Due squadre sorpresa, due campioni a caccia di record, tanti tiri da 3 e anche un giocatore che quando tira non sbaglia mai. Ecco il meglio delle mid major.
Buffalo e la prima volta nel ranking
Per la prima volta nella storia dell’ateneo, i Buffalo Bulls sono entrati nel ranking nazionale della Division I. Posizione numero 22, un traguardo che ha un nome e un cognome (e una partita decisiva): CJ Massinburg e una vittoria su West Virginia (in quel momento #13) che rimarrà nella storia dei Bulls. In quella gara – con trionfo dopo un tempo supplementare – il senior Massinburg ha segnato la tripla del pareggio per forzare l’OT, ha realizzato 9 punti nel supplementare e ha messo a referto 43 punti e 14 rimbalzi (9/15 dall’arco). L’anno scorso Buffalo ha vinto la MAC e nel Torneo Ncaa ha travolta Arizona. Ecco, non sono stati una meteora, hanno le carte in regola per provare a ripetersi in questa stagione.
Gli inizi di Mike Daum e Chris Clemons
Due dei senior da cui ci si aspettava di più alla vigilia e che certamente sono candidati ad essere protagonisti nell’arco dell’intera stagione. È partito meglio Chris Clemons, per la verità, con i suoi 44 punti segnati (12/24 al tiro) che sono valsi la vittoria all’OT per Campbell su UNC-Wilmington. La peggior gara (!) della stella dei Fighting Camels, su cinque match, è stata una prestazione da 26 punti nella sconfitta casalinga contro Coastal Carolina. Clemons, con 32.3 punti di media, è attualmente il miglior marcatore della nazione.
A Mike Daum servirebbero 26.3 punti a partita in questa stagione per entrare nella top 5 dei migliori marcatori ogni epoca e, per ora, il fuoriclasse dei Jackrabbits non si sta avvicinando a quelle cifre. Nessun motivo di preoccupazione, comunque, perché sui numeri di Daum pesa una gara – persa da South Dakota – contro Florida Gulf Coast in cui the Dauminator è stato in campo solo per 22 minuti (18 punti e 6 rimbalzi) a causa di problemi di falli. Attualmente Daum mantiene 21.8 punti e 10.8 rimbalzi di media in cinque partite.
Non solo Buffalo… l’upset di Furman ai danni di Villanova
I Paladins, ancora imbattuti con cinque vittorie in altrettanti incontri, hanno portato a casa lo scalpo dei Villanova Wildcats in una partita terminata dopo un overtime. Jordan Lyons è stato il miglior marcatore con 17 punti, ma il premio di MVP lo ha probabilmente meritato un solidissimo Marcus Rafferty da 15 punti e 17 rimbalzi, autore per altro del canestro che ha chiuso la gara nell’ultimo minuto del supplementare. Una vittoria che, per sua stessa ammissione, ha fatto quasi commuovere coach Richey: se i Paladins dovessero mantenere questa alchimia e questa coesione nel gioco, allora la Southern Conference avrebbe un padrone ben definito.
Pioggia di triple
A proposito di Furman, ha fatto scalpore la guardia Jordan Lyons per la sua prestazione da 54 punti e 15/34 da tre punti contro North Greenville. Tra i frombolieri delle mid-majors, però, non è certamente l’unico giocatore speciale da menzionare. Josh Williams, senior di Robert Morris, ha saputo fare addirittura meglio, pur – come nel caso di Lyons – contro una formazione di Division inferiore. Nella sfida contro i Mount Aloysius Monties, Williams ha letteralmente crivellato le retine arrivando alla sirena con 49 punti all’attivo e un insensato 15/25 dall’arco.
Pioggia di triple parte seconda: lo strano caso di Trent Harris
Ok, abbiamo citato Lyons e Williams. Anche Trent Harris di Northern Colorado è riuscito però a distinguersi, seppur in maniera diversa dai due nominati in precedenza: nelle due gare sin qui disputate, il junior dei Bears si è segnalato non per volume ma per efficienza e ha segnato 15 triple su 21 tentativi con l’incredibile percentuale di realizzazione del 72.7%. È stata la gara d’esordio in particolare a dargli slancio, con un 11/15 contro Colorado College. La curiosità? A fronte di 10.5 tentativi dall’arco a partita, Harris ha tentato un solo tiro da due: sbagliato. Va bene così Trent, resta pure sul perimetro.