Grazie ai NIL, la quantità e la qualità di giocatori europei in NCAA ha visto una vera e propria esplosione quest’anno. Ecco i migliori da seguire.
Top 10 dei Returning Players
1. Great Osobor (Washington). Il miglior europeo della scorse stagione e uno dei re dell’offseason grazie ai 2 milioni che incasserà in NIL: l’anglo-spagnolo ha deciso di seguire coach Danny Sprinkle per la seconda volta e troverà pane per i suoi denti contro i pari ruolo della Big Ten, ma è facile immaginare che possa imporsi nella élite del college basketball col suo mix di presenza a rimbalzo, impatto difensivo e flash di playmaking.
2. Maxime Raynaud (Stanford). I lampi di talento mostrati nei primi due anni sono diventati consuetudine nella stagione da junior: 216 cm d’altezza con mobilità poco comune, IQ alto e un repertorio offensivo molto vasto, dentro e (ben) fuori dall’area. Il francese troverà opposizione agguerritissima nella ACC ma ha tutto per affermarsi fra i migliori giocatori della conference.
3. Danny Wolf (Michigan). Finalmente il suo nome girà un po’, eppure a nostro avviso è ancora parecchio sottovalutato: non sorprendetevi se presto si parlerà insistentemente dell’israeliano in ottica Draft, dato che non se ne trovano tantissimi di sevenfooter con repertorio da guardia di alto livello.
4. Maksym Shulga (VCU). Maestro del pick and roll e tiratore micidiale sia dal palleggio che piazzato: difficile trovare una guardia più affidabile ed esperta dell’ucraino fra gli europei in NCAA. Fedelissimo di coach Ryan Odom, può fare dei Rams la squadra da battere nell’Atlantic 10.
5. Adama-Alpha Bal (Santa Clara). Siamo fra quelli pronti a scommettere sul suo upside: dovrà mostrare maggiore continuità ed efficienza offensiva, ma il suo mix di positional size e versatilità realizzativa già pongono la guardia francese fra i giocatori della West Coast da seguire in ottica Draft.
6. Augustas Marciulionis (Saint Mary’s). Cresciuto come scorer e ancor più come playmaker, fornendo anche una difesa eccellente in zone perimetrali: il lituano è finalmente sbocciato l’anno scorso e mai come ora i Gaels hanno bisogno di lui per tallonare l’eterna favorita Gonzaga nella WCC.
7. Elliot Cadeau (North Carolina). Le qualità di metronomo dell’attacco e la sua visione di gioco sono già d’élite. Il tiro, proprio no. Se il sophomore svedese saprà limare questo suo limite potrebbe affermarsi fra le migliori point guard del college basketball e riguadagnare un po’ di credito in ottica NBA.
8. Amari Williams (Kentucky). Le abilità realizzative non sono mai decollate, ma il britannico ha dominato la CAA per tre anni consecutivi in quanto a protezione del ferro e rimbalzi: può bastare per essere un fattore non da poco anche nella SEC.
9. Igor Milicic Jr. (Tennessee). Può essere l’x factor di una squadra ambiziosa: difensivamente è all’altezza della tradizione Vols e offensivamente porta un tipo di versatilità e di qualità tecniche nel ruolo di 4 viste pochissimo o nulla da quelle parti.
10. Motiejus Krivas (Arizona). Non fatevi ingannare dal minutaggio modesto avuto da freshman: l’ex Zalgiris è chiamato al grande salto dopo l’addio di Ballo ed è facile immaginare che possa imporsi come rim protector. Se dovesse anche mostrare crescita come scorer, allora saranno dolori per chiunque.
Appena fuori dalla Top 10: Ante Brzovic (Charleston), Vladislav Goldin (Michigan), Zvonimir Ivisic (Arkansas), Miro Little (Utah)
Freshmen da seguire e possibili sorprese
Difficile avere impatto al primo anno, ma fra gli europei in NCAA ci sono almeno due nomi sulla bocca di tutti e che promettono molto bene. Kasparas Jakucionis (Illinois) è per alcuni un legittimo candidato one-and-done il cui stile di gioco forse si presta poco a un adattamento rapido al basket collegiale, ma la taglia per il ruolo di point guard e le sue abilità tecniche saranno di sicuro centrali per gli Illini. Egor Demin (BYU) è un altro che porta un mix di playmaking e taglia d’élite: lo stile di gioco di coach Kevin Young dovrebbe calzargli bene.
Al di fuori della Power 5, ci sentiamo di lanciare due nomi come possibili sorprese, rispettivamente in ambito Mid e Low-Major: il lettone Roberts Blums (Davidson) e lo svedese Viktor Lukic-Gavric (Northern Colorado). Entrambi guardie con punti nelle mani e sui quali non si sono esattamente sprecati fiumi d’inchiostro negli USA, ma con le qualità giuste per ritagliarsi spazi importanti in breve tempo.