Dopo avervi presentato le migliori point guard, i migliori centri e le migliori shooting guard della stagione di college basket, completiamo il reparto lunghi con le ali grandi. Ci sono giocatori che saranno materiale da top5 o al massimo lottery al prossimo draft Nba e veterani che probabilmente rivedremo per il loro anno da senior. Vediamo chi sono.
Marvin Bagley III
Duke – Freshman – 21pts, 11.1reb, 1.5ast, 0.9blk, 61.4%FG
“He’s just unique”: parola di coach K, uno che di talento ne ha visto passare nella sua carriera leggendaria alla guida di Duke. Il talento è di quelli cristallini, certificato anche (ma non solo) dalle 22 doppie-doppie (record della scuola), dai premi di Player of the Year e Freshman of the Year della ACC, dall’essere un consensus All-American First Team e dal primo posto nella conference nelle classifiche di punti e rimbalzi.
Un mix di atletismo e tecnica di estrema eleganza, che sa coniugare movimenti spalle a canestro da lungo old school con un’agilità e una naturalezza degna di un esterno quando attacca palla in mano fronte a canestro o in transizione, dov’è semplicemente incontenibile. Mancino, molto attivo sotto i tabelloni e una mano morbida che si nota anche da tre (23/58 per sfiorare il 40% in stagione): ora capite il perché delle parole di coach K.
Robert Williams
Texas A&M – Sophomore – 10.4pts, 9.2reb, 1.4ast, 2.6blk, 63.2%FG
Un animale d’area che fa della forza e dell’atletismo i suoi punti di forza, il pitturato e le giocate sopra il ferro sono il suo habitat naturale. Due braccia interminabili e una verticalità che sembra non avere limiti fanno di lui un rim protector d’élite, un grande intimidatore per gli attacchi avversari (per informazioni chiedere a Providence e UNC che se lo sono trovati di fronte al Torneo Ncaa).
Primo nella SEC per rimbalzi, in attacco vive quasi esclusivamente di giocate nei pressi del ferro sfruttando le sue doti da finisher. I miglioramenti nel gioco in post e fronte a canestro attesi per la sua stagione da sophomore non sono arrivati e il 47.1% ai liberi preoccupa un po’ i GM in ottica draft, ma il mix di fisico e atletismo, unito al potenziale e agli ampi margini di miglioramento, lo terranno saldo in alto al primo giro.
Mike Daum
South Dakota State – Junior – 23.9pts, 10.3reb, 1.3ast, 0.7blk, 46.2%FG
Il tipico lungaccione bianco da college del quale è impossibile non innamorarsi: atletismo pari a zero, ma un’intelligenza cestistica e due mani sopraffine. A mani basse MVP delle Mid-Major, è stato il 6/o miglior marcatore di tutta l’Ncaa grazie a uno skill-set offensivo completo: in area, gioca spalle a canestro e prende rimbalzi (12/o in Ncaa per % Defensive Rebound) come il vostro miglior lungo, dalla media-lunga distanza sembra una guardia per meccanica di tiro, capacità di mettere palla a terra e abilità nel servire i compagni.
Eccellente tiratore da tre (96 triple a segno in stagione con il 42.5%), è l’anima di South Dakota State (suoi oltre il 35% dei tiri di squadra, 3/o per % di tiri presi in tutta l’Ncaa) che ha perso ogni qual volta lui ha tirato sotto il 50% dal campo. Le 8 partite stagionali da almeno 30+12 e la prova da 27+6 al primo turno della March Madness sono il suo biglietto di presentazione. Entrato e uscito dal draft in meno di un mese per la gioia dei Jackrabbits che lo riavranno nel suo ultimo anno.
Luke Maye
North Carolina – Junior – 16.9pts, 10.1reb, 2.4ast, 1blk, 48.6%FG
Una delle più belle storie del college basket: da walk-on a go to guy dei Tar Heels, chi se lo sarebbe mai immaginato? È stato il miglior giocatore di UNC in stagione con coach Roy Williams che si è dovuto adattare al suo talento virando verso lo small-ball. Dopo il suo buzzer beater alle Elite 8 del 2017, è arrivata la stagione della consacrazione con i career highs in ogni voce statistica, passando dai 5.5 punti del suo anno da sophomore ai 16.9 di quest’anno.
Ha tirato fuori prove incredibili come i 32+18 o i 33+17 rifilati rispettivamente a Boston College e North Carolina State che gli son valsi l’inserimento nel First Team dell’ACC e lo hanno spinto a tentare la carta draft al quale si è, però, dichiarato senza agente lasciandosi aperta la porta per un suo (molto probabile) ritorno a Chapel Hill.
Wendell Carter Jr
Duke – Freshman – 13.5pts, 9.1reb, 2ast, 2.1blk, 56.1%FG
È lui il segreto della Duke di quest’anno: quinto per % di minuti tra i Blue Devils ma, senza dubbio, il giocatore più importante per Coach K. Perché? Semplice: sa fare tutto su un parquet, facendosi trovare sempre pronto quando chiamato in causa. Giocare all’ombra di Bagley, ha magari nascosto il suo talento offensivo: ottimo in post grazie a movimenti da centro classico, forza fisica e velocità di piedi, eccellente nel pick&roll, affidabile dalla media grazie ad una mano educata che non disdegna il tiro da tre (19 le triple a segno con il 41.3%) e abile a trovare i compagni grazie alla sua visione di gioco.
Se si paragonano i suoi numeri offensivi con quelli dei vari Ayton, Bagley e Bamba, risulta primo per offensive rating. In difesa è stato l’ancora di Duke grazie ad un’apertura alare di 221cm, un IQ e un senso della posizione che lo hanno reso un intimidatore e rimbalzista cinque stelle. Un giocatore totale.