Non c’è una ricetta perfetta per gli upset ma un ingrediente che piace a tanti e pare esserci molto spesso è il tiro da tre. Ecco, anche quest’anno, dopo Oral Roberts, abbiamo in uscita dalla Summit League una squadra pericolosissima e che segna da lontano con una precisione travolgente. South Dakota State tira dall’arco col 44.2%, prima in tutta la Division I, sfruttando grande circolazione di palla e spaziature perfette al servizio di una batteria foltissima di bocche da fuoco.
I Jackrabbits sono 30-4 in stagione e non perdono una partita dal 15 dicembre. Una squadra del destino, si direbbe. Ma il fato o la fortuna qui c’entrano poco: il college di Brookings è alla sesta partecipazione al Torneo NCAA in dieci stagioni. Con ben tre coach diversi a guidarla. Scott Nagy (che ora allena Wright State) aveva gettato basi solide, poi TJ Otzelberger (adesso alla guida di Iowa State) ha proseguito l’opera e ora, al terzo anno da head coach, Eric Henderson sta confermando di essere un erede più che degno, sicuramente bravo nel far capire ai giocatori che sono le persone giuste nel posto giusto. South Dakota State è stata infatti una delle squadre meno toccate dall’esplosione del transfer portal e ha solo giovato dal poter conservare interamente un gruppo che già nell’anno precedente si era comportato bene.
Un punto debole? La difesa. Quella lascia sempre a desiderare (#220 in Division I per Adj. Efficiency). Questo è davvero l’unico aspetto che ci impedisce d’immaginare una corsa profonda da parte dei Jackrabbits. Ma vincere una partita o due al Torneo è ampiamente alla loro portata. Providence è avvisata e non potrà prendere l’appuntamento sottogamba.
Giocatori chiave
- BAYLOR SCHEIERMAN – Jr. – PG – 198 cm, 93 kg
Non capita spesso di vedere delle point guard che sfiorano i due metri nelle mid-major. Men che meno di trovarne uno così tremendamente versatile e impattante in una squadra di alto livello. Il ragazzo del Nebraska fa tutto: segna parecchio (16.5 punti) con grande abilità nel puntare il ferro e ancor più nel tirare da tre (47.3% su 5 tentativi di media senza risparmiare soluzioni dal palleggio di una certa difficoltà), tira giù rimbalzi a volontà (7.8, primo in squadra), serve assist (4.6, ancora una volta primo), ruba palloni (1.4 e indovinate: sì, primo in squadra anche qui) e se glielo chiedete gentilmente forse vi prepara pure un caffè. Appassionati di Draft: segnate e seguite.
- DOUGLAS WILSON – Sr. – PF – 201 cm, 100 kg
Il leading scorer dei Jackrabbits (16.5 punti di media in appena 24.8 minuti) è uno dei pochissimi della squadra a non tirare praticamente mai da lontano. E che bisogno ci sarebbe? Wilson è un lungo atipico che crea mismatch continui agendo molto efficacemente come rollante, in post basso spalle a canestro oppure ancora prendendo d’infilata le difese col suo alto impatto nei rimbalzi offensivi. Aggiungete pure che è secondo in tutta la NCAA per falli subiti sui 40 minuti e che è una pedina preziosa e versatile in una difesa che, senza di lui, da deboluccia diventerebbe forse proprio un colabrodo. Insomma, mille e uno modi di creare problemi agli avversari.