Quando erano in corso i colloqui per il suo trasferimento, lo staff di Tennessee gliel’ha detto chiaramente: “Hai visto il successo che ha avuto Dalton Knecht scegliendo noi? Ecco la stessa sorte potrebbe toccare a te”. E così Chaz Lanier ha scelto di passare da North Florida ai Volunteers, ignorando le sirene di BYU e soprattutto di Kentucky. Certo, c’era di mezzo anche la famiglia. “I was born and raised in Nashville, Tennessee. I couldn’t pass up the opportunity to come back to my home state and put on for my city and family. My whole family will be at every game next year, lord willing”
Il fiuto di Tennessee
Il risultato è che Tennessee ha fatto bingo un’altra volta, andando a pescare nel transfer portal un pezzo pregiato da inserire nel fortino difensivo in cui coach Rick Barnes da anni ha trasformato la sua squadra. Da anni, segnare contro i ragazzi in arancione in alcuni momenti è quasi impossibile. I problemi in passato sono arrivati quando, in fase offensiva, si trattava di fare canestro. Problemi che l’anno scorso sono stati risolti da Knecht e quest’anno da Lanier.
Going through some clips from the weekend and Tennessee is really using Chaz Lanier in the exact way it used Dalton Knecht pic.twitter.com/QCpeQmIrjE
— Brian Rauf (@brauf33) November 25, 2024
La guardia di 193 cm sta viaggiando a 19.3 punti di media, tirando con il 47.4% da 3, massimo in carriera. Numeri che il ragazzo di Nashville sta registrando nonostante il livello di gioco si sia molto alzato, con il passaggio dalla ASUN alla terribile SEC, che quest’anno è ancora più forte che in passato, piena di squadre di talento. I 25 punti con 7/10 dall’arco contro Baylor sono stati probabilmente la migliore prestazione stagionale. Ma la sensazione è che quando conta, il ragazzo metta sempre dentro la palla.
A chi gli ha chiesto come mai abbia scelto Tennessee, Lanier come detto ha citato subito la possibilità di giocare vicino a casa, aggiungendo però di voler migliorare gli aspetti difensivi del suo gioco in vista di una possibile scelta NBA, che resta il suo obiettivo primario. Che il fit con coach Barnes potesse funzionare si era capito in prestagione, quando nella partita di esibizione persa contro Indiana, Lanier è stato tolto dall’allenatore a 7 minuti dalla fine. “Non si tratta del numero di tiri o di canestri”, ha detto Barnes a bordo campo al suo transfer, “non devi preoccuparti nemmeno dei tiri che sbagli. L’importante è cosa fai per contribuire alla vittoria quando il tiro non entra”. Il riferimento del coach era rivolto principalmente alla difesa.
Primato con vista Nba?
Ad oggi, tra i giocatori di high major che stanno in campo almeno il 70% dei minuti disponibili, Lanier è in Top 5 sia per Box Plus/minus (10.2), sia per Offensive Rating (125.5) ed è il migliore della SEC, facendo meglio persino di Johni Broome, candidato a MVP a fine anno. Certo, per capire quale sia il suo stile di gioco basta guardare ad altre statistiche. In stagione finora la guardia di Tennessee ha tentato 27 tiri al ferro, 60 tiri dal mid range e 95 triple (il 75% delle quali assistite). Al momento è il target preferito dal play Zakai Ziegler in uscita dai blocchi e per questo gli scout gli hanno messo una bella etichetta da 3&D per la NBA.
Ma come mai è stato scoperto solo ora? “I was a late bloomer so I wasn’t really recruited”, ha ammesso il ragazzo in estate. Uscito dalla high school, solo Campbell e North Florida gli avevano fatto un’offerta e in effetti ci ha messo un po’ a sviluppare il suo gioco. La vera stagione della svolta è stata quella terminata lo scorso aprile, in cui Lanier (con la squadra allenata da Matthew Driscoll) è passato da 4.7 a 19.7 punti a partita risultando nettamente il miglior giocatore della conference e mettendosi quindi in mostra per le big della Division I.
L’affare lo ha fatto Tennessee, che ha trovato un giocatore prolifico e perfetto per cavare le castagne dal fuoco quando si rompono i giochi, basta penetrare e scaricare sul perimetro: basta un centimetro e ci pensa lui. Il risultato è che i Volunteers sono ancora imbattuti, sono la squadra numero uno del ranking, con la seconda migliore difesa. Dal 4 gennaio inizieranno le partite della SEC e per Lanier, ormai messo nel mirino dagli avversari, sarà un test importante. Ma i presupposti per un “Knecht 2.0” ci sono tutti.