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Toumani Camara, belga da corsa di Georgia

Toumani Camara Georgia Bulldogs
Autore: Riccardo De Angelis
Data: 29 Dic, 2020

Georgia ha vinto sette partite su sette e nessuno ne parla. Complotto? No. UGA si è accomodata su un calendario pre-SEC morbido come un cuscino e, pur presentando qualche sembianza di squadra da upset alert, non ha mostrato nulla che la faccia immaginare nelle zone nobili della conference – benché la qualità di quest’ultima sia piuttosto al ribasso, ora. Nulla che faccia strabuzzare gli occhi. O quasi, perché ci sono due tipi che stanno una spanna sopra i compagni e sono entrambi dei sophomore, Sahvir Wheeler e Toumani Camara. Un duo promettente che può portare un pizzico di ottimismo per il futuro dei Bulldogs, a patto che restino ad Athens per tutto il quadriennio. Cosa che, per il secondo, non è scontata.

Toumani Camara Georgia sophomore

Toumani Camara

Poco più di un anno fa, Rivals indicava Camara come possibile one-and-done a sorpresa. Quel 4-star arrivato da Bruxelles via Florida aveva un suo fascino, fra schiacciate clamorose e un quarantello segnato in un duello a distanza con Zaire Wade. Sì, ma poi com’è andata? Con 6.6 punti e 4.3 rimbalzi di media in una squadra penultima nella SEC. Insomma, palo.

Capita a tutti ed è capitato anche a noi. Avremmo potuto inserirlo nella Preseason Top 30 europea e invece abbiamo optato per altri sophomore, tra cui uno che non trova spazio (Tristan Enaruna) e un altro che stenta a decollare (Yvan Ouedraogo). Il belga, nel frattempo, è salito prepotentemente di colpi, ha un impatto importante in entrambe le metà campo e guida i suoi per punti (14.8), rimbalzi (8.3) e stoppate (1.2). Ops.

Perfetto per una macchina da corsa

Alto 203 cm con quasi 100 kg di peso da portare a spasso, Toumani Camara a Georgia gioca da 5, ma nel suo caso bisognerebbe usare proprio tante virgolette intorno alla parola “centro”. Il ventenne è sostanzialmente un giocatore senza posizione, moderno in molti aspetti e con un alto tasso d’atletismo da mettere a disposizione della squadra.

In questo inizio di stagione, ha fatto una capatina su SportsCenter grazie a una windmill in contropiede (clip 1). Ed è proprio in campo aperto che dà il meglio di sé, risultando spesso devastante fra cambi di mano (2) e conclusioni acrobatiche (3, 5), con accelerazioni che gli permettono di mangiarsi il parquet in un amen (4).

 

Camara e Wheeler sono due pedine perfette per una squadra che tiene sempre il piede a tavoletta sull’acceleratore (#19 per Adjusted Tempo su KenPom e #13 per percentuale di tiri presi in transizione su Hoop-Math). Il secondo è una point guard incredibilmente scattante, ma anche capace di decelerare tenendo vivo il palleggio e di effettuare passaggi con angoli complessi: qualità con le quali il belga va a nozze quando lo segue a rimorchio. Non è un caso che i contropiedi condotti dai due siano sempre i migliori fra quelli effettuati da Georgia.

 

Punti di forza e limiti contro la difesa schierata

Nel contesto di UGA, la pericolosità off-the-ball di Camara è di certo meno accentuata contro la difesa schierata rispetto alle ripartenze in transizione, ma anche qui si possono trovare esempi interessanti. Fra i tanti volti nuovi di quest’anno, il grad transfer Justin Kier è quello che sta facendo meglio: il suo apporto da all-around e la sua pericolosità come tiratore possono creare occasioni ghiotte per tutti. Qui, per due volte, vediamo ben tre paia di occhi su di lui e Camara, servito, ha gioco facile nel colpire prendendo la linea di fondo.

 

Palla in mano, ha le sue carte da giocare quando attacca fronte a canestro, più che altro partendo dalla linea dei tre punti. Ha movenze più che discrete per qualcuno della sua taglia e può attaccare da ambo ai lati, benché qui ci sia da fare un inciso: anche se la mano di tiro è quella mancina, nel concludere al ferro appare più a proprio agio con la destra, cosa che può creare complicazioni inutili quando va a sinistra. Per sua fortuna, il tocco morbido e le ottime capacità di coordinazione spesso bastano per dargli ragione (almeno per ora).

 

I problemi principali del suo uno-contro-uno stanno però altrove. Il fatto di non avere un jumper affidabile contribuisce a limitare le sue opzioni. È quindi portato naturalmente ad attaccare quasi sempre in una modalità sola, cioè provando ad andare fino in fondo, cosa che non è sempre possibile (clip 1, 2). Inoltre, in post basso, difetta di pazienza e tecnica. La cosa è emersa con forza nella gara con Northeastern (3, 4, 5), in parte per meriti dei diretti avversari e in parte perché ha una maniglia un po’ troppo ballerina.

