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Jahmius Ramsey, il primo 5-star di Texas Tech

Jahmius Ramsey
Autore: Nicola Garzarella
Data: 24 Ott, 2019

Texas Tech vuole riprovarci e Jahmius Ramsey è lì per aiutarla. Dopo un’annata storica, culminata con l’amara sconfitta in finale contro Virginia, i Red Raiders di Chris Beard hanno un solo obiettivo in testa: tornare a giocarsi il titolo nazionale.

Ad aiutarli in questa impresa, però, non ci sarà più la stella Jarrett Culver, volato in NBA. Per raccogliere la sua eredità, TT si affida appunto a Ramsey, il cui commitment è storico, trattandosi del primo 5-star nella storia del programma.

Conosciamo meglio il nuovo compagno di backcourt del nostro Davide Moretti.

L’infanzia e la Mansfield Summit

Il nostro protagonista nasce ad Arlington, in Texas, il 9 giugno del 2001. Sin da piccolo viene indirizzato verso la pallacanestro, anche se al giovane Ramsey piace molto il football, sport che pratica spesso con padre e fratelli. Il suo sogno sarebbe quello di giocare nella NFL, però si rende conto che ha più talento per giocare con un’altra palla, quella arancione a spicchi. Accantonato il sogno di diventare un top wide receiver, si concentra animo e corpo sul parquet con abnegazione e umiltà, qualità che impara dalla sua famiglia cui rimane sempre legatissimo.

 

Per iniziare la sua avventura, decide di non allontanarsi troppo e sceglie Mansfield Summit, una high school a pochi chilometri da casa. Nei suoi due anni coi Jaguars, inizia a farsi conoscere per la sua esplosività e il suo carisma che lo rendono un beniamino dei tifosi. Schiacciate spettacolari e giocate da capogiro sono all’ordine del giorno. I risultati però stentano ad arrivare e così Jahmius di cercare un posto più competitivo.

La IMG Academy, Duncanville e Texas Tech

La scelta su dove continuare la sua carriera ricade sulla IMG Academy. In questa nota prep school, inizia a farsi notare e attira su di sé gli occhi di diversi college attratti dal suo talento. Lavora moltissimo sul suo fisico e sul tiro, il suo obiettivo è quello di diventare un realizzatore più efficiente senza snaturare il suo gioco fatto di intensità e atletismo. Dopo un anno trascorso in Florida, decide però che è il momento di cambiare aria.

Dopo mesi di riflessione, prevale la voglia di tornare nel suo Texas. Va a Duncanville e mai scelta si rivelò più azzeccata. Coach David Peavy capisce subito le potenzialità del ragazzo e gli dà un unico consiglio: “stay aggressive, always”. Jahmius non se lo fa ripetere due volte e, durante tutta la stagione (21.3 punti e 6.0 rimbalzi di media), attacca il ferro come pochi altri e domina con la sua fisicità.

 

Nel frattempo, dopo aver ricevuto proposte da Miami, Oregon, Louisville, Indiana e Memphis, opta ancora una volta per il suo stato e sceglie, in maniera inattesa ma non imprevedibile, la Texas Tech di coach Beard.

Il punto più alto della sua avventura nella high school arriva il 9 marzo 2019. Con 19 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, contribuisce in maniera sostanziale alla vittoria della sua Duncanville contro Klein Forest nella finale di stato, categoria 6A. Avrebbe portato a casa anche il titolo di MVP se non fosse stato per Micah Peavy, figlio del coach, che ha dominato la partita con 22 punti e 13 rimbalzi.

Poco importa però, l’abbraccio finale con il padre ed il fratello Corinthian oltre a quello complessivo con tutta la squadra vale molto più di qualunque titolo MVP. Un momento che lo stesso ragazzo, a distanza di mesi, dice di essere “la più grande esperienza di tutta la mia vita”. Chiude poi la stagione con la chiamata al Jordan Brand Classic, dove mette a referto 15 punti, 6 rimbalzi e 2 rubate in una partita in cui gli occhi erano rivolti soprattutto a Cole Anthony e James Wiseman.

Jahmius Ramsey festeggia il titolo del Texas con Duncanville

Una stella per i Red Raiders

La stagione 2019-20 non è ancora iniziata, ma Jahmius Ramsey ha già fatto intravedere sprazzi del suo talento. Quest’estate, alle Bahamas, ha trascinato Texas Tech nell’amichevole col Mega Bemax (94-92) mettendo in fila la bellezza di 44 punti, 12 rimbalzi e 3 rubate.

Dove può arrivare? Beh, con una combo guard di quella taglia (1.93 metri d’altezza per 90 chili di peso) e con quell’atletismo, il meno che si possa dire è che sia davvero intrigante in ottica futura. In attacco potrà fare la differenza grazie a un buon jumper e alla facilità con la quale arriva al ferro, a patto che mostri continuità al tiro e miglioramenti nel ball handling. In ogni caso, sembra potersi allineare bene nel backcourt a due giocatori con caratteristiche diverse, ovvero Davide Moretti e Kyler Edwards.

Sappiamo che Texas Tech significa innanzitutto difesa e Ramsey sembra fatto apposta per un contesto del genere, avendo taglia, mobilità e istinti di primo livello. Come ogni freshman, ha bisogno di smaliziarsi ma è facile immaginare un grande impatto difensivo sul portatore di palla e nelle zone perimetrali già da ora.

Per il ragazzino che sogna di emulare le gesta di LeBron James, suo idolo da sempre, di strada ce n’è ancora molta da fare. Ma con papà “Big Ram” e i suoi cari sempre sugli spalti a sostenerlo, deluderli non sarà mai un’opzione.

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