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Vick incendia Kansas, TCU crolla

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 21 Nov, 2018

Kansas vince la sua unica partita della settimana con Lagerald Vick che non intende fermarsi, Kansas State domina il Paradise Jam e Texas Tech l’Hall of Fame Classic, battendo due squadre temibili come USC e Nebraska. Iowa State butta via l’ingresso alle semifinali del Maui, ma si riscatta distruggendo Illinois. Si risolleva Oklahoma State con due vittorie contro squadre inferiori, mentre i cugini Sooners battono la temibile Wofford grazie ai suoi lunghi tiratori.

Ecco a voi la settimana della Big 12.

Lagerald Vick is on fire

Dopo il perfetto 8/8 da tre contro Vermont, la mano di Vick si conferma caldissima con 7/12 dalla lunga distanza contro Louisiana, aggiungendo 33 punti ai 32 di settimana scorsa. Sicuramente la forza degli avversari non era di primissima fascia, ma questi sono numeri da capogiro e, mentre Lawson e Grimes devono ancora trovare la giusta continuità, Bill Self si coccola il suo capitano. 

AAA cercasi leader per West Virginia

James Bolden è scomparso dopo lo splendido esordio, Esa Ahmad sta dando segnali di vita ma siamo decisamente lontani dalle prestazioni che lo avevano fatto entrare nei radar Nba e a Sagaba Konate non si può chiedere di essere anche il trascinatore offensivo, dopo tutto l’apporto che porta in difesa. Tanti grattacapi da risolvere per Bob Huggins, a partire dal problema dei tiri liberi concessi, 27 di media nelle tre partite del Myrtle Invitational, tra cui 34, decisivi, nella sconfitta contro Western Kentucky. Almeno si è svegliato Lamont West che ha salvato i suoi dalla seconda sconfitta in pochi giorni contro St Joseph, con un ottimo 7/11 da tre.

Una nuova Iowa State

Hanno un quintetto con 4 giocatori appena arrivati ad Ames ma sono 4-1 e quasi non si sentono le pesanti assenze di Lindell Wigginton (infortunio) e Cameron Lard (sospensione). I Cyclones sono una delle squadre sorpresa di questo inizio stagione e anche al Maui, sono piaciuti molto soprattutto Micheal Jacobson, transfer da Nebraska, e il freshman Talen Horton Tucker. Bene contro Arizona (32 punti egualmente divisi, però tre perse di Jacobson sanguinose nel finale), spettacolari contro Ilinois, dove Jacobson ha sbagliato un solo tiro (7/8 per 21 punti) e Tucker ha messo su uno show atletico e balistico, con una doppia doppia (26+14 rimbalzi+6 assist+3 stoppate) paurosa per un esterno, permettendo ai suoi di rimontare, sorpassare e poi dilagare contro i Fighiting Illini. Segnateveli come possibile sorpresa nella Big 12 e Marial Shayok potrebbe attirare qualche gm Nba.

Il bianco, il lungo e il veterano

Di Davide Moretti parleremo presto nel nostro approfondimento settimanale sugli italiani, ma non c’è solo la PG bolognese nell’ottimo inizio di stagione di Texas Tech che strapazza USC e Nebraska grazie anche a Matt Mooney, Jarrett Culver e Tariq Owens. Mooney riassume un po’ l’andamento di queste due partite dei Red Raiders: partenza diesel, ma sempre concentrato e, quando la partita arriva da lui, segna in svariati modi. Culver, invece, sfruttando l’accoppiamento favorevole con Watson Jr., è praticamente andato al ferro ogni volta che gli pareva, segnando 12 punti in area (26 complessivi), mentre Owens è il centro mobilissimo che Texas Tech non ha mai avuto. E’ uno stecchino che sa tirare, sa stoppare, è agile nei pressi del canestro, corre molto bene il campo e difende su più posizioni.

Kansas State prosegue il cammino perfetto

I Wildcats vincono il Paradise Jam con 19 punti di media di scarto, battendo nel giro di quattro giorni Eastern Kentucky, Penn (partita più complicata delle tre) e Missouri. Il marchio di fabbrica è sicuramente la difesa (quinta per KenPom nell AdjD con 89.9), mentre l’attacco è affidato Dean Wade, autore di un torneo in crescendo finito con 17 di media, ben spalleggiato dal duo Barry Brown-Xavier Sneed. 

TCU, crollo inaspettato

Una stramba rotazione contro Fresno State con cinque giocatori spremuti oltre i 30 minuti e altri cinque sotto i 10, e vittoria sofferta. Poi il ritorno di Jaylen Fisher e Kouat Noi e sconfitta inaspettata contro Lipscomb (già corsari contro SMU) in una partita vinta più volte dagli Horned Frogs, sopra anche di 17. Se nella prima Desmond Bane e Kevin Samuel non hanno risentito dell’elevato minutaggio (23 punti in 40 minuti con il 66% dal campo per il primo e doppia doppia di ordinanza più sei stoppate, record storico per TCU), nella seconda hanno fatto tutti cilecca, eccetto Kendric Davis (5/7 FG in 12 soli 12 minuti). C’è la sensazione che Fisher sia rientrato troppo presto, dati i suoi miseri sette minuti giocati, di cui nessuno nella seconda frazione.

Prime vittorie per Oklahoma State

Ripartire dopo il suicidio contro Charlotte non era facile, a Mike Boynton servivano fiducia e certezze su cui costruire il prosieguo della stagione. Le due vittorie contro UTSA e College of Charleston aiutano, ma sono arrivate con notevoli difficoltà, soprattutto la seconda. La sorpresa di inizio stagione è il capitano Thomas Dziagwa, che ha tirato 11/15 in queste due partite con il 72% da tre. Cam McGriff si conferma il terminale offensivo della squadra, doppia doppia 20+10 per lui contro UTSA, mentre Lindy Waters è apparso scialbo nell’ultima partita.

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Manek esce dall’ombra 

Lo scorso anno, a Norman gli occhi erano tutti per Trae Young e la sua stella ha spesso oscurato quella dell’altro freshman di Oklahoma, Brady Manek. Il lungo tiratore si è preso molte più responsabilità in queste tre partite giocate: tira di più, con percentuali leggermente al ribasso, e ha raddoppiato i rimbalzi, e contro Wofford ha segnato la metà delle triple dei Sooners (l’altra metà l’ha segnata il suo cambio Matt Freeman). Christian James lo sta aiutando a prendere in mano la squadra, trasformandosi da 3&D a playmaker, come denota l’aumento del suo Usg%, passato da 17.0 a 24.0.

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