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Da Cooper Flagg alle squadre da battere: sei domande per il 2025

Autore: Paolo Mutarelli
Data: 31 Dic, 2024

È arrivato il momento più atteso dell’anno, quello che tutti aspettano con ansia, quello delle pagelle della prima fase di stagione.

1) Partiamo dai volti nuovi più attesi, a partire da Cooper Flagg. Chi ha fatto bene e chi male?

Manuel Follis: Viste le attese che c’erano (che secondo me fanno malissimo ai giocatori) Cooper Flagg si è comportato molto bene. Nessun vero picco, nessuna prestazione strabiliante, ma un gioco sempre pulito, senza tirarsi indietro quando gli è stato chiesto, e in generale con una costanza che ha finito per essere un pregio, quindi nettamente promosso. Per ora mi ha un po’ deluso VJ Edgecombe di Baylor, mentre metto nel limbo Ace Bailey di Rutgers, messo in ombra da quel fenomeno di Dylan Harper.

Raffaele Fante: Leader di tutte le voci statistiche di Duke, Cooper Flagg si è confermato giocatore totale con ancora qualche giustificabile difetto, ma la cosa che mi è piaciuta di più è che adegua il livello del suo gioco agli avversari: più sono forti, meglio gioca. Dylan Harper potrebbe già ora avere una maglia Nba addosso, mentre attendo con ansia l’esplosione di VJ Edgecombe e di Egor Demin, con il secondo al momento meglio del primo. Da ricordare finora di Isaiah Evans c’è giusto il primo tempo contro Auburn chiuso con 18 punti, di Jalil Bethea manco 5 minuti.

Riccardo De Angelis: Cooper Flagg probabilmente non riceve credito sufficiente per quel che sta facendo a fronte della pressione che lo circonda. Solo Dylan Harper mi ha impressionato di più fra i freshmen. Non c’è nessun vero bocciato per me, aspetto solo che Egor Demin si rimetta in salute e faccia partite di un certo tipo contro i top team, che è l’unica cosa in cui ha toppato finora. Jakucionis ora ruba la scena, ma per me è ancora lui l’Europeo numero 1 al college come potenziale.

Paolo Mutarelli: Dylan Harper, al momento, è un uomo che gioca in un contesto di ragazzi e si vede tutta la differenza a livello di fisicità e maturità nelle scelte. Ma mentre lui sembra un prodotto più rifinito, Cooper Flagg, ma anche Ace Bailey, conservano una potenzialità forse più alta. Il primo ha già un impatto ben definito, il secondo ci deve ancora lavorare.

2) Restiamo sui freshmen. Quella entrante è una classe che abbiamo definito più volte molto talentuosa. Al di là dei nomi più noti, chi è che vi ha colpito di più?

MF: Senza dubbio Derik Queen per il potenziale, anche se resta un giocatore strano, a partire dalle movenze in campo e Jeremiah Fears che è una delle più belle storie di questo inizio stagione, re incontrastato di Oklahoma. Lascio citare Jakucionis di Illinois ad altri (ma ho un debole anche per lui).

RF: Auburn è alla #2 grazie anche al fondamentale apporto (e al 44% da 3) di Tahaad Pettiford e ogni volta che si alza dalla panchina penso che la partita possa cambiare. Stesso pensiero quando vedo entrare in campo Labaron Philon di Alabama, mentre nessuno avrebbe predetto che Kasparas Jakucionis diventasse il leader di Illinois in un amen, scalando i mock addirittura fino alla lottery.

RDA: La scalata di Kasparas Jakucionis è davvero impressionante: nelle primissime uscite pensava più che altro a far girare la squadra e chi non lo conosceva pensava fosse timido. Col cavolo! Sì, commette ancora qualche errore di troppo, ma il rapporto fra creazione dal palleggio e difficoltà delle soluzioni che azzecca è raro. Difficile vedere gente che arriva dritta dall’Europa e ha un impatto immediato del genere.

PM: Pesco dal mazzo uno di cui abbiamo parlato poco. Ed Cooley a Georgetown si sta godendo (non si sa per ancora per quanto) Thomas Sorber, un corpaccione di 210 cm dalle mani dolcissime in post, molto verticale e veloci con i piedi. Inaspettatamente pronto ed efficace, da testare contro la concorrenza della Big East.

3) Prendiamo ora in considerazione tutti i giocatori, non solo quelli del primo anno. Chi è il vostro candidato per il premio di miglior giocatore? 

MF: Le statistiche e i risultati indicano in maniera chiara Johni Broome di Auburn, ma se dovessi valutare quello visto in campo credo lo meriterebbe di più Eric Dixon di Villanova, che sta disputando una stagione irreale, oscurata dai risultati non soddisfacenti della squadra.

RF: Al momento non può esserci dibattito: il miglior giocatore della D1 è Johni Broome, per statistiche individuali e risultati di squadra. Classico lungo poco atletico da college che chissà mai quale futuro da pro potrà avere, ha raggiunto quest’anno un’efficienza e una continuità che nessun altro ha, piazzando fissi 20+10 ogni volta che si allaccia le scarpe.

RDA: Johni Broome potrebbe aver già messo un’ipoteca sul premio di POY perché non c’è giocatore altrettanto impattante fra quelli delle squadre che rappresentano la crème de la crème di quest’annata. Giusto Kam Jones può fare concorrenza se Marquette si confermasse squadra da battere nella Big East, il che però è difficile.

