La squadra
“Siamo da 4 anni l’epitome della bolla, bello esserne usciti fuori”: probabilmente nemmeno coach Randy Bennett pensava di arrivare al Torneo battendo Gonzaga nella finale della WCC e invece improvvisamente quella che doveva essere una stagione di ricostruzione è diventata trionfale. I Gaels hanno infatti interrotto il dominio degli Zags con una partita perfetta, sfruttando nel modo migliore le loro caratteristiche: ritmo bassissimo (350/i nella nazione per durata dei possessi, oltre 20 secondi per azione), difesa, poche cose ma fatte bene e soprattutto con ordine in attacco. Questo è sempre stato il gioco del college lasalliano di Moraga da quando Bennett lo allena, reclutando giocatori dall’Australia. Da Tanner Krebs a Jordan Hunter, è sempre aussie il nucleo della squadra, che vive in attacco della pericolosità del piccolo Jordan Ford, aiutato soprattutto dal mezzo lungo Malik Fitts. Ma i Gaels vivono e vincono soprattutto con il carattere: dopo la sconfitta contro la modestissima Pepperdine, nessuno pensava potessero arrivare fino al Torneo. Nessuno, tranne loro.
Il giocatore chiave
Partiti Emmett Naar e Jock Landale, cioè l’asse play-pivot sulla quale si è basato per anni il gioco dei Gaels, la squadra si è ritrovata senza punti di riferimento. Buon per Bennett che Jordan Ford sia decisamente salito di livello nella sua stagione da junior, diventando il primo marcatore della WCC con 21.3 a partita con il 42.3% da 3.
I prospetti
Nessuno per l’Nba e nessuno per l’Europa. Il talento di Ford è racchiuso in un corpo davvero troppo leggero e un futuro post college potranno averlo solo i giocatori australiani in patria.
Pronostico
Sono tosti, ma superare un turno sarebbe già un grosso successo per una squadra con più difetti che pregi.