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NBA Draft Combine: prospetti ai raggi X

Autore: Giulio Scopacasa
Data: 14 Mag, 2018

È tutto pronto per la NBA Draft Combine, evento fondamentale nel percorso che porta al draft vero e proprio. Diversi giocatori del college basketball vi partecipano, affrontando svariati esercizi. Si passa da sessioni di tiro a misurazioni del corpo, passando dal mettere in mostra abilità prettamente fisiche a interviste approfondite. In questo modo, si materializza e prende forma il primo vero e proprio contatto dei giocatori con il mondo NBA. Scout, general manager e allenatori per la prima volta entrano in contatto con la nuova classe del draft.

Al  Chicago’s Quest Multisport tra il 16 e il 20 maggio sono stati invitati 69 giocatori. Secondo le statistiche, circa il 70% dei giocatori partecipanti alla Combine riceve successivamente una chiamata dal commissioner Adam Silver sul palco del Barclay’s Center di Brooklyn. Tra i molti talenti, non tutti hanno già assunto un agente diventando di fatto professionisti. Chi tra loro non lo ha ancora fatto potrà ritirare la candidatura al draft entro il 30 maggio e tornare quindi nella Ncaa.

Chi non vuole esserci

La rinuncia più importante è quella di DeAndre Ayton, probabile prima scelta assoluta che ha preferito declinare l’invito, consapevole che, in ogni caso, otterrà una chiamata altissima. Anche Luka Doncic e Dzanan Musa, due dei giocatori più importanti europei, non ci saranno, a causa degli impegni con le rispettive squadre da questa parte dell’oceano (Doncic giocherà la Final Four di Eurolega). Le chances di migliorare il proprio draft stock non verranno sfruttate nemmeno da Robert Williams III, ex Texas A&M pronto per l’NBA dopo la stagione da sophomore.

Chi c’è e sembra pronto per la NBA

Mohamed Bamba, dopo essersi recentemente allenato in palestra con un certo Kevin Garnett, è pronto per l’Nba. Resta uno dei giocatori più assurdi fisicamente dell’intera lega che, alla Combine, potrebbe davvero avere risultati incredibili, sia nelle misurazioni del corpo, sia per quanto riguarda gli esercizi fisici. Anche Michael Porter Jr. ci sarà, nonostante la sua prima e ultima stagione Ncaa sia stata composta soltanto da due partite dopo il grave infortunio. Per lui, si tratta di un’occasione per dimostrare che fisicamente si è ripreso dal lungo stop.

Michigan State porterà Jaren Jackson Jr., uno dei giocatori più versatili di questo draft, e Miles Bridges, sophomore che ha ritardato la decisione di un anno per stare ancora alla corte di Tom Izzo.  Jackson sembra aver già suscitato l’interesse di diverse squadre Nba, ed è un’ala prototipo del giocatore del futuro, lungo mobile in grado di difendere su più posizioni e di sfruttare la propria versatilità in attacco.

Più delicato l’argomento Trae Young, break out player di quest’anno in Ncaa. La point guard di Oklahoma ha chiuso la stagione con 27,4 punti, 8,7 assist e 3,4 rimbalzi a partita, giocando con uno stile controverso che può ricordare, per certi aspetti della shot selection, quello di Stephen Curry. Young sarà probabilmente una scelta Top 10, e alla Combine dovrà dimostrare di non soffrire troppo in una Lega atleticamente competitiva come la Nba.

Gli one-and-done di Kentucky

Un’altra squadra rappresentata degnamente alla Combine è Kentucky. I Wildcats porteranno cinque giocatori. Shai Gilgeous Alexander e Kevin Knox sono i due certi di una chiamata al draft di giugno, nonostante siano stati parecchio incostanti e restino due grandi incognite per quanto riguarda la solidità. Anche PJ Washington, Hamidou Diallo e Jarred Vanderbilt parteciperanno, cercando di sfruttare al massimo le loro abilità atletiche.

La corazzata Duke al livello successivo

Tra gli invitati alla Combine ci sono diversi giocatori di Duke, in pratica l’intero quintetto base di coach K. Marvin Bagley III, probabile scelta Top-5, si presenterà alla manifestazione con medie in stagione di 21.0 punti e 11.1 rimbalzi. Anche il suo compagno di frontcourt ci sarà: Wendell Carter Jr. proverà a migliorare la sua posizione al draft, cercando di riprendersi l’attenzione dei media monopolizzata dalle dichiarazioni controverse della madre, che ha paragonato il sistema Ncaa a quello della schiavitù. Anche Grayson Allen, una delle guardie più atletiche del paese, sarà a Chicago, insieme a Trevon Duval e Gary Trent Jr., i due freshmen che hanno dimostrato grande potenziale.

Chi forse dovrebbe tornare al college

Udoka Azubuike parteciperà alla combine, ma non ha ancora assunto un agente e potrebbe decidere, nonostante le capacità fisiche, di tornare ancora un anno al college per lavorare tecnicamente e tatticamente con Bill Self. Come lui anche l’eroe per Villanova della finale contro Michigan, Donte Di Vincenzo, ha ancora la possibilità di tornare al college entro il 30 maggio e la combine potrebbe essere uno step importante per capire se ci siano realmente delle possibilità di giocarsi un posto in Nba. Altri due giocatori che possono ancora tornare al college, e forse dovrebbero visto che sembrano forti ma non ancora completi, sono Omari Spellman (Villanova), che forse deve ancora migliorare fisicamente per avere un impatto al livello superiore, e Tyus Battle (Syracuse).

Chi avrebbe voluto esserci

Forse avrebbe preferito ricevere un invito Trevon Bluiett. La guardia ex Xavier non ci sarà, nonostante l’ottima stagione avuta con la squadra di Chris Mack. Anche il trio di North Carolina, Luke Maye e Joel Berry II non sono stati invitati. Berry II è stato snobbato nonostante sia stato un top player a livello NCAA in grado anche di vincere il Most Outstanding Player del Torneo 2017, mentre Maye ha confermato quest’anno la crescita della scorsa stagione.

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