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Gudmundsson, il re islandese dell’A10

Autore: Giulio Scopacasa
Data: 18 Nov, 2018

La Atlantic 10 si presenta al nuovo anno come una delle conference più imprevedibili in Division I. Sono tanti i giocatori di talento che ambiscono al titolo di giocatore dell’anno, così come sono diverse le pretendenti al trono tra le squadre. George Mason ha incontrato difficoltà che nessuno si aspettava, mentre Davidson ha dimostrato di avere l’opportunità di farsi valere a livello nazionale.

Il miglioramento di St. Louis

Dopo una stagione anonima chiusa in quinta posizione, per i Billikens è il momento di brillare. Nelle prime tre vittorie è Tramaine Isabell Jr. ad aver guidato la squadra con 15 punti di media e una buona dose di leadership. Il grad transfer da Drexel è l’arrivo più importante di quest’anno insieme a quello di Cart’Are Gordon, freshman in uscita da Webster Groves, St. Louis. Per alzare veramente l’asticella, la squadra di coach Travis Ford ha bisogno di tutto l’apporto possibile di Jevon Bess e Jordan Goodwin, come è avvenuto in tutte le prime partite. Ma se la panchina dà il suo contributo come contro Seton Hall (17 i punti di Dion Wiley), allora St. Louis può puntare davvero in alto.

Davidson è una realtà

Perdere Peyton Aldridge, giocatore dell’anno dell’A10 ora a Cremona, è un duro colpo. Il peso di questo addio grava sulle spalle di Kellan Grady. La guardia sembra aver retto bene questo inizio di anno da sophomore, con una media di 16,8 punti, e di fianco a lui è già in grande forma Jon Axel Gudmundsson, junior offensivamente devastante che già vi avevamo segnalato. L’islandese ha fatto registrare un season-high da 33 punti contro Wichita State segnando ben più della metà dei punti della squadra compresi tutti i 12 finali per la prima vittoria di prestigio della stagione per i Wildcats. Precise le sue medie di inizio stagione: 20 punti con 6 rimbalzi e 4 assist a partita per uno degli europei più interessanti della D I. E con lui Davidson punta ad entrare nella Top 25, dopo un ottimo inizio macchiato soltanto dalla sconfitta contro Purdue.

Gudmundsson contro Wichita State

La mina vagante VCU

I Rams sono ancora imbattuti, ma le tre vittorie contro avversari non di grande livello sono arrivate con troppa fatica. Probabilmente si soffre l’addio di Justin Tillman, uomo squadra fino alla scorsa stagione. De’Rante Jenkins è l’unico giocatore con una media punti in doppia cifra ad essere ritornato a VCU. Per ora se la sono sempre cavata nelle difficoltà e sono arrivate tre vittorie perchè la squadra non è male grazie agli arrivi di Marcus Evans, transfer da Rice, e di Vince Williams, freshman quattro stelle in grado di avere un impatto fulminante sulle partite. Se Evans riuscirà a evitare i problemi fisici che lo hanno perseguitato, VCU potrebbe essere interessante da seguire nel lungo termine nella A10.

Ottima partenza per St. Joseph’s

Nonostante un passo falso contro la ben attrezzata UCF, gli Hawks hanno dimostrato nelle prime tre vittorie di essere una diretta contender per il titolo della A10. Il quintetto è uno dei migliori a livello di talento, composto da scorer importanti come Brown e Kimble, e una coppia di lunghi di qualità come il nostro Pierfrancesco Oliva e Taylor Funk. Nelle prossime sei partite gli Hawks dovranno affrontare sia West Virginia che Villanova, giocandosi le proprie chances per guadagnarsi una quality win. Intanto hanno rifilato 20 punti a Wake Forest, non una big dell’Acc ma non l’ultima delle squadre della D I

 

Un fiume di difficoltà per George Mason

Nonostante ci si aspettasse molto di più, i Patriots non sono riusciti a portare a casa neanche una vittoria nelle prime tre partite e sono riusciti a battere con molta fatica solo la modestissima Southern. Intorno a Otis Livingston, giocatore in corsa per il premio di giocatore dell’anno, ci sono ottimi giocatori come Ian Boyd, Jaire Grayer e Justin Kier, ma qualcosa non sta funzionando in questo inizio di stagione. Eppure la squadra non è male, con un quintetto esperto e l’aggiunta dalla panchina di Jarred Reuter, transfer in arrivo da Virginia. Un occhio va dato ad Hartwell II, freshman che ancora non è riuscito a incidere ma potrebbe rivelarsi davvero sorprendente più avanti.

Best of the Rest

Rhode Island, dopo l’addio di coach Dan Hurley (verso UConn), ha iniziato 2-1 la stagione con un’importante vittoria allo scadere contro Harvard con un tiro da 3 di Fatts Russell. In ricostruzione i Rams ma hanno una delle migliori recruiting class della conference, che comprende proprio Russell e Jeff Dowtin (31 punti contro Harvard).

 

In difficoltà St. Bonaventure che ha perso 4/5 del quintetto, compresi Jaylen Adams e Matt Mobley. Si spera nella crescita di Ikpeze e nel freshman Lofton per ripartire, anche se questo sarà molto probabilmente un anno di transizione, come già si è potuto intravedere dalle prime difficoltose prestazioni. UMass è al secondo anno di un nuovo ciclo con l’allenatore Matt McCall. Dopo un bruttissimo piazzamento la scorsa stagione, grazie a Pimpkins (21,8 punti di media) e Pierre sono riusciti a vincere due delle prime quattro partite. Sambia Diallo, freshman, sembra essere la speranza per questa squadra.

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