Home 9 Non categorizzato 9 Pac12, giovani di talento per ripartire

Pac12, giovani di talento per ripartire

Autore: Stefano Russillo
Data: 24 Set, 2018

La Pac12 dopo un annus horribilis (solo 3 squadre al Torneo Ncaa, tutte eliminate al primo turno) riparte da tanti volti nuovi, soprattutto freshmen cinque stelle, pronti a riportare hype e risultati ad una conference in cerca di riscatto. Squadre come Arizona, USC, Oregon o UCLA hanno perso gran parte dei loro leader in termini statistici rispetto alla passata stagione e puntano sul giusto mix di freshmen e transfer per confermarsi ai vertici di una conference che avrà in Washington l’unico punto fermo rispetto alla scorsa annata con gli Huskies che, dopo essere stati la sorpresa dell’anno, puntano dritti al grande ballo di marzo grazie al ritorno di tutti i protagonisti di coach Hopkins.

Oregon = hype

Soltanto Duke e Kentucky hanno reclutato meglio dei Ducks con ben quattro prospetti della ESPN100 approdati alla corte di Dana Altman che, dopo essersi confermato uno dei migliori coach in circolazione, inizia ad avere uno status tale che gli permette recruit d’élite. Bol-Bol sarà l’uomo copertina di Oregon: il figlio del leggendario Manute non è solo il miglior centro della sua classe, ma anche il miglior prospetto mai approdato dalle parti di Eugene.

Lungo dalla mano morbida che ha dimostrato di poter estendere il suo range anche oltre il perimetro (48.9% da tre nel circuito Nike EYBL), porta in dote non solo attacco ma anche difesa grazie al suo IQ difensivo e il suo istinto per le stoppate. Unico neo: il fisico, con un corpo che ha bisogno di mettere su kg sia in ottica college sia, soprattutto, in prospettiva Draft con il centro che si giocherà le sue chance di essere la prossima prima scelta assoluta.

 

L’altro prospetto cinque stelle arrivato ai Ducks è Louis King, SF #11 della ESPN100, che andrà ad occupare il posto di Troy Brown Jr. Rispetto al neogiocatore dei Wizards, King dovrebbe rappresentare un upgrade sia per qualità fisiche e atletiche maggiori sia, soprattutto, per la capacità di essere un pericolo da ogni zona del campo con un tiro affidabile e la capacità di arrivare dritto al ferro.

 

Completano la classe i due freshmen quattro stelle: Will Richardson e Miles Norris. Il primo è una guardia che aiuterà il junior, e leader dei Ducks, Payton Pritchard a giocare maggiormente off the ball, il secondo è, invece, una PF pronta a dare il suo contributo nel frontcourt. A proposito di lunghi: in estate Francis Okoro, centro della classe 2019, ha deciso di riclassificarsi per giocare sin da questa stagione con i Ducks attratto dalla prospettiva di poter condividere il parquet con Bol-Bol. Finite qui le novità? Niente affatto! Da Texas A&M Corpus Christi è arrivato il transfer Ehab Amin, play egiziano che, dopo aver saltato la scorsa stagione per infortunio, è pronto a togliere pressione in sede di gestione palla a Pritchard e a portare intensità e difesa sul perimetro (due anni fa leader in Ncaa per palle rubate a 3.4 di media a partita).

USC: occhi puntati su Porter Jr (e non solo)

Isaiah Thomas ti presenta su Twitter come il prossimo miglior giocatore della stagione di college basket e Kevin Garnett si scomoda per commentare una tua schiacciata ai tempi dell’High School; aggiungeteci che scegli di giocare per USC, college di una città “tranquilla” come Los Angeles, e capirete perché gli occhi dell’intera California (e non solo) saranno puntati su Kevin Porter Jr.

Dopo uno spettacolare Nike Hoop Summit, il prodotto di Seattle è passato da essere classificato da prospetto 4 stelle a 5 non solo grazie alle sue prestazioni, ma alla capacità di essere uno scorer pazzesco. Fisico, veloce e atletico sembra tagliato apposta per il sistema dinamico run&shoot di coach Andy Enfield. A suo agio anche quando si tratta di creare gioco palla in mano, può tranquillamente giocare anche da 3 in quintetti small-ball: preparatevi a vedere una delle guardie più elettrizzanti della stagione.

 

Insieme a lui sono approdati ai Trojans due prospetti 4 stelle come Elijah Weaver e J’Raan Brooks. Il primo doveva essere la PG titolare, in grado di colmare la partenza di Jordan McLaughlin ma un infortunio al ginocchio lo terrà lontano dai parquet in questo inizio di stagione. Brooks, invece, è una PF che porta protezione del ferro e rimbalzi in difesa e solidità in attacco grazie a un affidabile mid-jumper in un settore, quello dei lunghi, orfano di Chimezie Metu.

