2 assist – ma un solido +5.7 in 3 gare con lui in campo, che stona rispetto al quasi -11 di Clint Capela in 4 gare. Non è un bello spettacolo, ma è una serie equilibrata. Warriors favoriti, con 2 gare su 3 in casa, ma a questo punto nulla è impossibile.

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