Trae Young addio
Se Oklahoma-Rhode Island è stato l’antipasto del Torneo, non ci resta che sederci e godere dello spettacolo della big dance. Match pieno di sorpassi e controsorpassi, deciso all’overtime e che ha rischiato di regalarci il primo buzzer beater della March Madness con il tap-in di Stanford Robinson che ha danzato sul ferro prima di uscire. Hanno vinto meritatamente i Rams perché più squadra contro il one-man show di Trae Young.
I Sooners, se si esclude la buona prova da 14punti+10rimbalzi di Jamuni McNeace, sono stati solo Trae Young: nel bene (28punti, 11 di fila per chiudere il secondo tempo) e nel male (0/3 dal campo nell’OT e 6 palle perse frutto dell’asfissiante difesa degli esterni di URI). Nel primo tempo ha provato a coinvolgere i suoi (7 assist) senza trovare risposta (8/26 combinato per il trio James-Manek-McGusty). Male al tiro da tre (1/11 se si esclude Young) e pessima in difesa, Oklahoma torna giustamente a casa. E Young saluta il college basket.
L’uomo copertina è stato E.C. Matthews, top scorer dei suoi con 16 punti e autore delle due bombe negli ultimi due minuti dell’overtime che hanno deciso la partita. Il tiro da tre è stato l’x-factor dei ragazzi di coach Dan Hurley che hanno messo ben 9 triple a referto tra secondo tempo e OT. Impossibile, poi, non citare la prova da leader di Jared Terrell con 13pts+6reb+5ast.
URI abbiamo detto che l’ha vinta di squadra, la prova? La panchina, con la doppia-doppia di Cyril Langevine (14+10) e soprattutto i 15 punti di uno sfacciato Fatts Russell, il freshman di 178cm x 75kg che non ha paura di nulla e di nessuno. Se siete in cerca di un idolo da Torneo il nano razzente è l’uomo che fa per voi.
Devonte’ Graham e passa la paura
“He is a special player”, si dice spesso di Devonte’ Graham. Speciale e imprescindibile per le sorti della sua Kansas. Sotto di 10 (21-11) dopo i primi 12 minuti di gioco, con la difesa di Penn capace di togliere ritmo ai vari Newman e Mykhailiuk, i Jayhawks si sono affidati all’Mvp della Big12 che con 15 punti ha guidato un parziale di 22-5 per mettere i suoi davanti prima dell’intervallo.
29pts/6reb/6ast il tabellino a fine partita con Kansas sempre in controllo nel secondo tempo nonostante i tentativi di riavvicinamento di Penn che ha comunque giocato la sua onesta partita, nonostante il 5/14 ai liberi, guidata dai 14+9rimbalzi del lungo AJ Brodeur. A proposito di lunghi: Udoka Azubuike, visti i problemi al ginocchio, ha giocato solo 3 minuti ma ci ha pensato un inaspettato Mitch Lightfoot da 9+11 a non farne sentire l’assenza in area.
Il momento giusto di Duval
I primi 8′ della gara sono stati bellissimi da vedere. Ritmo alto con continui capovolgimenti di campo e ottime percentuali che hanno consentito al punteggio di lievitare subito. La decisiva spallata al match è arrivata quando i Blue Devils hanno assunto il predominio sotto canestro, con Iona che ha iniziato a faticare a segnare (ha iniziato 4/5 da 3 ed ha chiuso 5/24). Un’eccellente prova per i ragazzi di coach Mike Krzyzewski – al di là dell’avversario mediocre – perché hanno avuto una circolazione di palla perfetta. Questa l’azione che fotografa meglio il concetto:
Duke ha avuto il solito apporto da Marvin Bagley (top-scorer con 22 punti e 7 rimbalzi) e soprattutto è stata letale dall’arco con 4 triple a testa per Grayson Allen (16+9 assist), Gary Trent (16+6 rimbalzi) e Trevon Duval (19 punti). Il playmaker ha forse disputato la sua miglior partita stagionale – e non poteva scegliere momento migliore – visto che ha dimostrato di saper essere decisivo. Preciso dal perimetro (4/5), ha smistato bene il pallone registrando 8 assist – seppur con 4 perse – ed alcune giocate straordinarie…
L’altra faccia della medaglia per i Blue Devils è rappresentato da quel tallone d’Achille della coperta corta. Anche con una prestazione di questo genere l’apporto della panchina è stato rappresentato dalla miseria di 7 punti (5 Marques Bolden e 2 Justin Robinson), con Alex O’Connell e Javin DeLaurier che non sono riusciti ad iscriversi a referto neppure a buoi ormai scappati. Dalla panchina invece la nota più positiva per Iona, con Roland Griffin che ha realizzato 21 punti.
Attenzione ai Pirates
Seton Hall ha condotto la partita dall’inizio alla fine, subendo qualche rientro da parte di NC State ma senza mai concedergli di passare in vantaggio. Da questo punto di vista si è vista tutta la maturità dei Pirates. In particolare Khadeen Carrington (26 punti+4 rimbalzi+3 assist+2 recuperi) e Desi Rodriguez (20 punti) hanno seminato il panico nella difesa avversaria – sempre battuta negli 1-vs-1 – facendola caricare di falli.
A NC State non è bastato un monumentale Allerik Freeman autore di 36 punti tirando 6/8 da 3. I mini parziali dei Wolfpack sono sempre coincisi con i suoi momenti migliori a livello offensivo. Bene anche Torin Dorn che ha portato il suo contributo (doppia-doppia da 18 punti+12 rimbalzi). Il principale assente è stato invece il sette piedi turco Omer Yurtseven, abulico quando chiamato in causa (2 punti tirando 1/4 dal campo e 2 rimbalzi con 5 falli in 14′)anche perché i compagni non sono riusciti ad innescarlo con i pick and roll.