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Mercato NBA 2020: 5 punti che vale la pena affrontare

Autore: Andrea Brambilla
Data: 12 Mar, 2020

Il mercato NBA è stato pieno di sorprese: dalla trade più grossa del decennio alla nuova coppia NBA Russell – Towns (l’ultima coppia di una lunga serie). Ma ci sono anche aggiunte dai buyout di discreta importanza, panchinari che nei nuovi team emergono con performance ottime e trade che aspettano ad essere valutate.  Andiamo a vedere insieme, allora, 5 punti salienti di questo folle mercato invernale e come sono andati i nuovi arrivi fino al blocco fissato dalla NBA il 12 marzo.

REGGIE JACKSON AI CLIPPERS

Anni di anonimato ai Pistons hanno portato Reggie Jackson, all’ultimo anno di contratto, ad accasarsi alla sponda Clippers di L.A. Dove sta facendo una onesta figura da comprimario e dove ha fatto vedere di essere stato uno dei jolly di questo mercato NBA: in 21 minuti di campo, 9 punti (50% dal campo e 40% da tre punti), 3.5 rimbalzi e 4 assist di media. Ma come fatto vedere contro i Sixers domenica 1 marzo, ci sono un plus/minus + 10, presenza difensiva e grinta (2 stoppate contro Phila).

La bella prova di Reggie Jackson contro i Sixers di domenica 1 marzo.

 

ROBERT COVINGTON NUOVO TEAM – MAN DI HOUSTON

I piccoli Rockets passano pure dalle super operazioni compiute alla deadline. Via Capela (ancora fermo in quel di Atlanta), dentro Robert Covington. Il nuovo arrivato ha dato, finora, un apporto umano incredibile a Houston: secondo Daryl Morey “Sta aiutando tutti, a partire da Westbrook. Sta andando meglio di quanto pensassimo.

E questo, unito ai 13.4 punti, 8.5 rimbalzi e 2.5 stoppate a partita, ha dato ai Rockets un uomo affidabile per l’esperimento del quintetto super piccolo di coach D’Antoni. Troppo presto, però, per capire se Houston ha fatto un colpo vincente di questo mercato NBA: dopo la partenza on fire di 7 – 2, i Rockets hanno infilato una serie di tre sconfitte consecutive.

Sicuramente la leadership di Covington si è fatta sentire. Nella sconfitta contro gli Hornets (pur con i Rockets senza Westbrook e Gordon), è stato l’unico ad avere tenuto alta la testa, con 25 punti (56% dal campo e il 53% da tre punti), 6 rimbalzi e 2 stoppate.

La bella prova di Robert Covington nella sconfitta dei Rockets contro Charlotte del 7 marzo.

 

CHI HA VINTO TRA WARRIORS E TIMBERWOLVES?

D’Angelo Russell ancora senza giudizio: ha prodotto numeri in linea con quelli delle esperienze ai Nets e agli Warriors, ma non lo abbiamo visto all’opera con l’amico Karl – Anthony Towns (polso rotto a Febbraio) ed è quello il metro per valutare la trade su quel fronte. Anche per Andrew Wiggins ci sono stati ottimi numeri. Il canadese ha inoltre la benedizione di Joe Lacob, coach Kerr e Draymond Green, ma manca ancora la chimica con Curry e manca soprattutto Klay Thompson. Rimandato anche il canadese. Se dovessimo basarci sul record di vittorie attuali, D’Lo vince con tre W, Wiggins solo una. In compenso, Minnie può sorridere per l’apporto di Malik Beasley (arrivato nell’affaire Covington e gioiello nascosto di questo mercato NBA): per lui, posto in quintetto, 33 minuti a partita, 21 punti al 47% dal campo su quasi 17 tentativi di media.

Draymond Green difende il nuovo arrivato Wiggins

MIAMI DOPO LA TRADE ASPETTA A INGRANARE

Andre Iguodala doveva essere la chiave di volta per gli Heat, assieme a un pitbull della difesa come Jae Crowder. Era la trade perfetta per togliersi di torno James Johnson e Justise Winslow (ormai fuori luogo a Miami) e soprattutto Dion Waiters (che, nel frattempo, si è unito ai Lakers). Invece, Miami ha avuto un record post trade di 7 – 7 e Iguodala appariva ancora affaticato dal lungo stop a Memphis. Lui, invece, aveva reputato l’assenza dal campo una benedizione per il suo corpo.

L’ex Arizona sta avendo le medie più basse della sua carriera: 4.8 punti a partita su su 4 tentativi in 18 minuti di impiego. Tornerà quello degli Warriors, al rientro dallo stop? Miami lo spera: non vuole pentirsi dell’estensione da 30 milioni che ha portato Iggy in Florida.

https://twitter.com/gswchris/status/1220785347493126144?s=20

Iguodala e la benedizione dello stop durante il soggiorno a Memphis. I risultati di Miami sembrano suggerire che, forse, non sia stato così vantaggioso.

 

I GEMELLI MORRIS INSIEME AD L.A.

I fratelli riuniti parevano esserci solo ai Bucks: Giannis e Thanasis Antetokoumpo e i gemelli Lopez, infatti, si sono uniti questa estate. Non potevano, però, non entrare sulla scena anche i due nuovi giocatori di Los Angeles. Due mete diverse (Markieff ai Lakers via buyout, Marcus ceduto dai Knicks ai Clippers), due apporti diversi (Markieff dalla panchina, Marcus titolare). “Alle finali playoff andremo in macchina assieme” ha detto Marcus appena il fratello ha firmato alla corte di LeBron. In attesa di capire se ci saranno delle finali playoff, il primo duello losangelino lo ha vinto Markieff domenica 8 marzo.

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