PM: Kam Jones è un vero e proprio trascinatore. Ne avevamo avuto il sentore nel 2023, ma la squadra era in mano a Tyler Kolek. Ora le sorti dei Golden Eagles, da entrambi i lati del campo, passano dalle sue mani e la sua testa. Un All-American fatto e finito, un talento da Europa.

4) Oltre al vostro POY, chi altro vi ha davvero impressionato in questo inizio di stagione? 

MF: Tanti giocatori, il primo che mi viene in mente è Chaz Lanier di Tennessee. Come abbia fatto coach Rick Barnes a pescare un jolly per la seconda stagione di seguito lo sa solo lui. E poi vado con il cuore e dico Chucky Hepburn di Louisville che non immaginavo potesse essere così leader e così efficace sui due lati del campo.

RF: Quasi 20 punti in neanche 30′ in campo, un impressionante 47.4% da tre con 8 tiri a partita, il tutto passando da una mini mid-major come North Florida a Tennessee imbattuta #1 della nazione. Solo complimenti per Chaz Lanier. Mi sta piacendo molto anche Ryan Nembhard di Gonzaga e indubbiamente il one man show di Eric Dixon non può passare inosservato.

RDA: Eric Dixon contro tutti! Villanova è in uno stato pietoso e deve ringraziare soltanto lui se non finirà per fare una stagione-disastro tipo quelle di DePaul e Georgetown nelle annate recenti.

PM: Florida punta forte su questo assortimento tra Walter Clayton, Will Richard e Alijah Martin che sanno fare un po’ tutto e infatti sono imbattuti ma anche Khalif Battle ha ben inserito la sua indole sparatutto nell’attacco organizzato di Gonzaga. Ah, e a proposito di SEC, ad Oklahoma non c’è solo Fears: Jalon Moore è uno degli scorer più silenziosi della D1.

5) Veniamo alle delusioni. Da quale giocatore vi aspettavate performance migliori?

MF: Temevo il calo di Mark Sears di Alabama, che non sta giocando male, ma secondo me ha fatto la career season l’anno scorso. Malino anche Coleman Hawkins di Kansas State (che è stato portato con un NIL di pare 2 milioni) e mi ha un po’ deluso anche l’apporto di AJ Storr a Kansas.

RF: Caleb Love sembra fare ogni anno un passo indietro e alla sua quinta stagione ha deciso di giocare il peggior basket della sua carriera. Sorprende però di più l’involuzione di RJ Davis, un tiratore che ha fatto della costanza e dell’affidabilità il suo marchio di fabbrica e quest’anno non solo è sceso dal 40% al 28% da 3, ma ha soprattutto bucato tutte le partite più importanti di North Carolina. Stanno andando malino anche i transfer arrivati a Kansas, a partire da AJ Storr.

RDA: Restando su North Carolina, anche Elliot Cadeau è stato un po’ una delusione fin qui. Penso che alla lunga emergerà e che non merita la quantità di letame che si sta beccando da tifosi e non: di fatto però il miglioramento al tiro non è significativo e, palla in mano, sta commettendo errori che non mi aspettavo da lui.

PM: RJ Davis e AJ Storr i casi più lampanti, ma secondo me l’anello mancante tra il roster attuale di UConn e la possibilità concreta di acciuffare un incredibile three-peat è Aidan Mahaney: potenzialmente è la guardia spacca partite che gli servirebbe, concretamente si siede in maniera molto composta e carina in panchina.

6) Chiudiamo con le squadre, chi sta giocando bene, chi male? Mettete qualche riflessione e almeno una netta promossa e una netta bocciata

MF: Parto con le bocciate. Ci sono alcune squadre che sarebbero facili da citare, ma dico Kansas State, che mi ha deluso perché coach Jerome Tang pensavo riuscisse a fare meglio di così. Tra le promosse sicuramente Drake, di cui abbiamo raccontato la storia e che al momento rimane imbattuta. Se parliamo di gioco, Connecticut rimane la più bella da guardare sui due lati del campo, nonostante trovi davvero antipatico e insopportabile coach Dan Hurley.

RF: Tennessee e Auburn sono le due sicure promosse, ma le risate più grandi se le stanno facendo a Norman pensando ai pronostici pre-stagione che davano Oklahoma al 15/o posto su 16 della Sec, mentre attualmente è 12/a nella nazione con un record immacolato di 12-0. Merito di un altro freshman sorprendente come Jeremiah Fears e di un coach dalla lunga gavetta come Porter Moser. Sotto le aspettative due big consolidate come Houston e Baylor, anche se il pessimo premio di squadra più deludente va ad Arizona che ha perso tutte le 5 partite giocate contro squadre di Power 5.

RDA: Ficca la mano nel sacco della SEC e trovi una squadra da promuovere. Auburn, Tennessee, Florida: chi vi pare. Davvero, conference assurda. Sul fronte bocciate invece c’è poco o nulla da salvare fin qui per Arizona e Kansas State, scioccante da dire perché sono guidate da coach a dir poco competenti ad alto livello.

PM: L’attacco di Kansas è abbastanza deludente: troppe palle perse, poco flow offensivo e giocatori come AJ Storr che ancora non sono ben inseriti dopo più di due mesi. Mentre giù il cappello per Dana Altman che ha costruito una versione di Oregon prima maniera, tutta difesa e attacco ben distribuito che al momento è stata fregata solamente una volta.

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