Il Kentucky viene spesso definito dai suoi abitanti con tre parole: horses, bourbon and basketball.
Horses deriva da una delle più famose corse equestri, il Kentucky Derby, il bourbon è una tipologia di whiskey che prende il nome dall’omonima contea del Kentucky e basketball perchè in questo meraviglioso e poliedrico stato risiedono due delle più iconiche e famose squadre di college basketball: i Louisville Cardinals e i Kentucky Wildcats.
Ma come il famoso terzo litigante, tra queste due vere e proprie istituzioni del panorama Ncaa sta cercando di farsi largo una piccola università che ha sede a Bowling Green. Il suo nome è Western Kentucky e, grazie al suo nuovo coach Rick Stansbury, sta cercando di ritagliarsi un posto, più o meno importante ce lo dirà la storia, nella Ncaa che conta.
Le cose, in realtà, a marzo non si erano messe benissimo: subito dopo la fine della stagione, Fredrick Edmond, junior tra i migliori tiratori della squadra, è stato sospeso insieme ai freshmen Marlon Hunter e Chris McNeal dal Comitato Disciplinare scolastico per aver violato lo Student Code, il codice di condotta e di etica vigente all’università di Bowling Green. La violazione, in seguito ad accordi presi tra l’ateneo e ragazzi, è stata segretata e non è stata resa pubblica. Il giorno dopo la sospensione dei tre ragazzi, Ray Harper, primo coach di WKU ad aver portato la squadra a tre stagioni consecutive sopra le 20 vittorie, si è dimesso pochi mesi prima che scadesse il suo contratto di 4 anni. Senza una chiara spiegazione, ma solo con la classica nota di ringraziamenti e saluti.
Serviva quindi un coach esperto che riportasse calma e pace nel campus. Questa missione è stata affidata a coach Stansbury, 56 anni di cui 14 trascorsi alla guida di Mississippi State, che ha sbalordito addetti ai lavori e appassionati dopo che è riuscito a reclutare giocatori che solitamente prendono in considerazione solo università dal sangue blu. Per esempio, Malik Newman, prima di dichiarare il suo trasferimento a Kansas, aveva tenuto in grande considerazione gli Hilltoppers, mentre Mitchell Robinson, top 10 recruit della classe 2017, ha firmato la lettera di intenti proprio per Western Kentucky. Robinson aveva inizialmente scelto Texas A&M, università dove Stansbury ha lavorato nelle ultime due stagioni come assistente, salvo poi cambiare idea in seguito dell’approdo del coach in Kentucky assieme al suo padrino, Shammond Williams da Tulane, come assistant coach.
La sostanza è che coach Stansbury sta cambiando, e non poco, le gerarchie nel recruiting arrivando a prendere giocatori come Josh Anderson, recruit quattro stelle in arrivo nel 2017, che non si sarebbero mai sognati di giocare in Conference USA. Solitamente, le cosiddette mid major basano la loro forza sullo sviluppo dei giocatori e sui transfer provenienti da università delle power 5 perchè in sede di reclutamento non hanno né la forza né il blasone per attrarre i giocatori migliori. Coach Stansbury invece ha fatto di Western Kentucky un’università dove si può giocare ad alto livello e ha rivoltato la faccia della squadra inserendo quattro transfer pronti per questa stagione, due transfer che invece potranno giocare dal 2017 e quattro freshmen. Sfruttando le dieci partenze del vecchio roster, Stansbury potrà già sviluppare la sua filosofia di gioco all’interno della squadra.
Tornerà il miglior giocatore della passata stagione, l’ala grande Justin Johnson, buonissimo scorer nei pressi del canestro, pressoché orribile se viene tirato fuori dalla sua comfort zone offensiva, mentre per il resto quasi tutti volti nuovi. I minuti del backcourt saranno presi dai tre transfer Cleveland “Pancake” Thomas da Hartford, Que Johnson da Washington State e Junior Lomomba da Providence. I tre sono abbastanza complementari e si dovrebbero integrare piuttosto bene. Lomomba sarà il più temibile dei difensori, Johnson sparerà triple dall’arco mentre Pancake Thomas sarà il riferimento offensivo portando in dote i suoi 19 punti di media nella scorsa stagione, cercando di continuare a sviluppare anche una parte più altruistica nel suo gioco. Il reparto lunghi sarà composto oltre che da Justin Johnson, dal gigante inglese Ben Lawson, oltre i due metri e dieci, e dal transfer da Tennessee Willie Carmichael per un frontcourt che sembra essere ben assortito, anche se manca la presenza di un lungo che possa aprire il campo.
La squadra sembra però un po’ corta e la chimica di squadra è tutta da costruire, per questo Western Kentucky non parte come favorita nella Conference USA. Ha però tutte le carte in regola per stupire e cercare di approdare al torneo. Coach Stansbury dovrà di certo dimostrare anche un’abilità in panchina e non solo nel recruiting, dato che nelle esperienze passate non è riuscito a far emergere tutto il talento presente nei roster delle sue squadre. Il rischio è che si possa avere a che fare con un altro Dave Rice, ex coach di UNLV ottimo reclutatore capace di prendere giocatori come Bennet, Zimmerman o McCaw, ma pessimo allenatore.
Ma lasciando da parte questi dubbi, il futuro sembra più che roseo in quel di Bowling Green dato che nella stagione 2017/18 arriveranno, per il momento e salvo sorprese, quattro giocatori fuori categoria come Robinson, Anderson, Lamonte Beardon da Buffalo e Moustapha Diagne, ex recruit di Syracuse trasferitosi da uno Junior College. Se tutto procede secondo i piani di coach Stansbury, Louisville e Kentucky avranno una sorella con cui contendersi la supremazia dello stato. E la nazione intera una nuova temibile Cinderella.