La stagione
Storie da college basketball. Iona non doveva andare al torneo, anzi, dopo un buon inizio (6-1 poi 9-3) la stagione della Metro Atlantic Athletic Conference (MAAC) si era complicata con 4 sconfitte nelle ultime 6 partite. Quindi sono entrati col seed n. 4 al torneo di conference. I Gaels hanno però assistito al suicidio delle dirette avversarie ai quarti, dove sono state eliminate le teste di serie 1 (Rider), 2 (Canisius) e 3 (Niagara). Iona si è così limitata a battere St Peter’s in semifinale e Fairfield in finale. Insomma, non appassionatevi troppo a Iona, visto che è la versione più debole approdata al Torneo negli ultimi 20 anni e a meno di accoppiamenti pazzeschi, difficilmente farà faville e anzi potrebbe uscire già nel first four. La squadra gioca un basket molto veloce (in palestra si allenano con il cronometro a 10 secondi) e cerca le soluzioni in transizione o nei primi secondi dell’azione con la palla spesso nelle mani di Rickey McGill e Zach Lewis.
Il giocatore chiave
Non parte in quintetto, ma Roland Griffin è il giocatore che spesso cambia le partite di Iona partendo dalla panchina. Il junior, alto 2 metri e con un gran fisico, porta in dote energia, fisicità e la capacità di essere pericoloso vicino a canestro oltre che una presenza in area in difesa. Quando è in campo lui, l’attacco dei Gaels diventa davvero temibile.
Prospetti
Il senior Zach Lewis può essere una guardia interessante per chi ama tenere i ritmi di gioco alti. La PG è abituata a cercare soluzioni, anche individuali, nei primi secondi dell’azione anche se l’efficienza dalla lunga distanza non è da primi della classe (33.6%). TK Edogi è un centro africano specializzato nella parte difensiva del gioco, ma con mani che non sembrano proiettarlo (ad oggi) nell’elite del basket europeo.