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NCAA femminile, UCLA guida e South Carolina insegue

Autore: Isabella Agostinelli
Data: 27 Dic, 2024

UCLA è la regina della non-conference season, South Carolina e Notre Dame inseguono, mentre TCU è la sorpresa della prima metà di stagione. Scopriamo insieme come sono andati questi primi due mesi di college basketball al femminile.

Tutte dietro a UCLA

UCLA è la squadra del momento e nessuno ha dubbi a riguardo: dopo aver rifilato 15 punti a South Carolina, le Bruins hanno passato un mese intero a veleggiare tranquille fino all’attuale record 12-0, il che le pone alla #1 della AP Poll con 30 preferenze fra i 32 votanti. Le ragazze di coach Cori Close non sono propriamente le più temibili da oltre l’arco (33.1% da tre di squadra) ma trovano comunque il modo di produrre in attacco e hanno mostrato maturità anche in assenza della stella e macchina da doppie doppie Lauren Betts (19.8 punti e 10.0 rimbalzi di media con 2.2 stoppate a fare da contorno), assente in via precauzionale durante le ultime due gare.

South Carolina, sempre in alto ma con qualche dubbio

“Non sappiamo come gestire la palla”. Parole di coach Dawn Staley che non sembra essere particolarmente contenta di questo inizio di stagione delle sue ragazze. La sconfitta contro UCLA per 77-62 brucia ancora, soprattutto perché ha messo fine ad un‘imbattibilità che durava da 43 partite (l’ultima partita persa dalle Gamecocks risaliva al 31 marzo del 2023 nella semifinale contro Iowa).

South Carolina può contare sulla grande affidabilità delle seconde linee che insieme garantiscono quasi metà dei punti segnati dalla squadra, ma ci sono perplessità attorno la nuova strategia di gioco che punta tutto sulle guardie (MiLaysia Fulwiley in primis) e non sulle soluzioni a in post basso. Nonostante le preoccupazioni di Dawn, South Carolina rimane fra le favorite alla vittoria finale, anche perché la débâcle losangelina ha dato uno scossone all’ambient: infatti subito dopo le Gamecocks hanno superato di 40 punti Iowa State, di 11 Duke e di 33 TCU.

TCU, la grande sorpresa

Parlando di TCU è facile affermare che nessuno si aspettava un inizio di stagione così positiva. Le Horned Frogs al momento viaggiano con un record di 12-1, con l’unica sconfitta rimediata in un tonfo contro South Carolina. Tutto merito del duo formato da Sedona Princeprima per stoppate in D1  – e dalla rinata Haley Van Lith che, dopo l’opaca stagione dello scorso anno a LSU, ha ritrovato la familiarità con il canestro (19.1 punti di media) e le sue doti di playmaking.

C’è anche Notre Dame

Pur caduta vittima di TCU e, a sorpresa, di Utah, c’è una Notre Dame che sta facendo anche meglio di quanto pronosticato in autunno (#6 per la AP Poll prestagionale) e che occupa la posizione #3 del ranking dopo aver superato squadre di primissimo piano come UConn, Texas e USC. Con il ritorno di Olivia Miles (già autrice di una tripla doppia) le Fighting Irish sembrano aver infatti trovato l’assetto perfetto per essere una delle probabili finaliste di quest’anno. Il fulcro del gioco rimane Hannah Hidalgo che come nessun’altra continua a fare la differenza su entrambi i lati del campo: prima in D1 per recuperi di media (4.3) e seconda per punti (25.8).

Hanna Hidalgo e Olivia Miles

Nel segno delle sophomore

Oltre ad Hidalgo, sono numerose le sophomore ad essersi messe in luce in questo avvio di stagione. JuJu Watkins sta viaggiando con una media di 24.8 punti a partita (terza subito dopo ad Hidalgo) ed è sempre più la leader di USC anche grazie alla sua grande capacità di creare gioco per le sue compagne (è la prima per assist in squadra). L’hype per la nativa di Los Angeles è alle stelle: è infatti uscito un documentario sulla sua prima stagione al college e ha appena girato uno spot per Nike in compagnia di LeBron James. 

Non sono da meno l’ala grande di Texas, Madison Booker e il centro di Iowa State Audi Crooks. Mentre Booker continua ad essere il pilastro delle Longhorns in fase offensiva (16.5 punti), Crooks ha iniziato alla grande questa stagione con 6 doppie doppie in 14 partite tirando col 61.1% dal campo.

Sarah Strong: la dirompente matricola di UConn

Ad affidarsi ad una freshman è invece UConn che, con l’arrivo di Sarah Strong, numero 1 della recruiting class del 2024, sembra aver ritrovato quella letalità che le mancava da tempo. Non è un caso se sia diventata subito titolare: la ragazza ha un carattere da leader e lo ha dimostrato nel match contro Louisville quando, con una Bueckers in grandissima difficoltà, ha preso lei in mano le redini delle Huskies e l’ha portate alla vittoria con 21 punti. Anche nel match perso contro Notre Dame, Strong ha comunque messo insieme una performance da 14 punti e 7 rimbalzi.

UConn viaggia al momento con un record di 10-2 ma la sconfitta contro le Fighting Irish ha fatto squillare un campanello d’allarme a Storr. Coach Auriemma non ha usato mezzi termini, citando come la causa maggiore della sconfitta “il poco apporto in fase offensiva delle altre giocatrici oltre a Bueckers” che ne ha messi 25. Anche nella più recente sconfitta con USC, le Huskies hanno racimolato ben poco dalle giocatrici che non si chiamano Bueckers o Strong (22 punti a testa).

Sarah Strong

Sarah Strong

LSU e Tennessee, tenetele d’occhio

Anche se LSU ha avuto una preseason leggera (l’avversaria più forte, NC State quando era #20 nel ranking), ha dimostrato di avere la giusta grinta e i giusti numeri per arrivare fino in fondo. Ancora imbattute (14-0) hanno superato Stanford all’overtime dopo aver recuperato 6 punti in appena 40 secondi grazie al sangue freddo di Mikaylah Williams e alla leadership ormai indiscussa di Flau’Jae Johson, degna erede di Angel Reese.

E non è da meno Tennessee. Sotto la guida di coach Calwell, le Lady Wolves hanno cambiato volto dalle ultime stagioni, con una strategia di gioco che prevede pressing a tutto campo in difesa e ritmi vertiginosi in attacco. Calwell ha messo su un sistema di cambi continui e sistematici in modo da tenere la stessa intensità per tutti i 40 minuti. Per ora ha funzionato alla grande, ma la resa dei conti avverrà il 10 gennaio, quando Tennessee affronterà LSU per la vetta della SEC.

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