Kendall Brown è un ragazzo tranquillo che, se non avesse perseguito la carriera da cestista, avrebbe fatto lo streamer di videogiochi o il regista. D’altronde se papà Courtney ha calcato il parquet con gli Harlem Globetrotters, è probabile che l’essere alternativo sia un carattere ereditario. Albero genealogico a parte, il freshman – recruit più alto di Baylor dai tempi di Isaiah Austin – è un ottimo prospetto, con tutte le carte in regola per diventare un professionista di ottimo livello.
Atletico al punto giusto
Per essere uno che ha lasciato il football americano a causa del “troppo male alle ginocchia”, Kendall non se la cava malissimo dal punto di vista atletico, anzi: 203 cm per 93 kg, non è ben chiaro se rientri tra le guardie alte o tra le ali mobili. Poco importa: alla fine si tratta di uno swingman in grado di giocare sia sul perimetro che, all’occorrenza, in area.
Le sue doti fisiche lo aiutano in entrambe le metà campo, facendo di lui il prototipo del giocatore moderno. In difesa riesce a stare con avversari più rapidi di lui grazie a scivolamenti fulminei e ad una buona lettura di cosa sta per avvenire in campo, mentre in attacco pare avere un istinto naturale per superare l’uomo, tagliare forte e ricevere sul lato debole per attaccare, tutte situazioni in cui si esalta e finalizza spesso al ferro. È proprio il mix tra questo tipo di atletismo e la sua buona comprensione del gioco, certo migliorabile in alcuni aspetti, che lo ha reso un nome caldo in questo inizio di stagione.
Gli altri aspetti del gioco
Tecnicamente non è impeccabile, è vero. Non fulmineo nel ball handling e non ancora a proprio agio da portatore di palla nei pick and roll, ma ha diversi margini di miglioramento. Lontano dal pallone, è tutta un’altra storia. Capisce rapidamente dove stare e si mette nella migliore posizione per segnare.
Anche se attualmente tenta meno di una tripla di media a partita, nelle interviste ha sempre affermato di avere tra i suoi obiettivi un drastico miglioramento al tiro, sia nella meccanica che nel raggiungere la maturità per tentare questa soluzione un maggior numero di volte. Difensivamente ha meno lacune rispetto a tanti pariruolo della sua età e un evidente istinto verso le palle rubate e l’aiuto in rotazione dal lato debole. Si evince anche dalla sua statline il suo potenziale da all-around anche al livello superiore. 13.7 punti, 3.7 rimbalzi, 2.3 assist e 1.6 palle rubate sono la base solida condita da uno straordinario 72% dal campo.
Le prospettive
Dopo diversi importanti saluti, su tutti quelli di Jared Butler e Davion Mitchell, Baylor ha tutta l’intenzione di, come si direbbe negli USA, “run it back”. Il gruppo è ben consolidato, nonostante i nuovi arrivi (anche Jeremy Sochan, proprio come Brown, si sta integrando bene) e la nuova leadership in campo di Matthew Mayer e James Akinjo. Nella Division I, in termini di Adjusted Efficiency, i Bears sono sesti in attacco (116.5 punti) e quinti in difesa (89.3 punti). Considerando la crescita e l’evoluzione dei freshmen, il resto della stagione potrebbe riservare tante soddisfazioni per coach Scott Drew.
Secondo quanto riportato da diversi insider, la guardia è già sotto osservazione da diverse squadre NBA, tra cui alcune che, in ottica 2022, dovrebbero scegliere in lotteria. Tra i suoi modelli ci sono Jaylen Brown e Kawhi Leonard, ma Kendall Brown vuole diventare unico.