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Michael Porter Jr. è pronto ad esplodere

Michael Porter Jr
Autore: Paolo Mutarelli
Data: 11 Ago, 2020

Michael Porter Jr. é una delle tre sorprese della Bolla che nessuno aveva visto arrivare. TJ Warren sembra essere un moderno Re Mida e Devin Booker ha voluto mandare un messaggio alla lega, ma il più interessante dei tre è proprio l’ala dei Nuggets. Un po’ di numeri spiccioli: 25,6 punti a partita, 11° nella Bolla, ed è 10° per percentuale da tre (42,1%) per chi ha più di sette conclusioni dall’arco a partita. Tutto questo da titolare (non era mai partito titolare in stagione regolare), andando a sopperire le diverse assenze pesanti (3/5 del quintetto titolare) della squadra di coach Mike Malone. 

Perfetto per Jokic

Cos’è che rende Porter Jr. un giocatore speciale? Prima di tutto la sua naturalezza nel movimento di tiro. Che sia in catch&shoot, dal palleggio, marcato o con tre metri di spazio, il talento di Missouri (dove ha giocato solo due partite) riesce a coordinarsi con i piedi e far partire il suo morbido rilascio da vette altissime (208 cm per un giocatore che gioca da 3). È diventato la principale bocca di fuoco di Nikola Jokic. 

Riceve i suoi handoff e spara la tripla, sfrutta il mismatch che la sua altezza gli regala per maltrattare i difensori sia in post media che da tre e si apposta nell’angolo ad aspettare il pallone, mentre i suoi creano vantaggio. I suoi numeri in catch&shoot si sono impennati, da quando si gioca nella Bolla: le conclusioni sono passati da 1.9 a partita a 6.2 con la stessa percentuale, 45%. Anche i possessi dal gomito sono aumentati in maniera spaventosa: dall’inesistente gioco di prima (0.2 possessi a partita) a 2.6 conclusioni convertite con un insensato 86%. Guardando questi numeri, sembrerebbe aver assunto una dimensione da solido tiratore in una squadra di livello (l’eFG% è aumentato di dieci punti percentuali, sfiorando il 70%), ma il suo gioco offensivo è più sfaccettato di così.

L’assenza di Murray ha portato un maggiore controllo del gioco offensivo dei Nuggets da parte di Nikola Jokic e Porter Jr. si incastra alla perfezione con il gioco del talento serbo, non solo per il suo talento al tiro. Non è raro vederlo partire dall’angolo, sfruttare un blocco per entrare dentro al campo, ricevere un lob perfettamente calibrato di Jokic e chiudere al ferro. I punti nel pitturato sono quasi quadruplicati (da 2.1 con il 62% a 7.2 con il 79%).

Porter Jr. ha sia movimenti da centro alla Dwight Howard (vedi sopra), sia la capacità alla Blake Griffin di partire da lontano e sfruttare il suo wingspan (Griffin usava più l’atletismo) per prendere i rimbalzi offensivi (raddoppiati da 1.1 a 2.6 con le stesse chance a disposizione). In più, sta esplorando le sue capacità di tagliante (1.2 a partita, statistiche sporcate però dalla RS) che lo renderebbero ancora più completo e appetibile al Re Sole dell’attacco di Denver.

Difetti e difesa

Guardando il suo gioco, sembrerebbe perfetto anche per giocare con Jamal Murray. Pur avendo il terzo Usg% sia in Regular season (dopo Jokic e Murray) che nella Bolla (dopo Jokic e PJ Dozier), Michael Porter Jr. non è, ancora, un giocatore che richiede la palla in mano per potersi creare un tiro (ma è migliorato anche qui) né un giocatore che attacca a testa bassa il ferro, a causa dei suoi problemi alla schiena (due operazioni per lui) e del suo fisico longilineo ma esile. Si vede dall’unico numero in negativo della sua stagione, ovvero le penetrazioni, aumentate da 1.5 a partita con il 37% a 3.4 a partita convertite con il 20%. Sia per preservarlo fisicamente che per evitare di sprecare possessi, al ritorno di Jamal Murray, coach Malone potrà facilmente pulire questa parte del gioco di MPJ, in attesa di un miglioramento fisico del suo pupillo.

Miglioramento dal quale passa anche un maggior impatto difensivo. Nella porosa difesa di Denver vista nella Bolla, Porter Jr. spesso viene appostato in angolo, a marcare il tiratore di turno, per una serie di motivi: le sue lunghe leve lo aiutano a recuperare nei close-out, la sua ottima verticalità (quasi mai fa fallo) lo porta ad essere un potenziale stoppatore in aiuto e perchè sul perimetro verrebbe messo in mezzo ad ogni pick&roll e ha dimostrato di schiantarsi sui blocchi portati anche da piccoli. Inoltre, la sua mobilità laterale è penalizzata dai problemi alla schiena avuti negli ultimi anni. 

Futuro

Da qui, passa la riflessione sul suo futuro: Paul Millsap ha 35 anni ed è in scadenza e Porter Jr. potrebbe ricoprire la sua casella dall’anno prossimo. Soltanto che l’ex Hawks è uno dei migliori, più intelligenti e versatili difensori della lega, mentre il sophomore va tutto costruito. Inoltre, in cinque partite ad Orlando, Michael Porter Jr. ha messo a segno solo otto assist, dimostrando una riottosità nel passare la palla, chiudendosi in penetrazioni poco utili. Non a caso, la Ast% del quintetto titolare è crollata dal 61,6% al 47%, complice gli ingressi di Jerami Grant e Torrey Craig. Ma il bivio è questo: diventare un Klay Thompson, tiratore allucinante che richiede pochi tocchi a partita (0.475 punti per tocco per MPJ nella bolla) o diventare un realizzatore con il paraocchi alla Andrew Wiggins. A te la scelta Micheal. 

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