Home 9 Primo turno 2017 9 West – Zags e Arizona senza problemi

West – Zags e Arizona senza problemi

Autore: Stefano Russillo
Data: 17 Mar, 2017

L’upset

Lo chiamiamo così ma la vittoria di Xavier su Maryland ha sorpreso fino a un certo punto. Il motivo? I Terrapins hanno chiuso la stagione regolare in calando, a differenza degli avversari, aggiungeteci un Melo Trimble in serata horribilis (5/15 dal campo con 1/9 da tre) e un Trevon Bluiett dominante nel secondo tempo e l’upset è servito. Il leader dei Musketeers, dopo aver chiuso il primo tempo con soli 3 punti a referto e 1/8 dal campo, si è preso il palcoscenico nel secondo segnando 18 punti con 4 triple che hanno spezzato il ritmo della partita.

 

Le big sul velluto

Chi ha trovato la giusta combinazione tra gioventù e esperienza è Arizona che si è sbarazzata agevolmente di North Dakota dopo un primo tempo tempo chiuso sul +16, tirando con il 61% dal campo. Tutto il quintetto dei Wildcats è andato in doppia cifra con i soliti Markkanen (20punti) e Trier (18punti) a costituire un vero e proprio rebus per la difesa dei Fighting Hawks con la loro dimensione di gioco dentro-fuori. Mvp della partita è stato il freshman Rawle Alkins che ha chiuso con 20 punti, senza errori al tiro (8/8).

Gonzaga ha, invece, dovuto faticare un tempo per sbarazzarsi di South Dakota State. I Bulldogs sono partiti lentamente e hanno risentito della serata difficile del duo titolare in backcourt Williams-Goss&Perkins (7/24 combinato al tiro). Gran merito a Johnathan Williams che ha chiuso con 6 punti e 14 rimbalzi ma soprattutto ha fatto un lavoro straordinario in difesa su Mike Daum, il prospetto Nba dei Jackrabbits che ha chiuso si con 17 punti ma sparicchiando dal campo (7/16).

La peggior giocata del torneo

Non ci sono dubbi il fallo di Matthew Fisher-Davis a 14 secondi dalla fine di Northwestern-Vanderbilt è di diritto la giocata più stupida di questa March Madness. Dopo che il compagno di squadra Riley LaChance ha dato il +1 ai Commodores, Fisher Davis ha commesso fallo intenzionale su Bryant McIntosh regalando due tiri dalla lunetta ai Wildcats che hanno così vinto la loro prima partita al torneo, alla loro prima partecipazione di sempre (dall’alto del loro 1-0 sono i migliori all-time… per ora). Il junior era stato fin lì il protagonista della partita mettendo a referto 14 dei suoi 22 punti finali nel secondo tempo, guidando la rimonta di Vanderbilt dopo essere stati sotto di 15.

 

Derby ad alta quota

Il derby tra Florida State e Florida Gulf Coast è stato all’insegna dell’atletismo: da un lato la fisicità dei Seminoles dall’altro semplicemente “Dunk City”. Le schiacciate, infatti, non sono mancate da una parte…

 

E dall’altra

 

La differenza l’hanno fatta, però, due talenti come Dwayne Bacon e Jonathan Isaac. Il primo con 25 punti e 9 rimbalzi ha dimostrato perché sia il leader di FSU, il secondo invece ha messo in vetrina tutto il suo talento da lottery pick al prossimo Draft Nba con una prova totale da 17 punti, 10 rimbalzi e 5 assist. FSU è riuscita ad annullare l’effetto “Dunk City”, costringendo gli Eagles ad agire lontano dal ferro con evidenti ripercussioni sulle loro percentuali dal campo (41%), rendendoli innocui da oltre l’arco (29%).

La doppia faccia della press defense

Nel West erano di scena due squadre che fanno della press a tutto campo una ragione di vita: West Virginia e VCU. Ai primi è bastata applicarla con convinzione a inizio partita e inizio ripresa per indirizzare la partita nei giusti binari, vincendo senza troppo impegno contro Bucknell. Ai Rams invece non è bastata una difesa asfissiante e l’imporre la propria fisicità per l’upset ai danni di Saint Mary’s. I Gaels si sono fatti trovare pronti, modificando il loro stile di gioco di solito lento e paziente in favore della ricerca della transizione e la velocità di esecuzione.

Notre Dame sul filo del rasoio

Princeton è stata in vantaggio soltanto 17 secondi nell’arco dei 40 minuti contro Notre Dame eppure ha rischiato di aprire la March Madness con un clamoroso upset se solo questa tripla di Devin Cannady  fosse entrata dentro.

 

I Fighting Irish sul +11, hanno smesso di segnare per ben 6 lunghi minuti nei quali l’unica soluzione in attacco era dare palla dentro a Bonzie Colson (18punti). Princeton è, però, squadra che vive e muore con il tiro da tre (su 57 tiri dal campo 31 erano triple realizzate con il 25.8%) e si sa che “chi di tripla colpisce, di tripla perisce”.

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