Upset, prestazioni mostruose da parte dei freshmen e tante sorprese. Il college basketball è iniziato e facciamo subito il primo punto su alcuni degli esordi dei ragazzi e delle ragazze italiane in NCAA.
Da Dame Sarr a Eleonora Villa, ecco come hanno giocato.
Dame Sarr – Il primo canestro della stagione di Duke è suo e suo è anche il canestro che chiude la partita con Texas: con due triple (e due liberi), Dame Sarr chiude con 8 punti una partita giocata in quintetto da protagonista ben più di quanto dicano le sue cifre. Nei 28’ che passa in campo, incita, applaude e parla con i compagni con un carisma e una partecipazione insolita per un freshman, per di più non americano. Peccato per la schiacciata stampata sul ferro dopo un bel recupero, ma ottimo esordio per il ragazzo di Oderzo.
Achille Lonati – Solo 5’ in campo per un esordio arrivato al termine di una settimana complicata. La guardia lombarda deve conquistare la fiducia di coach Schmidt, che usa 5 giocatori ben oltre i 30’, e anche quella dei compagni americani, che non gliela passano mai, e chiude il suo esordio con zero tiri e qualche difficoltà in difesa. Ma presto St Bonaventure tutta si accorgerà quanto può essere utile. Ecco cosa ci ha raccontato dopo la partita.
Andrew Osasuyi – Parte in quintetto ma viene anche lui penalizzato dalle rotazioni ristrette di coach Schmidt con meno di 10’ in campo per lasciare spazio a quello che è l’effettivo centro titolare di St. Bonaventure, cioè Frank Mitchell. Il lungo italiano fa comunque sentire la sua presenza con difesa e rimbalzi, con buona personalità e senza troppa emozione per l’esordio in Ncaa.
Niccolò Moretti – Florida Atlantic parte alla grande e Moretti si conferma uno dei giocatori chiave della squadra. Il suo compito è quello di portare ordine, letture, playmaking e assist e il giovane bolognese non ha tradito. Per lui 13 minuti in campo (sotto la media della scorsa stagione) con 3 punti e due assist, uno dei quali spettacolare nel secondo tempo.
Timothy Van der Knaap: 22 minuti per l’ala italiana che non trova la retina dall’arco (0/4) ma regala tanta energia, specialmente nel primo tempo. Bradley per poco la recupera ma si inchina poi a St Bonaventure trascinata da Buddy Simmons. Ecco cosa ci ha raccontato sulla partita: “Sconfitta amara, ma fa parte del percorso. Siamo una squadra nuova, stiamo crescendo come gruppo e ogni partita ci insegna qualcosa. Torneremo in campo con ancora più fame”
Emmanuel Innocenti: coach Mark Few sa che la sua Gonzaga ha bisogno di un equilibratore difensivo e quello è il ruolo dell’ex Stella Azzurra, confermato in quintetto. Una tripla per lui in 18 minuti di impiego. Sarà cruciale nelle prossime settimane dove Gonzaga affronterà sette squadre di Power Five consecutive in calendario.
Leonardo Bettiol: conquistare la fiducia di un decano come Frank Martin non è una cosa semplice, eppure Leonardo Bettiol parte in quintetto e convince in un esordio difficile e tirato contro Marshall che alla fine la spunta. 15 punti per lui, secondo scorer della squadra.
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Giovanni Emejuru: è il nostro globetrotter, quattro college in quattro stagioni e ora a East Carolina è arrivato con la netta sensazione di poter essere protagonista. 17 punti e 9 rimbalzi per uno che sposta e non poco sotto canestro a suon di spallate.
Eleonora VIlla: è l’unica a salvarsi in un inizio difficile per Washington State. Leader indiscussa dell’attacco delle Cougars, crea con palla in mano e arriva al ferro quando vuole. 21 punti, oltre il 50% dal campo e il ruolo da trascinatrice in una squadra piena di freshmen, tra cui la sedicenne kosovara Malvina Haziri.
Candy Edokpaigbe: prendete quello che Edokpaigbe ha fatto durante gli europei quest’estate e riproponetelo in America. Avrete un esordio con i fiocchi per la neo guardia di San Francisco che chiude con 26 punti e 7 rimbalzi la sua gara d’esordio. Un ottimo inizio per una stagione che sarà senz’altro interessante. E in California già l’adorano.
A career game for Candy 🍬#USFDons | #WCChoops pic.twitter.com/dEGqlIOCqD
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Laura Di Stefano: Un paio di assist dalla punta neanche fosse Nikola Jokic. La junior di Tulsa, nell’esordio vittorioso contro New Orleans, sforna una partita da all around. 7 punti, 5 rimbalzi e 4 assist in quasi trenta minuti di gioco.
Greta Ramon/Sofia Ceppellotti: North Alabama è il regno dove le italiane governano. Entrambe in quintetto nelle prime due partite: più a suo agio Ceppellotti con la mano calda dall’arco (13.5 punti di media con il 50% da tre), mentre Ramon deve ancora prendere le misure avendo le chiavi in mano della squadra. Ma al momento completa fiducia da parte del coaching staff.
Vittoria Blasigh: non è più la go-to-guy come negli anni di South Florida, ma in una Miami profondissima e dalle gerarchie ancora da stabilire la guardia friulana sta trovando il suo spazio. Tra lavoro da spot up shooter e playmaker secondaria, dalla panchina è un’aggiunta di valore per una Miami interessante.
Vicky from the corner 🎯
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— Hurricanes Women’s Basketball (@CanesWBB) November 6, 2025
Caterina Piatti: contro Chattanooga i riflettori sono andati su Liv McGill che ha sfiorato una quadrupla doppia clamorosa (38 punti, 10 assist, 8 rimbalzi e 7 rubate), ma la lunga italiana ha collezionato la seconda partenza in due gare. Meglio all’esordio contro North Florida, 14 punti e 6-6 nell’area.
Laura Toffali: esordio complicato per Morehead State contro una Kentucky inserita nel ranking, ma ottima la prova da titolare di una delle veterane della nostra spedizione azzurra. 22 minuti all’esordio con 11 punti per lei e diversi viaggi ai liberi.
Emma Arcà: stats line piena per un’altra titolare italiana. Arcà – nell’esordio di Stonehill contro Bridgewater – ha portato energia in ogni parte del campo chiudendo con 5 punti, 3 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate..
Promise Keshi: è una delle ragazze che avrà più derby in questa stagione e l’esordio contro Alabama era piuttosto complicato. Eppure Keshi, arrivata al quarto anno, è stata all’altezza delle rivali della SEC tenendo la partita in bilico fino all’ultimo minuto quando le Crimson Tide hanno preso il largo. Tanta difesa – 3 rubate – e tanta qualità da floor general e 7 assist.
Ndack Mbengue: dieci minuti di pura intensità per la lunga di UTEP. Tuttofare sotto canestro tra rimbalzi e stoppate, a cui aggiunge anche 5 punti nella vittoria contro Prairie View.


