La stagione
Alla settima stagione sulla panchina dei Ramblers, coach Porter Moser è riuscito finalmente a portare a termine il suo progetto. La squadra di Chicago, che non partecipava al Torneo Ncaa dal lontano 1985, ha staccato il biglietto per la post-season grazie a un’annata dominante nella Missouri Valley (record 28-5 in stagione). Loyola conta su una difesa disciplinata e sempre sul pezzo (27a in Division I per DRtg) ma ad aver fatto parlare di sé è stato soprattutto il suo attacco organizzato, che muove bene il pallone e produce percentuali alte (57.7 di eFG%, 7° miglior dato in assoluto). Poco prestanti sotto canestro, hanno saputo tenere botta a rimbalzo nei primi due turni del Torneo e ciò ha permesso loro di giocarsela fino all’ultimo contro Miami e Tennessee, dando la zampata decisiva coi canestri clutch di Donte Ingram e Clayton Custer.
Il giocatore chiave
Qui la forza la fa il gruppo e tutti sono coinvolti, come dimostrano i cinque giocatori in doppia cifra realizzativa di media. Loyola ha però trovato la svolta definitiva a gennaio, col rientro di Clayton Custer dopo un infortunio al ginocchio. Primo sia per punti segnati (13.3) che per assist (4.2), il junior è abile e reattivo nel leggere la difesa: le armonie dell’attacco passano in primis dalle sue qualità di direttore d’orchestra. Tiratore da tre col 46% in stagione, ha fatto fatica nelle 4 partite che hanno preceduto il Torne Ncaa (4/20) ma si è sbloccato alla grandissima mettendo insieme un 6/8 nei primi due turni.
I prospetti
Freshman dell’anno nella MVC, Cameron Krutwig non è solo il futuro ma anche il presente di Loyola: 10.4 punti, 6.4 rimbalzi e 1.6 assist di media, il mancino è un lungo vecchio stampo – pesante, poco mobile, range di tiro limitato – ma che dimostra di avere un QI cestistico altissimo sia per il modo in cui occupa gli spazi in area che per una visione di gioco poco comune.