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Michigan-Villanova, una finale per niente scontata

Autore: Riccardo De Angelis
Data: 2 Apr, 2018

La stagione giunge al tanto atteso appuntamento conclusivo: a dispetto delle quote dei bookmakers e delle tante battute sentite su Villanova-Kansas come finale anticipata, la sfida tra Wolverines e Wildcats potrebbe rivelarsi più intricata di quanto non sembri.

È vero, i campioni della Big East giungono all’atto finale all’apice della propria forma, forti di una vittoria schiacciante sui Jayhawks e di un Torneo nel quale hanno conquistato solo e soltanto vittorie con scarto in doppia cifra. Michigan, dal canto suo, ha replicato con Loyola un copione molto simile ad altri messi in scena in questo marzo, con un attacco balbettante (ma tenuto vivo dal talento di Moritz Wagner e Charles Matthews) controbilanciato da una retroguardia così forte da diventare pian piano un muro invalicabile per gli avversari. Proprio quest’ultimo aspetto potrebbe regalarci un match-up equilibrato e appassionante.

Col suo pazzesco 127.6 di AdjOE, l’attacco di Villanova in questa stagione è uno di quelli che verranno ricordati per un po’ di tempo (quanto resterà memorabile, dipenderà anche e soprattutto dal risultato di stanotte). La prova di forza messa in scena contro la truppa di Bill Self è stata un compendio perfetto delle abilità straordinarie dei Wildcats nelle spaziature e nella circolazione del pallone, con raddoppi in area battuti sistematicamente e attraverso interpreti di volta in volta diversi.

 

Sì può discutere sul fatto che Kansas fosse, nel complesso, una squadra migliore di Michigan, ma è indubbio che quella di coach Beilein abbia caratteristiche più adatte a contrastare Villanova. I Cats potranno anche tirare con percentuali alte stanotte, ma scordatevi la pioggia-record di triple scoccate in semifinale. I ragazzi di Ann Arbor, infatti, subiscono percentuali da tre (il 33%) sostanzialmente identiche a quelle dei Jayhawks, ma il volume di tiri concessi dall’arco è enormemente inferiore: 29.8 di 3PA/FGA, quinto miglior dato della Division I (Kansas è 235/a). Ne sa qualcosa Loyola, tenuta a un misero 1/10 in semifinale (7.5 su 18.6 di media prima d’incontrare Michigan).

L’attacco di Nova funziona così bene anche perché i suoi giocatori rappresentano minacce offensive che vanno ben oltre il solo tiro da tre. Creare movimenti che permettano di attaccare il ferro sarà un qualcosa di più impellente, per loro, rispetto a quanto visto nella partita precedente, ma il talento difensivo in uno-contro-uno dei Wolverines rappresenta l’ostacolo più duro e ostinato mai incontrato in stagione – detentori, lo ricordiamo, del terzo miglior AdjDE in assoluto (90.4).

In questo senso, lo scontro fra Jalen Brunson e Zavier Simpson promette scintille. La point guard gialloblu sa mettere una pressione sul pallone tale da creare molti problemi anche ai dirimpettai più smaliziati ma, se portato sotto canestro da un maestro del post basso come Brunson, sembra destinato a pagare dazio (salvo sorprese che possono sempre emergere in ambiti così poco esplorati). Giocatori più alti e atletici come Charles Matthews e Muhammad-Ali Abdur-Rahkman potrebbero essere di grande aiuto ma, come abbiamo già visto, il numero 1 di Villanova sa come fronteggiare i raddoppi.

Una sfida nella sfida che potrebbe essere decisa da dettagli minimi e magari essere chiave tattica dell’intera sfida.

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