Arizona e le conseguenze dello scandalo FBI

Dalle parti di Tucson lo scandalo FBI relativo al reclutamento dei giovani liceali ha avuto i suoi effetti e, per la prima volta dopo tanti anni, Arizona si è ritrovata fuori dalla top10 dei migliori programmi in sede di recruit (22esima per l’esattezza). Non una grande notizia per una squadra che dovrà fare a meno dell’87% dei punti segnati nella passata stagione dopo le partenze dei vari Ayton, Trier, Alkins. Dopo aver perso Jahvon Quinerly e Shareef O’Neal, che hanno deciso cancellare le loro lettere d’intenti dopo lo scandalo FBI, i Wildcats hanno rischiato di perdere anche Brandon Williams, PG quattro stelle che aveva deciso, in un primo momento, di abbandonare ‘Zona per poi ritornare sui suoi passi. Williams è una guardia che punta tutto sul suo atletismo e su un primo passo fulminante che ne fanno un giocatore unstoppable in transizione e nei pressi del ferro. Braccia lunghe e fisico lo rendono anche un ottimo difensore.

Brandon Williams (Arizona)

A completare il backcourt sono arrivati il transfer da Samford Justin Coleman, play che avrà il compito di gestire il gioco dei Wildcats, e il freshman quattro stelle Devonaire Doutrive, sesto uomo ideale in uscita dalla panchina. Chase Jeter sarà, invece, l’uomo di riferimento in frontline: il transfer da Duke arrivato nel 2016 alla corte di coach K come prospetto 5 stelle, numero 11 della classe del 2015 e McDonald’s All-American tra infortuni e problemi di ambientamento ha deluso in maglia Blue Devils ed è in cerca di riscatto, pronto a mettere in mostra tutto il suo talento con il suo stile di gioco old-school. Se cercate, invece, un lungo moderno Omar Thielemans è il giocatore che fa per voi: il belga è uno stretch-four che porta versatilità e imprevedibilità alla batteria dei lunghi di coach Sean Miller.

L’intrigante UCLA

Perdere due leader come Aaron Holiday e Thomas Welsh non ha di certo indebolito UCLA che potrà contare sul ritorno di Kris Wilkes e Jaylen Hands, sul debutto di Cody Riley e Jalen Hill (dopo l’anno di sospensione conseguenza della “ragazzata” cinese in compagnia di LiAngelo Ball) e, soprattutto, su un’ottima classe di freshmen che fanno dei Bruins il quinto miglior programma della nazione per recruit e la squadra più intrigante della Pac12.

Moses Brown, centro #15 della ESPN100, è il prospetto di maggior rilievo: lungo proveniente dal Queens, New York, è in grado di avere da subito un impatto in difesa grazie alle sue doti da rim protector e a una disarmante facilità per catturare rimbalzi. In attacco è ancora un diamante grezzo, se si escludono alcuni movimenti in post, con un gioco fronte a canestro e un tiro dalla media da costruire e kg da aggiungere ad un telaio ancora troppo leggero.

 

Shareef O’Neal doveva essere il suo compagno di reparto, ma il figlio di Shaq dovrà operarsi al cuore e la sua prima stagione ai Bruins è finita ancora prima di iniziare. Per quest’anno sarà solo ‘a normal student’, speriamo di rivederlo in campo l’anno prossimo.

Honorable mentions

Chiudiamo con alcuni nuovi volti della conference che vi conviene tenere sott’occhio partendo dallo Utah dove giocherà Charles Jones Jr.: il JUCO Player of the Year è una guardia dalle grandi doti offensive e un eccellente tiratore capace di mettere con facilità venti punti a referto. Sempre in maglia Utes, segnatevi i nomi di Both Gach e Timmy Allen, due freshmen atletici e pronti a dare il loro contributo sin dall’inizio nel reparto ali. Arizona State, invece, non punta solo sulla crescita di Remy Martin e Romello White ma sui due prospetti quattro stelle, la PF Taeshon Cherry e la guardia finlandese Elias Valtonen. Chiudiamo con Stanford che a un roster già giovane e promettente aggiunge altri due prospetti quattro stelle: la shooting guard da New York Cormac Ryan e l’ala Jaiden Delaire.

Articoli correlati

Finale Ncaa, la parola ai protagonisti

Dopo una finale così emozionante decisa da un tiro allo scadere è normale che le reazioni dei protagonisti che l’hanno Leggi tutto

Italia-Arcidiacono, c’è ancora da aspettare
Ryan Arcidiacono (Villanova)

Un ragazzo “con il dna del leader”, da prendere “a prescindere dal passaporto” perchè può diventare “un giocatore da medio-alta Leggi tutto

Villanova, una questione di tradizione
Novanation

“This is Villanova basketball”: a sentire un’intervista di coach Jay Wright o di qualsiasi giocatore del roster dei Wildcats, ritroverete Leggi tutto

Niente Arizona, Ferguson va all’estero

Terrance Ferguson saluta Arizona e decide di "parcheggiarsi" per un anno in una squadra di professionisti in Australia. "Terrance mi Leggi tutto

Nozze tra Under Armour e UCLA
Under Armour UCLA

La lotta delle sponsorizzazioni sportive legate al basket americano continua senza esclusione di colpi. Mentre gli analisti (non quelli sportivi, Leggi tutto