 

Il tiro in sospensione è proprio la nota dolente del repertorio: solo 3/16 da tre quest’anno e 17.8% in carriera al momento (ai liberi va un po’ meglio: 14/21 nelle 6 gare che ha disputato). Si può sperare in qualcosa di diverso in futuro? Sì, perché la sua tecnica in realtà non sembra così malvagia e lui non appare demoralizzato dalle cattive percentuali, né corre rischi inutili (prende solo e unicamente dei catch-and-shoot con un minimo di spazio).

 

Il Belgio è famoso per i cioccolatini e lui, tutto sommato, ne serve abbastanza per uno del suo ruolo (1.8 assist di media). Il suo 13.3 di Assist Rate è un miglioramento rispetto a quel 4.8 completamente trascurabile dell’anno da freshman, ma la strada da fare è ancora lunga (e le perse sono sempre parecchie: 21.1 di Turnover Rate).

Camara è in gamba quando si tratta di servire i compagni o di giocare di sponda con loro in contropiede, anche con passaggi a una mano. Contro la difesa schierata, si sono visti un paio di buoni spunti nell’imbeccare dei tagli backdoor. Non sono le intuizioni giuste a mancargli troppo, quanto proprio l’esecuzione. Qui sotto, a mò di esempio, c’è un poker di passaggi dalla mira sballata (tra l’altro, bravo Kier a metterci una pezza nelle prime due azioni).

 

Grande presenza sotto i tabelloni

In una squadra in cui le mani educate latitano, le seconde opportunità servono come l’aria. Georgia è addirittura la #11 in Division I per Off Reb% e buona parte del merito è proprio di Toumani Camara, anche se lui ci tiene a sottolineare come la sua produzione sia anche il frutto di uno sforzo collettivo: “If everybody is going to rebound, it’s going to be easier to only have one man to beat. It’s a thing that’s a team job. I believe it is just energy and just trying to go get it, like who wants it more”.

Ecco, se parliamo di voglia, quella proprio non gli manca. È sempre stato un giocatore che butta tanta energia in campo: gli serve solo incanalarla nel modo giusto, cosa che in effetti sta facendo dopo i balbettii accusati nella prima gara di quest’anno. Il suo impatto sotto i tabelloni è ottimo e risalta particolarmente sotto quelli avversari (certamente buono il suo 11.8 di OR%). Attività costante, fiuto, buone leve e capacità di elevazione ne fanno una vera spina nel fianco (l’87.5% dei suoi tap-in va a segno, stando a Hoop-Math).

 

Mastino difensivo, con margini di miglioramento

Le statistiche on/off di Hoop-Explorer dicono molto sull’importanza di Toumani Camara nell’economia di gioco dei Bulldogs. Quando è in panchina, l’Adjusted Efficiency della squadra cala di 8 punti in attacco e addirittura di 21.7 in difesa (badate bene: ci siamo premurati di cliccare sul filtro del garbage time).

Toumani Camara on off stats

Le statistiche on/off di Toumani Camara fornite da Hoop-Explorer

“When you play the game the right way, with the right intent, and you’re not worried about your offense and you’re not worried about your shooting, you’re not worried about where you’re getting the ball, if you’re getting the ball, you play well”. Coach Tom Crean è il primo a sapere come l’ascesa offensiva del belga sia legata a doppio filo con la sua applicazione in difesa. A volte in maniera direttissima.

La sua mobilità gli permette di essere un difensore versatile, capace di dare fastidio nelle zone esterne e d’innescare le transizioni che tanto piacciono a UGA. Qui ne abbiamo quattro esempi. L’ottima difesa sul pallone di Kier si alterna alla sua, facendo scorrere i secondi e inducendo gli avversari a commettere una persa (1). Ci sono poi la giusta voglia di buttarsi su palloni vaganti (2) e la capacità di sfruttare le mani rapide per rubare palla e partire dritto in contropiede (3, 4).

 

Atletismo e verticalità sono di casa, quindi sì, le stoppate non sono rare. Ha ancora qualcosa da aggiustare in termini di timing e ogni tanto rischia di abboccare alle finte, però quando va su nel modo giusto è uno spettacolo.

 

Lontano dalla palla, ha tendenza a cercare molto lo sfondamento. Non sempre gli va bene, anzi, però sembra che stia pian piano progredendo in quanto a letture e tempi di reazione.

 

Se parliamo di difesa sull’uomo, nella partita con Cincinnati ha fatto un’ottima figura contro un 4 mobile, esperto e tecnico come Rapolas Ivanauskas. Ma la sua migliore prestazione difensiva è probabilmente quella contro Montana, specie per il lavoro eccellente lontano dalla palla compiuto nel primo tempo, fatto di fisicità, posizionamento e attività costante per bloccare rifornimenti in area e anche ostacolare linee di passaggio più a ridosso dell’arco.

 

Anche se non ha avuto quella esplosione immediata che era stata ipotizzata da qualcuno, Toumani Camara è un giocatore d’indubbio interesse, in divenire e assolutamente da seguire, sia per quello che può fare ora nella SEC, sia per il futuro. È da considerare in corsa per un posto nella NBA. Un diamante forse ancora un po’ troppo grezzo per essere consegnato al mondo professionistico, anche se davvero non si può mai sapere. Per ora, ci sentiamo di dirla con Giorgio Gaber: oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.

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